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«A volte solo anni ed anni dopo la sua scomparsa abbiamo l’impressione di avere finalmente compreso nostro padre. Ma ne siamo davvero sicuri? Spesso sono proprio le persone a noi più vicine (un padre, una madre, un figlio, una figlia, un compagno, una compagna) quelle che, pur senza volerlo, più tenacemente ci nascondono la loro vera essenza. Ho scoperto, a questo proposito, pochi giorni fa una poesia (non pochi romanzieri famosi hanno esordito come poeti) del premio Nobel José Saramago, "Anniversario" (in "Le poesie", ed. Feltrinelli, 2017), che mi piace riportare qui nella traduzione dal portoghese di Fernanda Toriello: Padre, mai conosciuto (perché conoscere non è quest’inganno di giorni paralleli, questo sfiorarsi i corpi di sfuggita, queste parole vaghe per celare il muro invalicabile): mai più mi parlerai, e io non chiedo. Guardo, in silenzio, l’ombra che ho evocato e accetto il futuro.» |
Inserita il 18/08/2018 |
Ora capisco, ché quasi ho l’età
di quando chiuse gli occhi il padre mio,
dove portava quella fissità
che riscontravo nello sguardo suo:
verso i ricordi, verso quell’età
in cui si ciba un uomo d’illusioni,
che riempiono il cuore a sazietà
(non sa ancora che sono sogni vani);
verso amici finiti chi lo sa
in quale varco ch’apre il tempo rio,
verso innamoramenti morti già
al profilarsi di un domani buio.
Ripercorriamo strade, chi lo sa,
che diedero in passato delusioni,
con la mente abbellendo la realtà
(non lo facemmo con le nostre mani) . |
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«Oggi mio padre, Nicola Terracciano (15 / 3 / 1915 - 8 / 12 / 1976) avrebbe compiuto 96 anni...» |
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