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Si nasce figli
senza averlo domandato
e s'impara a gattonare
per amore dell'amore di quel sogno
riflesso dentro agli occhi lucidi di donna
fiera del frutto acerbo
che nessuno insegna a coltivare
e a volte piove in abbondanza
a volte è immensa siccità sotto le zolle,
la vita
da cinica maestra
t'indica il bivio e poi ristà, a guardare
da figlia non te l'ho saputo dire
che sapevo
da madre è troppo tardi da spiegare
che ho compreso la fatica
il tuo arrancare
t'ho vista tramontare
alle mie spalle
senza capire che non c'era un altro giorno
un altro colle
da valicare insieme
t'ha presa il fiume della notte
alla sua foce, siedo
finché non ti raggiungo... mare.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«I rapporti interpersonali fra madri e figlie sono spesso molto conflittuali. Nessuno ci insegna ad amare: i figli non vengono giù con il libretto delle istruzioni e... per forza di cose si sbaglia. Quando si è figli siamo disposti a non capire i problemi degli adulti e quando ci riusciamo magari loro se ne sono già andati e i pensieri che avremmo voluto esprimere vagano nel vento senza sosta.»
«Non ci sarà mai tempo abbastanza per capire la nostra cecità, quasi ostinata, e quanto perdemmo, (quanto, presi dalla furia di quegli anni che sono inganno e forza di entusiasmi. C'è sempre un ma, compiuti i quarant'anni, quando volge al bisbiglio l'urlo e il grido, quando si pensa a chi ci diede il nido che aveva riscaldato, e con affanni! Fatica, e forza, ed improbe scommesse, la vita è sfida, e chi ci ha messo al mondo non ha esitato a farlo, entrando nella lotta e confidando nei palpiti che si sentiva in cuore. Vorremmo poi del tempo, ma è fuggito, sotto l'indifferenza di quegli anni, splendidi, intensissimi e tiranni con chi ci partorì col suo dolore. Rimane solo l'ora del rimpianto, ma non colmiamo il vuoto con il canto.»
«purtroppo anche a noi nessuno ha insegnato a fare i genitori un percorso la vita che si fa assieme ai figli cercando attravero l'ardua salita che è la vita di imparare assieme senza rimpianti. bellissima poe apprezzata e tanto»
«Nel rapporto tra genitori e figli, l'esperienza è ciò che spiega un secondo dopo, ciò che è accaduto irrimediabilmente prima. Allora vorresti, ma non ti è possibile, riavvolgere il nastro, per rivivere bene quel momento che non hai saputo gestire e ti è dato di capire troppo tardi. Grazie è stupenda. Segnalibro per me e mazzo di rose alla Poetessa.»
«Sull'esperienza del rapporto conflittuale con mio padre ho cercato con mio figlio la costruzione continua di un dialogo...è indubbiamente servito ma mi sono anche reso conto che un valico generazionale esiste sempre e comunque... influenzato da situazioni esterne di un mondo che cambia continuamente e dal desiderio innato di libertà decisionale che ogni giovane virgulto sente come diritto imprenscidibile della sua crescita... Lirica stupenda... riflette esattamente uno stato d'animo da molti vissuto!»
«proprio così...un giorno si è figli e non si sa... poi si è genitori e (figli) troppo grandi x certe cose... ma c'è un punto d'incontro, sempre, ed è nell'amore. Splendida ed emozionante.»
«...i percorsi dell'umana esistenza: prima figli e poi ...sempre figli ma già genitori! Mai percorsi facili... dolore, molto spesso! Viene, in seguito, il momento della maturità piena e delle riflessioni profonde... altro dolore... e l'amara constatazione che il tempo ci è sfuggito come sabbia tra le dita.»
«Sono sempre piuttosto complicati i rapporti interpersonali fra figli e genitori e quando si diventa genitori noi, quel compito arduo presenta altrattante difficoltà... ma sembra debba essere così e solo con molta malleabilità si trova una giusta via d'incontro...»
«Un percorrere le generazioni... da figlia a madre, da madre a figlia, attraverso il tempo che sfugge e quell'amore immenso che abbiamo nel cuore tutto chiuso dentro e sempre in attesa della sua foce! Lirica d'incantevole stesura e colma di sentimento d'amore!»
«In famiglia ognuno ha il suo ruolo – non si scappa – a volte facciamo di tutto per essere amici dei figli senza accorgersi che è impossibile – è come essere su d'una scala stretta e voler salire insieme, difficile arrivare alla mèta senza sgomitarsi.»
«Di una bellezza sconvolgente i tuoi versi... li ho letti e riletti e la sensazione è sempre quella... un trascinare amore da madre e figlia e ancora e ancora... Brava davvero!»
«Versi che mi hanno fatto male perché come figlia penso di aver peccato non riconoscendo che non vi era più una salita da fare insieme... come mamma perché temo che i figli non capiscano che ci sarà un giorno in cui... non potrò stringergli la mano e camminare insieme a loro Applausi e profondi inchini, Anna, meravigliosa e fantastica poesia che porto via»
«questa tua mi ha riportato alla mente Gibran nel suo profeta: i figli non sono vostri, e che noi mamme li vediamo sempre cuccioli, anche se diventano grandi... bellissima e condivisa»
«versi che ognuno di noi accarezza con l'anima... una ruota che gira figli e poi genitori... percorso che lascia tanti punti in sospeso e che col senno di poi lasccia intendere tante cose del passato... veramente bellissima»
«Di un'emozione e di una bellezza trascinante questi versi, l'amore di una madre è profondo, un sentire, un soffrire una difficoltà nel scegliere e nell'indicare... ma sempre ed immenso amore di madre! Una lirica meravigliosa... sono un emotivo... e Tu mi hai commosso!"!»
«I figli sono il dono più bello che una madre può ricevere dalla vita. E loro hanno bisogno di sentirci come il "Porto Sicuro". Sempre aperto e pronto a ripararli dalle tempeste della vita. E se una madre non può rappresentare tutto questo, è, certo, la più grande delle sue sofferenze. L'importante è, comunque, riuscire ad offrire loro il meglio di noi stesse. Spingendo le nostre possibilità spirituali nel massimo grado possibile. Ma i genitori sono anche semplici esseri umani, soggetti a commettere errori, come tutti. E non dovrebbe essere mai troppo tardi per rivedere insieme, quando, come e perché si erano ingarbugliati alcuni nodi del meraviglioso nastro che lega, nell'amore più grande, genitori e figli. Versi bellissimi!»
Cristalli nel vento Autrici del sito Scrivere Una raccolta di poesie è talvolta cosa stucchevole se non sorretta da un’idea che dia coerenza a un “canovaccio”, una sorta di filo di Arianna che conduca il lettore alla scoperta di un significato d’assieme. In verità un’idea in questa pubblicazione c’è ed è “forte”: sedici poetesse, dotate di spiccato lirismo e felicemente ispirate, cantano la vita attraverso le sfaccettature di uno smeriglio di cristallo. Cristalli nel vento, è l’opportuno titolo dell’opera, e son davvero puri petali di cristallo queste liriche, petali da strappare uno per uno.