Visitatori in 24 ore: 8’357
1001 persone sono online
1 autore online
Lettori online: 1000
Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’347Autori attivi: 7’477
Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti |
_
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
Le Silviae di paolo corinto tiberio(8 poesie)
Salvatico è quel che si salva |
«Pierides, pascite vitulam vestro lectori» |
Inserita il 04/01/2013 |
Un giorno tre pastori il fresco prendevano distesi sull'erbosa riva di un fiume, sotto molli salici, uno veniva dalla terra dei peligni, l'altro dall'aspre cime vestine e il terzo dall'ombrosa marsica.
NERIO
“Dell’afa trascorsa questa di oggi è il colmo, o Pomata,
nemmeno nel boschetto di querce si respira
e le ripe di Schiena d’Asino gettano fiamme dal suolo”
POMATA
“Fa caldo come in questo mese dev’essere,
ma del caldo che senti, o Nerio, parecchio è indotto”
ZORGO
“Come indotto? E’ possibile indurre qualcuno al caldo?
Temperatura è misura, è scienza: la dilatazione del mercurio
segue leggi precise, scientifiche
POMATA
“Ma lo vedi da te, o Zorgo, come da ogni parte
i ladri dell’estate precisino <<temperatura percepita>>
la scienza scavalcano, fanno soggettiva la termodinamica,
ciascuno un termometro diverso che percepisce
in rapporto all’induzione dei media, tanto
che se quella pecora che vedi potesse intelligere,
a tanto lavaggio si toserebbe da sé a Marzo”
NERIO
“Se ho ben accalappiato la metafora proprio ieri ero con Corintone
nello stazzo del Cavallaio, e come per prodigio
ero sull’alta cima del Gran Sasso a Gennaio”
POMATA
Chi può, può, chi non può, saltella come un capro, o Nerio”
ZORGO
Ma chi può chi? Se quello non ha neanche gli occhi per piangere?
Però dice che non fa niente se cena a pane e cipolla,
basta che sta al fresco”
NERIO
“E non solo il Cavallaio ama i pinguini!
Anche lo stazzo del Canaro e la spelonca del Cordezzaro
sono diventati iglò nordici”
POMATA
“E la moda allora di nominare il bel tempo, le alte pressioni,
con nomi di demoni, dove la mettiamo?
Caronte, Lucifero, Polifemo: non induce a sentire più caldo forse?"
ZORGO
“Maschere per spaventare i buoi! Anche le previsioni del tempo,
da qualche tempo, si sono piegate, come fragili giacinti,
dalla parte del consumo: è che se mettono pioggia
s’incazzano gli operatori turistici, che con il nuvolino là sopra,
sopra di loro, si vedono sfuggire le pecore di mano”
NERIO
“Ma Bernaccone chi se lo ricorda? Quelli sì che erano tempi
che ci si poteva fidare del quaderno e della doga, per gli dei”
POMATA
“E i maestri del nulla che trasudano consigli
e massime per sfuggire la calura!
Interessa poco che per ogni dove si dica
<<bere acqua, bere acqua>> interessa molto che si dica
<<bere molta acqua, bere molta acqua>> quasi fossimo papere"
ZORGO
“E poi perché gonfiarsi come rospi? Le cellule sanno bene,
se non son guaste, quanto liquido serve, il di più è per tortura”
NERIO
“Cosa non pensano? E tanto bravi son nell’impostura,
che a stento si distingue Roma da Tripoli,
il giardino d’Europa dal torrido deserto della Libia assetata”
POMATA
“Sì, la gente beve, ma beve l’acqua imbottigliata, a caro prezzo”
ZORGO
“Con questo bastone nodoso batterei
sul groppone di chi concede l’acqua pubblica;
siamo tutt’acqua, quasi, come le meduse,
e per gli dei, almeno un NO fermo a due cose: l’aria e l’acqua”
NERIO
“E il mare aggiungo! Simifida, che pascola sull’altro versante,
racconta in che stato pietoso sono marine e spiagge;
faceva la trasumanza e arrivato alla costa,
non il tremolar della marina, ma una disgustosa,
immensa distesa di tetri capanni del color della pietraia,
strutturati in possenti travi di legno che come croci
s'inchiavardano a sostenere un tetto di similfoglie o similpaglia
materiato con i derivati del petrolio;
a che serve ricordare i graziosi e snelli ombrelloni
di mille tinte e colori che ornavano gli arenili
se non per rattristare maggiormente?”
POMATA
“Lo smodero, il brutto, il deforme, il disgustoso, vuole omogeneità,
poiché se vi fosse qualcosa bella da qualche parte,
questo schifo soffrirebbe troppo nel confronto e sparirebbe:
la bellezza allontana i mostri!”
CORINTONE
“Vero dici, o Nerio, ma alla morte del bello
aggiungi la morte del giusto e del vero:
bellezza, giustizia e verità col consumismo non coeunt”
ZORGO
“Ehi Corintone, ehi Dameta, da dove sbucate?
Venite forse dallo stazzo del Cavallaio o dalla spelonca del Cordezzaro?
Lì, così si dice, c’è il gelo dell’Orsa”
CORINTONE
“Veniamo dalla stabula di Cimarone invece,
ma anche lì si son fatti rubare l’estate”
DAMETA
“Usciti fuori da un freddo sepolcro ci sembrava
appena sbucati all’aperto: ah, l’aperto!”
NERIO
“Pertanto tu affermi che estetica, etica e logica sono andati a farsi friggere?
Affermazione abbastanza forte, o Corintone”
CORINTONE
“Non sono più utili, semplicemente, o Nerio, nell’età della Merce,
infatti a che pro le leggi delle relazioni dei fenomeni ai fini
se quest’ultimi sono oggetti? Tu stesso hai appena ricordato
il disgusto di Simifida nel contemplare spiagge e marine”
POMATA
"Secondo me non serve nemmeno prendere l’arte
come paradigma per declinare il bello, ma la natura;
piove invece tanta bruttezza sulle nostre città e campagne
che non fa meraviglia se poi ci si chiude dentro casa in pasto al Media”
DAMETA
“E sembra tutto in declino, anche la giustizia: la pena
si contratta, si patteggia come nelle fiere del bestiame
dove ci sono gli zigari a mensali, ma ormai la nuova moda
è di non denunciare più nemmeno i reati, tanto...”
ZORGO
“Tanto la giustizia è bandita dalla faccia della terra,
assieme alla realtà: tutti dentro ai nostri assurdi e folli sogni!”
CORINTONE
“Sì, la realtà è negletta, depressi e meschini
rannicchiamo dentro una incolore bolla di sapone
che presto farà flop”
Poi Vespero inbrunì le valli e i pastori si ritirarono nel capanno di Zorgo, dove offrirono a Talia cinquecento arrosticini e tre anfore di vino di Vittorito |
|
|
|
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
|
|
Non ci sono messaggi in bacheca. |
|
Anime in versi Autori Vari
Antologia degli autori del sito Scrivere
Pagine: 132 - € 10,00 Anno: 2012 - ISBN: 9781471686061
|
|
|
|