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La nevicata del 56
Introspezione
Era una fiaba
sentirsi raccontare delle neve
coriandoli di cielo
mie allora sconosciute meraviglie
mia madre ne parlava
col sorriso
polvere di fuoco
che di gelido candore piovve e avvolse
e mi sfiorò
mentre venivo al mondo
proprio quell'anno
fu un evento
che restò nella memoria
e ne fu canto
ed io nascevo
mentre fuori ancor brillava il suo ricordo
l'aria era tersa
e la primavera ritardava
appesa ai rami
scintillante filigrana di cristalli
per germogli
era una fiaba
sussurrata
dipinta agli occhi trasognati di bambina
zucchero a velo
che non conobbe il bianco della vita
eppure, come alle fate
ci credeva.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«...emergono pensieri da ricordi ormai indelebili nella mente... il nostro passato che ritorna nitido di forte impatto emotivo molto suggestiva e bella piaciuta tanto»
«La nevicata del 56 che riporta alla mente la propria nascita raccontata da chi ci ha amati più di ogni altro al mondo, la mamma che ha lasciato nel cuore i ricordi di quell'anno. Molto bella ed intensa»
«...che dire? Una meraviglia la poesia... una meraviglia Kiaraluna... una meraviglia la canzone e la mai dimenticata Mia che parla alla nostra coscienza più profonda!»
«non posso non entrare ...per poter commentare questa poesia è un onore per me, talmente emozionante che stringe la gola... ricordi di una bambina che la vita non le è stata affatto bianca come quel candore che l'avvolse quando apri gli occhi la prima volta al mondo... amica mia è bella, amara e melanconica, come la voce della neve...»
«Io un po' più grandicello, giocavo nel cortile con le palle di neve... la neve per me sconosciuta, ma subito amata... e quando, come in questi giorni la rivedo, il mio pensiero non può che ritornare a quell'anno e al mio vecchio cortile... bella e poeticissima poesia.»
«Io ero già nata, ma troppo piccola per ricordare... però è quell'atmosfera intima di racconti, di stupore e di nostalgia, che mi hanno commossa oltre misura, ricordando un passato che non esiste più, che se n'è andato insieme a coloro che ci narravano le fiabe...»
«la bellezza di una favola... una favola che è la nostra vita di infanti, quella che non potremo mai ricordare e che ci viene raccontata dai nostri cari, quella favola che è iniziata con noi... Bellissima!»
«Ancora risuonano negli orecchi parole d'un tempo che non possono fare a meno di emozionarci un interscambio con la vita che ci ha deluso, non può sotterrare quel che ci ha elargito e che ancora ne godiamo, cercando di far germogliare sempre meglio i suoi frutti.»
«Particolari sensazioni e infiniti ricordi, legati ad attimi del passato, che sembrano rimergere dolcemente sucitando intense emozioni... Lirica raffinata»
«Raffica d'emozioni spolverano questi versi e questa melodia dentro il film dei ricordi di un passato che spesso torna, tra i coriandoli di neve nel freddo invernale. Molto bnella Anna, sai emozionare sempre. Un applauso grande»
«è in quel luogo che si ritrovano ancora le favole e all'ingresso c'è la stessa fata di una volta che ci accoglie e ci tiene per un attimo distanti da un'infanzia mai stata infanzia... estremamente sentita e condivisa ... emozioni e sensazioni fortissime»
Cristalli nel vento Autrici del sito Scrivere Una raccolta di poesie è talvolta cosa stucchevole se non sorretta da un’idea che dia coerenza a un “canovaccio”, una sorta di filo di Arianna che conduca il lettore alla scoperta di un significato d’assieme. In verità un’idea in questa pubblicazione c’è ed è “forte”: sedici poetesse, dotate di spiccato lirismo e felicemente ispirate, cantano la vita attraverso le sfaccettature di uno smeriglio di cristallo. Cristalli nel vento, è l’opportuno titolo dell’opera, e son davvero puri petali di cristallo queste liriche, petali da strappare uno per uno.
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«Io ero già nata, ma troppo piccola per ricordare... però è quell'atmosfera intima di racconti, di stupore e di nostalgia, che mi hanno commossa oltre misura, ricordando un passato che non esiste più, che se n'è andato insieme a coloro che ci narravano le fiabe...»
«la bellezza di una favola... una favola che è la nostra vita di infanti, quella che non potremo mai ricordare e che ci viene raccontata dai nostri cari, quella favola che è iniziata con noi... 
«Ancora risuonano negli orecchi parole d'un tempo che non possono fare a meno di emozionarci un interscambio con la vita che ci ha deluso, non può sotterrare quel che ci ha elargito e che ancora ne godiamo, cercando di far germogliare sempre meglio i suoi frutti.»
«ricordi come il racconto di una fiaba... lascia le solite sensazioni... delicata e densa di emozioni... brava e con un grande cuore»
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