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Odo venir dal placido
lago ‘l crudel lamento,
d’un bianco cigno e i gemiti
morir nel cupo vento;
e nelle vene esangui
m’inghiotte un canto ‘l cor.
Sento che geme ‘l ràpsodo
albo di piume e folle
che versa all’onde morbide
un urlo all’astro e al colle;
e nello spirto intendo
che canta sol d’Amor.
Veggo che l’acque e i turbini
rispecchian la Notte bruta
dove si lagna in palpiti
nel petto l’alma muta;
e ‘l dolce e cesio bardo
si strazia in sull’allôr.
Scorgo che canta ai fulmini
che vanno lungo ‘l cielo,
pe’i tòni cupi ai nuvoli
che seta son d’un velo;
ed ei non vede un lume,
non scorge mai un candor.
Sogno che ‘l cigno è un candido
latte d’immensa Luna
che d’in sul cielo destasi
nel cor di Notte bruna;
e sulle creste cola
del cheto lago ancor;
e sogno ‘l bardo flebile
temprar l’estrema lira
per una stella impudica
che lungo ‘l ciel si gira;
ma l’alta fiamma brucia
di narcisista ardor.
Sento che prega timido
il bianco becco un core
che fugge incauto l’estasi
d’un sì represso Amore;
ed è la bella stella
che irride tinta d’ôr.
Veggo la fiamma piccola
lagnar di suo martiro,
quando non sa che l’anima
di lui non ha respiro;
e allor diffama insana
il reo penar d’un cor...
e ‘l bianco cigno straziasi
e grida ed urla e prega,
e l’alta amata ignobile
si tace e non si piega,
anche se questo l’ultimo
canto sarà d’Amor.
Scorgo che ‘l carme soffoca
le rosse vene al cigno,
che gli molesta l’ugola
col sì bemolle; e un ghigno
ride beffardo e scalpita
di sì crudel furor...
e cola ‘l sangue gelido
sul latte etesio in pena,
su questo impuro talamo
che santa l’acqua svena,
e pur la Notte sviene
al rosso del suo cruor...
e ride in ciel la vergine
stella ch’è cupa e dura,
ma sul suo letto lugubre,
ahimè, diventa impura
e di calunnie riempie
del cigno ‘l grande cor.
Odo morir dal formido
lago ‘l funesto canto,
la picciol fiamma strangola
del bardo ‘l becco e ‘l manto;
e ‘l cigno mesto emana
un urlo al cielo... e muor. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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