Visitatori in 24 ore: 8’354
1020 persone sono online
Lettori online: 1020
Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’347Autori attivi: 7’477
Gli ultimi 5 iscritti: ac autore - Valeria Viva - GiuseppeGiannotti - Marta Paolantonio - Antonio Ivor Boatti |
_
eBook italiani a € 0,99: ebook pubblicati con la massima cura e messi in vendita con il prezzo minore possibile per renderli accessibile a tutti.
I Ching: consulta gratuitamente il millenario oracolo cinese.
Confessioni: trovare amicizia e amore, annunci e lettere.
Farmaci generici Guida contro le truffe sui farmaci generici.
Xenical per dimagrire in modo sicuro ed efficace.
Glossario informatico: sigle, acronimi e termini informatici, spiegati in modo semplice ma completo, per comprendere libri, manuali, libretti di istruzioni, riviste e recensioni.
Guida eBook: Guida agli eBook ed agli eBook reader. Caratteristiche tecniche, schede ed analisi |
|
| Enumero e tango
le tue orme infinitesime,
serva,
depauperata nostra
Italia, Agnello di
immolazioni,
sacrifici di stirpi
equanimi, per l'adamantina,
sodale devozione d'animo .
A cavallo dei secoli,
fosti la matrona
allevasti popoli dei
popoli,
nei secoli
per i secoli.
Obliterata,
dalla negligenza
palese
abiurante
dei fallaci capi.
All'arme,
sui fruttiferi tuoi
Annali,
del ramingo acredine,
veggo,
degli avi i
loro simulacri
arsi sulle
nostre contumacie
d'indegno tempo.
Di nostri
ignobili piagnistei
il sangue tremulo
non chioma,
il vaneggiar
delle giubilate
d'un tempo,
nel quale costoro
nelle guitte taverne
trascrissero
del loro reo tempo.
Nelle fauste nostre
pietrose
membra
riveggono le loro
bellicose virtù,
Non d'asperse
belliche,
di lenoni popoli la
nostra terra
si duole?
Scorri
perpetuo
sugli oramai
estinti opulenti
sepolcri, Oh,
sanguine
di patria nostra,
sui nostri
gnorri tamerici,
che
di compianto
s'enalluminano
i seni formosi
della nostra
lauta patria
d'antiquato
novizio.
Alcun propugna
te,
che fosti,
loco
dei pelaghi
di Nettuno
e,
del rigoglio
d'Acheo naviglio.
Tu che di Lavinia, fosti la
premura, della lira l'ara,
arcigna,
ove smarrita è,
se non
nelle vetusche carte,
la gloria ora restia?
Su ferro e calce d'alma
di rifulgente luce e cor,
ai posteri, la nomea
donde effige fosti degli
arcinoti dardi delle tue
morenti memorie d'ogne
tempo. Cordoglio,
rammento
in patria di dolor,
perigli con
venturo nume,
fomento. |
|
|
|
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
|
«Per L'Italia patria di "Iustitia, Philosophia, Bellum Virtutes",e, ora nel nostro guitto e Reo arso tempo"patria
d'antiquato novizio, cordoglio, rammento, periglio nelle candide mani dei poco allettanti posteri foreggiati dagli avi, per i medesimi i quali erano di buzzo buono effluviati di "venturo nume fomento".» |
|
Non ci sono messaggi in bacheca. |
|
|
|