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Nell'impeto d'un sogno etesio e arcano
la miro forse sorridere beata
dianzi al ciglio mio dipinto di Speme...
dianzi al mio protratto pregar invano;
e l'odo schiudere il core ai miei desii
che da tempo l'invocano cotanto
nella dolce attesa d'un caldo Amore...
nella Speme d'un corrisposto bacio.
Ella è a me dianzi: bella e bionda e dolce!...
Le veggo, oh sogno, il bel ciglio acquitrino,
e il ridente labbro che mi conquide
con un sorriso degno d'una Diva.
Sì, l'amo... l'amo ancora più di prima,
oh sogno che già fosti ingannatore
allorquando mi tradisti impetuoso
alla passata onta della vergogna,
del tristo tormento... dell'illusione.
L'amo!... L'amo in un impeto violento
della turbinosa tempesta d'Amor...
Sento dunque, oh sogno eterno e perpetuo,
le sembianze invase dal forte vento
d'un invisibile e possente Nume
che forse desia il mio sperato bene,
e la mia salute dall'aspre pene
che tanto m'afflissero nel passato
di quest'Amore impazzato e bizzarro.
L'amo ancora d'immenso e puro Amore!...
Sì, l'amo sempre, oh sogno sublimato!...
Ma non m'è più concesso lo sperare
ch'un giorno ella amare mi possa, oh Cielo;
né m'è concesso il dichiararmi a lei
ché già tante volte irata mi scansò,
senza pietade, senza turbamento.
Per questo, ingannevole e tristo sogno,
ben comprendo che m'oscuri la Realtà,
e che non ho più cagione di sperar
il gaudio cangiamento del suo desio
che troppe volte mi fu palesato.
Vivrò solingo in questo insano lago
sìccome un solitario e mesto cigno
che, perduto nel terribile vago,
rimpiange l'amoroso e caldo igno
che un tempo con grazia lo consumò.
Ella è a me dianzi: cieca e ferma e muta!...
Ed in vece del bramato bel foco,
in lei un ghiaccio il mio spirto sempre trovò! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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