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Vergine Donna ed umile e assunta
in Ciel Signora, e nobile e santa
ave! Ave dolce Regina e d’infranta
e spenta spene novello baglior.
Or che di stolide colpe, di languido
error sì tristo nell’anima nostra
grida tra lagrime, e mesto si prostra
colmo lo guardo... il lacero cor,
prega tra gl’Angeli, o docile prega
Madre de’i Cieli ch’ai nuvoli imperi
ed alle stelle... ai santi Misteri
prega, Signora... su, prega per noi;
e volgi, o casta, al mal che ti nega
gli stral clementi che sparger tu puoi.
Dell’Unigenito vergine Madre
e molle folgore, e cheto asilo
e vel sottile più puro d’un filo
che’l panno tessi di santa Pietà,
volgi ‘l tuo sacro ciglio... il tuo volto
all’uom che geme, perduta la Pace...
al bimbo in cuna che non una brace,
non un riparo, una madre qui ha;
prega pel mesto ch’ignobile pecca,
pella lusinga dell’orrida terra...
per lui terribile che l’aspra guerra
sparge co’i mali pel gelido suol...
E un raggio amico su un germe, una zecca
spargi sull’uomo: che tacciane ‘l duol.
Vergine pura che ‘l Ciel ci conservi
e tanto doni un pegno di Bene,
e mondi morbida l’aride pene
del cor colpevole e ‘l formido fral;
Vergine casta e flebile in Cielo
e Madre amabile e figlia de’i Nembi,
e puro fiore de’ vergini grembi
e d’ogni sfera sì docile stral...
Vergine santa, ti mostra clemente,
ascolta l’urla del nostro dolore;
Tu se’ la spene e un mistico fiore
di calma Pace... di candido Amor.
Or prega, o Donna, per noi in sul lucente
trono... sul seggio di nostro Signor.
Tu se’ la Vita che ‘l Sole ci dona,
Madre ammirabile del buon consiglio...
Tu che pietade in nom del gran Figlio
ci doni sempre in sul molle respir,
mai non disdegni la nostra preghiera,
né cruda neghi all’uomo ‘l perdono...
né cieca resti dinnanzi a lui prono
ne’i vivi atti che Te benedîr.
Madre del Nume e figlia che resa
fosti alle sfere di nostra salute...
o Donna vergine che labbra mute
mai in te saranno pel nostro perdon,
Dama possente, santissima Chiesa,
mostra Pietade... l’antica Passion.
Donna tu se’ prudente e stral sì mistico,
Vergine degna d’onore... di lode...
Madre ch’hai ‘l core che grazia la frode,
le colpe oscene dell’orbe che muor.
Vergin possente... e Madre pietosa,
Sposa fedele... de’i Santi ‘l modello
e Virtù dolce... e strale sì bello
che ‘l Ciel illumini e gl’astri d’ôr,
prega, o sapiente... su, prega e felice
rendi l’affranto prostrato al tuo piede...
Tu ch’allo Spirto concedi la sede
abbi pietade, clemente di noi.
Tempio di Gloria che ‘l Bene predice,
prega pietoso cogl’Angeli tuoi.
Mistica Rosa, splendore di Davide,
mador di grazie che nostro se’ amico,
già qui mi prostro e poscia qui dico
che se’ la porta dell’agile Ciel.
Fa’ che ‘l mattino sì teco risplenda
che l’alba è ‘l Sole pel core più infermo
che geme mesto, vagando pell’ermo
calle del Male, pregandoti ‘l vel;
fa’ che gl’infermi, le colpe e i peccati
prendan salute prostrati al tuo manto...
fa’ che svanisca del Male l’incanto,
fa’ che tai miseri veggano Te.
Fa’ che gl’afflitti mai vengan dannati,
e mostra loro de’ Cieli ‘l lor Re.
Ave, Regina dell’orbe cristiano,
Regina d’Angeli e d’alti Profeti...
Regina casta che i Martiri allieti,
Madre de’i Santi che Cristo seguîr.
Ave... ave, dolce Regina di Pace...
Regina santa che ‘l mondo disarmi,
alta Signora che cangi in bei marmi
i dardi alteri... di guerra ‘l frinir.
Ave, Regina del santo Rosario...
Ave... ave, Madre che senti i miei prieghi,
ave... ave, Donna che nulla dinieghi
all’uom infame che giace in error.
Fa’ che quest’orbe sì bello, sì vario
cresca qual Patria di Pace e d’Amor. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«In Gloria Dei; et pro remissione mei peccati atque peccati mundi ego dono Mariae hac orationem. Virgo Virginis, Tu qui es praeclara in Coelis, fac ut bellum ad finem (sit) et fac ut Pax in mundo atque in homine sit in aeternitate. Massimiliano Zaino» |
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