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Le Silviae di paolo corinto tiberio(8 poesie)
Salvatico è quel che si salva |
«"Rusticus es, Corydon..."» |
Inserita il 06/01/2013 |
Sotto una quercia siede Dameta con il portatile sulle ginocchia, e poco lontano Pomata e Corintone riuniscono il gregge; ecco sopraggiungere Nerio con le sue caprette.
NERIO
"Che digiti Dameta, tutto assorto
al fresco dell'albero? Ti colleghi forse a Virgilio
oppure chatti con Filla o con Dolcizia?"
DAMETA
"Mi collego invece, o Nerio, con Brusselle,
col raduno generale della pastorizia:
da quegli scambi e parlamenti consegue futuro
o non futuro per stazzi, stabule, silve e presepi,
oltre che per il pecus, naturalmente"
NERIO
"Chi all'alba si alza e al tramonto ritorna
e ha il lavoro come solo compagno, non ha da temere
o Dameta, né scambi né parlamenti;
chi può cibarsi di ghiande e bere acqua sorgiva
carestie non teme né carenze: povertà
(ma chi l'ha detto?) è solo voler troppo e ancora"
DAMETA
"Dici il vero, o Nerio, ma come al contagio
di una sola pecora se ne possono, al contatto,
contagiare molte, così è questo pianeta ormai;
da qualunque finestra t'affacci sentirai dire:
"Viviamo nell'era globale, viviamo nell'era globale"
NERIO
"Viviamo, Dameta, semplicemente; ma
quand'anche fosse vera la totalità della selva,
è dalle singole buone volontà alla fine
che si snoda la vera via del futuro...
Ma ecco che giungono Corintone e Pomata,
chiediamo un parere a loro due"
NERIO
"Da molto e da molti, o Corintone, si parla
di crisi, di trasumanze finanziarie da monti a mari,
da fiumi a laghi, di pecus che viaggia secondo la volontà
dei pastori- padroni di qua e di là, di sotto e di sopra;
ed è tutto un fiorire di bolle e tassi e tori,
di titoli, borse e derivati; ora dimmi: hai capito
qualcosa tu in questo bla bla dei media,
o, assorbito dalla tua zampogna a sette cannucce,
disdegni seguire le ansie e i crucci del mondo?"
CORINTONE
"Che dirti, Nerio? L'empiriche regole dei mercati
e dei raduni non conosco, e chi potrebbe? Ma dalla semplicità,
dicono, s'estrae un intelletto, si può ricavare un giudizio,
il principio generale che muove le volontà immanenti
che tirano e filano, come le truci vegliarde, i destini del pianeta:
LA RIDUZIONE DEL REALE A VIRTUALE!
E sarebbe poco male se questa folle operazione
in tutt'altre direzioni si dirigesse, ma si pretende
applicarla all'economia, che avere deve come suo oggetto
necessariamente un prodotto reale; cosa aspettarci
quando la caciotta che mi vedi in mano diventa irreale,
aleatoria, inafferabile, astratta, virtuale, e non posso
tagliarmela con il coltello e mangiarmela?"
POMATA
"Per gli dei, ci hanno fatto come il caprone con la pecora, allora"
CORINTONE
"Peggio, poiché una volta che questa forma di cacio
inesistente diventa <<titolo>> e si compra e si vende
come cosa vera, passa, come il gioco dell'asso di bastoni,
di mano in mano e da ultimo in quelle dei buoi,
che si ritrovano alla fine con un pugno di mosche"
POMATA
"Infatti, cosa aspettarci da queste invenzioni
di volpi e faine che annusano e spogliano ogni vigna e pollaio?
Da questo tsunami d'imbroglioni con il bernoccolo della finanza?
Da quest'ondata di bari che truccano carte e buoni?
NERIO
"Anche se, in verità, che i menzionati buoi
se li siano presi nel domo non mi fa nessun dispiacere:
te li vedevi come raggianti sperperavano il pecus della loro schiavitù,
appena poco tempo addietro!"
DAMETA
"Vi fu un tempo che mettevi un piede in una banca
e subito il direttore col volto sorridente
ti proponeva un prestito, anche se le campane
avevi appese al petto e nullatenente:
chi è tanto cieco da non vedere che questo andazzo
ci avrebbe portati alla difalta e alla ruina?
POMATA
"E ora che le cose stanno così di merda, che succederà?"
CORINTONE
"Si ritornerà all 'Arcadia, o Pomata, alla economia reale;
tenendo ben presente che se si vuole la nostra salvezza
bisogna tener conto di tutte le pretese umane
che si possono giustificare tramite argomenti razionali,
e nel contempo impegnarci a giustificare tramite argomenti
razionali tutte le nostre pretese: l'autosacrificio è l'unico
comportamento logicamente coerente"
Poi i pastori radunarono le pecore negli ovili, le numerarono e si progredì l'Olimpo malgrado |
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