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Poesia sul tema Questo è il mio mondo
Forse che esiste un mondo perfetto?
Ove ogni uomo è pari ad un altro
e nessuno cerchi di superare alcuno
in opere, possedimenti e spirito
e che ciò che in uno sia superfluo
diventi di utilità per alcun altro.
Un mondo ove la grandezza di uno
è gloria per tutti e di tutti.
Un mondo ove ogni religione,
filosofia e pensiero umano
sia accetto da tutti e tutti
sappiano che nessuna
verità smentisce mai la verita.
Un mondo che da luce generi
altra luce per guardare nelle tenebre dell'ignoto.
Un mondo senza re cupidi e popoli striscianti.
Un mondo ove un Dio cammina
sui passi dell'uomo e discorre
con lui del cammino
che il destino ha desiderato
e desidera per ogni cosa che del mondo sono.
Un mondo ove un Dio e l'uomo
si guardano negli occhi
e vedono la loro creazione
Non è questo
il mondo che calpesto,
che occhi stanno guardando,
narici annusano
orecchie ascoltano
spirito percorre.
Questo è il mondo
degli Agamennone sanguinari
e profittatori, pronti a dar guerra
per un granello di sabbia
per una goccia dell'oceano.
Questo è il mondo
degli Achille che vedono
solo una gloria fatta di morti
distruzione di ciò che non sono
non saranno mai.
Questo è il mondo
degli Ulisse pronti a fuggire
il loro mondo e se stessi
pur di dissetare la loro sete
di conoscenza di ciò che gli Dei
fanno loro intravedere e ignari
del loro spirito.
Questo è il mondo
degli Enea che perdono se stessi
conquistano altri in nome della patria
della razza loro che sperano
e disperano sia eterna.
Questo è il mondo
dei Platone che rincorrono l'Assoluto
senza avvedersi del baratro
sotto i loro piedi che li inghiottisce
e s'inabissano nei loro pensieri ritorti.
Ma, soprattutto, questo è il mondo
degli ignavi e dei sopravviventi.
Di coloro che si svegliano
sapendo di dover strisciare
per conservare il loro misero
mondo fatto di piccoli dispetti,
di miseri compromessi,
di sciocchi pensieri,
di ridicole superstizioni,
di grandi nemici e chissà
quali piccoli e falsi amici.
Di coloro che guardano
sempre a terra e alzano lo sguardo
solo per guardare le scarpe altrui
e trovare difetti al resto della razza
umana, ma poi lo riabbassano
subito per paura di veder
scoperto il loro putrido pettogolume
e continuano ad avanzare striscianti
lungo muri e strade di fango.
Di coloro che fanno marcire
i loro raccolti quando
altrove si muore di fame,
che accumulano ricchezze
in stanze sotterranee ove
regna solo un freddo silenzio dorato.
Di coloro che non contenti
del buco del proprio loculo
cercano di conquistare quello
vicino per poi passare
all'intero cimitero
fino ad avere un impero
di morte su terra morta.
È questo un mondo chiuso
in una sfera di fumi e veleni,
abitato da una razza velenosa
che si morde la coda in un suicidio collettivo.
È questo un mondo di popoli chini
erranti per deserti dal silenzio assordante.
È questo un mondo che rotea
errante ai confini di una galassia
che rotea errante chissà dove
in un universo che ignora
e che lo ignora
È un mondo questo? |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Scritta nel 1977, pubblico senza alcuna modifica, ma penso che la modificherò, tanto rimane ancora attuale, purtroppo» |
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