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Responsabilità sociale
Follia
Sociale
Follia
mi dicono, io sia
entità sfocata nei contorni
incoerenti
disorientata notte polare della mente
d'estraniate percezioni
mi calpesto
mi cibo triturando chiodi e sassi
con la medesima euforia
del matador che gioca con la morte
rotolando
iniqua
ho dita adunche ben laccate
razzia crepuscolare
della materia grigia intermittente
arrugginisco
senza rumore
soffio
all'ombra che m'ingoia
nel calmo caos della ragione che bisbiglia
cuculo
entro le mura quotidiane
utopia
mi specchio
scruto, mentre sputo ragnatele
e non si scorgo
nella figura che riflette,
mi sporgo oltre ogni limite del senno
strappo le voci dai capelli
finchè, ridendo
cado
subcosciente
nella mia trappola di vetro.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Immagino una semioscurità mentale senza fine dove la consapevolezza della realtà sia un optional... beh... credo di aver immaginato la "mia" metà del cielo... per come va la vita preferisco pensare di fare io parte dei... cosiddetti pazzi! Ma siamo davvero sicuri che siano loro quelli malati?»
Commenti di altri autori:
«Quale è il confine che definisce il reale? La mente oltrepassa ogni istante quel confine, basta non farsi "abbozzolare"da fili invisibili che la realtà arrotola attorno a noi facendoci sprofondare in un orrido nero e senza uscita. Poesia molto piaciuta la conservo perché mai sarei riuscita ad esprimere così bene le sensazioni che attraversano il quotidiano sentire umano difronte all'enigma della vita. Così ho recepito la tua poesia.»
«Nessuno è in grado di definire la follia, neanche i cosidetti specialisti ed esperti. A volte si trova più coerenza nelle cosidette menti malate che nelle persone "normali". Si sono diversi ma incredibilmente lo posso essere perché semplicemente "migliori".»
«Spesso la cosiddetta follia è solo un'etichetta che si appiccica addosso a persone che, invece, soffrono terribilmente a livello interiore. E' facile dire pazzi... la vera follia è quella che serpenteggia nella sedicente "normalità" il più delle volte intrisa solo di conformismo e – purtroppo – di rassegnazione. Veramente molto bella questa tua lirica che fa riflettere soprattutto su quanto ci circonda specialmente oggi, dove la vera follia sta esplodendo in modo decisamente parossistico.»
«Una descrizione mirabile della follia ... dove io ritrovo me stessa. Questi versi mi si cuciono addosso come una seconda pelle. Sei grande mia cara! Non posso fare a meno di conservarla, un abbraccio.»
«Esplorare la parte cosiddetta malata della mente è assai arduo anche se in noi c'è sempre una parte che lo vorrebbe essere, una sorta di negazione della ragione, un lasciar andare ogni cosa, un rifiuto della vita. E in tanti arrivano a sentire di essere slegati con il mondo che li circonda senza essere veramente pazzi. Ma il confine secondo me è veramente sottile. Molto interessante questo argomento e bellissimo il modo in cui lo hai trattato.»
«un crescente alone di stupenda bellezza poetica racchiude il meraviglioso che produce la mente... ed è fantasticamente espresso in POESIA... splendida... complimentissimi fantastica poetessa»
«Quella parte recondita, della nostra personalità, che sembra farci sragionare ...ma che conduce ad una sottilissima, realtà plumbea molto vicina al confine oltre la razionalità...»
«...posto (e scontato) che trovo sempre estremamente apprezzabile la poetica di questa Autrice, mi soffermo sulla sua nota di sostegno che trovo interessante non meno della lirica stessa. Un inchino!»
«Personalmente credo che chi è capace di esprimere con genialità, e tu lo hai fatto, una lirica concettualmente così profonda. debba necessariamente avere un pizzico di follia... genio e follia convivono alla grande...»
«questa "materia grigia" è un vero mistero, spesso mi chiedo chi siano i veri pazzi... ma qui è meglio non approfondire, rimarrei perplessa. versi magistralmente intensi e profondi»
«Poesia che essendo stata scritta da te mi fa molto pensare, non è che siamo state sorelle in altra vita? Vervare di comprendere la parte di cervello che sembra non andare è molto arduo a meno ché la follia non sia solo nostra, ossia che altri dicono che siam folli mentre i veri folli sono loro Bellissima poesia strutturata magistralmente»
«Credo la follia assuma differenti sfumature, ognuno veve la follia negli altri, ognuna in una forma diversa, ma cosa sarà poi questa follia? Io credo che ognuno preso dalla sua frenesia ha imparato a guardare alla sua strada egoisticamente e poi dice agli altri di essere egoisti. Insomma dei difetti ce li abbiamo tutti, e tutti folli o forse solo gli altri, ma dove starà la realtà? Forse i folli sono quello che vivranno più a lungo. Splendida lirica con ampie riflessioni annesse che ho colto e apprezzato con condivisione. Come sempre, Anna!»
«c'è da domandarsi qual'è il sottile confine che divide la pazzia dalla ragione? Eppoi chi sono i folli? Una lirica splendida questa tua, elaborata con maestria e una delicatezza che scuote l'anima! Sempre Meravigliosa!"!»
«Dov'è che finisce il limite tra normalità e follia... chi è che lo decide? Riflessione che condivido pienamente, che genera davvero domande su domande, ma forse una risposta non esiste, se non le atrocità commesse per tanto troppo tempo su esseri umani definiti "pazzi" e forse che ancora oggi in forma diversa continuano ad esistere! Complimenti infiniti, grande mirabile poetessa!»
«Estremamente condivisa ed estremamente bella, scritta con una tale percezione di pensiero dettato ad una penna, su cui non resta che inchinarsi e riflettere... riflettere sia sull'argomento e sia su come l'autrice riesce sempre a regalarci versi di suggestiva bellezza. Un pensiero mirabile e di notevole intensità... Bellissima!»
«Bellissima poesia che rivela grande sensibilità e ci offre numerosi spunti di riflessione. Poetessa sei e grande come sempre. Complimenti e rose per te.»
Cristalli nel vento Autrici del sito Scrivere Una raccolta di poesie è talvolta cosa stucchevole se non sorretta da un’idea che dia coerenza a un “canovaccio”, una sorta di filo di Arianna che conduca il lettore alla scoperta di un significato d’assieme. In verità un’idea in questa pubblicazione c’è ed è “forte”: sedici poetesse, dotate di spiccato lirismo e felicemente ispirate, cantano la vita attraverso le sfaccettature di uno smeriglio di cristallo. Cristalli nel vento, è l’opportuno titolo dell’opera, e son davvero puri petali di cristallo queste liriche, petali da strappare uno per uno.