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Ciel!... Volgo'l guardo a queste indegne mani;
e, nonostante più volte mondate
nell'acque che placide e deliziose
vanno recordando il Siloe e il Giordano,
le veggo empiamente tinte di sangue,
e insozzate d'una maligna linfa
che urlando va rimembrandomi ancora
e il crudo duolo e l'orrendo peccato
de' quali l'alma mia macchiar si volle
per colpa d'un indegno tradimento...
per colpa d'un pugno d'aspri danari
ch'oramai mirar e goder non oso.
Ahimè!... Testimonio infame, esecrato,
Israello, se' tu della mia aspra colpa...
del mio demente e orripilante errore!...
Sì, veggo là, sulle sacre e pie mura
del tuo millenario e vetusto Tempio,
l'ombra terrificante che perdura
del mio orrendo e disonorevol scempio.
E' là... impressa, scritta... marcata a foco...
S'alza... s'espande!... Le mura divora...
Sommessamente avvolge nel suo giuoco
l'aule d'una Legge che regna ancora
immemore del Nume che sta Lassù!...
Pietade! Ciel... pietade!... Come in vision
tal'ombra veggo indicata sempre più
dagli alti spettri d'Abramo e di Mosè.
Orrore! Orrore!... I nostri antichi padri
le scagliano folgori di condanna,
e urlando contra me la maledicon
additandola ognor più accusatori.
Dianzi a tal crudel vagheggio incantato
che tanto tortura e uccide il mio ciglio
senza concedermi una ligia tregua,
salir già sento dalla mia ascosta alma
un sovrumano duolo ch'assai acuto
va tormentandomi la ria coscienza,
e piegandomi l'aspre carni e l'ossa
sotto l'onere della colpa che fu.
Maledetto... negletto dalla prole
de' vetusti profeti e di Davide
son io, sventurato e misero Israello,
che in nom delle tue dorate opulenze...
de' tuoi profumati balsami e incensi
tradir osai quella santa Amicizia
che legava dolcemente il mio core
sempre irriverente e pur dubitante
allo Spirto di Lui che era bell'oro,
dolce balsamo, e delizioso incenso
dianzi a coloro che peccaminosi
gli prestavano ascolto e riverenza
sìccome dispettosi pargoletti
che, attorniandosi al comprensivo padre,
supplicano il perdon poscia un dispetto.
Sì!... Ho tradito la sacra fiducia
che mi stringea al cor del bramato Messhia
e all'invisibil petto del Signore...
Orrore!... Tante colpe disumane
l'amico mi mondò senza rampogna.
Ahimè, non poté... non volle librarmi
dalla mia sì avida e cupida indole...
Non desiò uccidere con un pio detto,
con un legger, dolce tocco di mano,
il demòne che già dalla gioventù
empiamente tormentando mi stava
coll'immago ripetuta dell'oro,
de' dorati, argentei e ferrei danari.
Volea forse accettarmi senza indugio
per quello che ero nell'indole ascosta...
Volea forse render verace e chiara
la profezia che segnava il suo viver!...
Iddio!... Un tale Uomo ho appena tradito
per mettere mano a trenta danari...
Oscuro Tempio, crudeli Farisei,
riprendetevi il danaro maledetto
che mi avete consegnato dementi
al fin di arrestare l'amico dell'Uom
che solea pernottar tra salmi e preci
nel solingo giardino degli ulivi!...
Riprendetevi le vostre rie offerte,
sacerdoti forieri di supplizi...
Tentate... sì, tentate, oh uomini folli,
di comprar l'Eterna Salute in Cielo
offrendo a Iddio queste larve dorate
che in ben altre larve si cangeranno
ne' vostri terribili sarcofagi
allorquando Sathana vi chiamerà
nel suo Regno di Foco e Perdizione!...
Ma che ne sarà di me, Onnipossente?...
Quale sorte orrenda sta sul capo mio?...
Con animo irrispettoso e demente
del Figlio t'ho privato, clemente Iddio.
Mentre poi l'Umanità con Israello
si dischiudeva al Regno dell'Amore,
condussi all'aspro altare un nuovo Agnello
immeritevol del giudaico furore.
Ho tradito una salutar Amicizia,
e all'Odio orrendo l'Amore consegnai
sotto un nembo ricolmo di nequizia
che incoscientemente pure ammirai
nel vanto d'una vana, aspra ricchezza
che immantinente volle dischiudere
in me un fiume impetuoso d'amarezza
che non son più capace di eludere.
Iddio, Pietade! Pietade del miser
che ivi, ove sorge quell'ignuda planta,
immantinente mesto s'impiccherà
all'ombra del portentoso Calvario...
all'ombra di Colui che risorgerà
e che il traditore in oblio lascerà
per punirlo e mondarlo in eterno.
Iddio, Pietade del rio Peccatore
che la sua aspra colpa punirà da sé!...
Per te, amico mio, caro e saggio Gesù,
è venuto il tempo di risorgere
e di elevarsi nell'Alto de' Cieli...
per me è giunto l'istante di morire
e di dissolversi nel cupo Nulla
d'una vita peccaminosa e infame.
Ma sia rivolto a Te l'ultimo spiro
che presto senza Pace esalerò
sfiorando co' sogni il tuo giusto Regno! |
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