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♦ Marcella Usai | |
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Vorrei solamente dormire
e non sentire le parole
dei miei pensieri
prima che la sera muoia
Vorrei svanire
e lasciare solo l’ombra
di qualche ricordo
ancora da accarezzare
Nessun rimpianto
fra le tante stelle uccise
e poche lune
nascoste nel
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Sul prato nuovo
tempestato di margherite
c’erano là scritte
le tue, da me amate, parole
Mille petali bianchi
ho
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Come mi sento stanca
mi sento tutta rotta
forse colpa del tempo
pregno di umidità
senza dimenticare
la mia vetusta
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| La zona più sensibile di noi,
Dio la nascose in una radura,
le tolse la ratio
per conservare la specie.
Orchidea
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| Rivedi le tue voglie
i minuetti
come pietre d’inciampo
i torpori
le fisse,
d’un fragile Über- Ich:
protendi i tuoi pensieri
fino alle anse dei miei
e asseconda
la risacca e gli indugi
d’un mare intorbidito
e i picchi di livore
gli accidiosi
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| Ti lascerò scorrere come immagini del Paradiso
dove gli angeli avranno cura di te.
Sarai una sorgente d’acqua
che
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| Contando i giorni, grani di un rosario,
fatti di spine e d’incessante attesa,
io scarabocchio cuori sul diario;
ché la
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| Sovente intingo la mia penna triste,
nel tenebroso inchiostro delle ombre;
nel lutto, si prosciuga la mia vita,
intento ad
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Io canto pecché ‘nterra spanno ‘o bene
cercanno ‘e spezza’ lacreme e catene
e allucco cu na forza tutta mia
e ‘o faccio senza pognere sta via.
Io canto ogne matina cu sta vocca
mettenno ‘a scunfidenza addò se cocca
e sono puntualmente nu
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Cospargo d’inchiostro i pensieri
a spiare le cattive coscienze
che la notte adduce
alla mia sonnolenta anima
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| Di vita ne abbiamo?
Ma quanto ci costa
avere il consenso
se il cuore ci frega,
forse niente
oppure tutto
ciò che soffia
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| Avrei voluto chiamarti
ogni notte,
per farti entrare in quel mio sogno
rimasto sempre senza finale.
Avrei voluto confidarti
la mie fughe più segrete
di nascosto anche dalla vita.
Avrei voluto ridere
in faccia al nostro amore
e chiedergli
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Se ci sei, lo sai già,
è per un gesto d’Amore
Ti ho insegnato:
Amore e Rispetto,
Verità e responsabilità,
Correttezza e
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E ti ascolti l’anima,
mentre il vento suona nel giorno che muore,
veste pensieri,
avvolge ricordi.
Scalpitano in strade deserte,
voci ed
orme che si intrecciano,
passano e vanno via,
lasciando una scia di malinconia,
lasciando profumi
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| Vistose lacrime genuflesse
scoperte in preghiere antiche,
culti e santità secolari nelle pieghe.
Ma piaghe delle mode sacerdotali
non arriveranno in cielo facilmente
quando in fuga porterò i miei passi.
Non si sposterà l’ardire
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| L’aria si volge a inverno
basse le cupole
lui rimane lui va
si vede aprire il varco
-quale? quale lo spazio
di seta
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C’era bisogno di poesia
prima delle guerre, della pace
prima dei lunghi discorsi
e dei tradimenti, e prima ancora
del dolore, di tutto quel dolore
c’era bisogno di poesia,
di parole profumate, leggere
c’era bisogno di un po di sole
di un sorriso
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| Ch’io io possa gioire alla luce
del sole pronunciando il tuo
nome, spegni il buio che veste
l’anima mia, donami nuova
energia
Ti regalo il mio cuore tra mille
profumi ed essenze di fiori, il
mio palpito si perde per poi
ritrovarsi in silenti
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| Le zolle al sole nell’aria pulita
diffondono il sapore e il calore della primavera
che corre leggiadra nei campi per dare un sofffio a colore
al mondo
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| I pensieri son come farfalle
che svolazzano piene d’ardore,
quando avvertono un po’ di stanchezza
s’addormentano sopra ad un fiore.
I pensieri s’insinuan nei sogni,
si trasformano in base al morale,
molto spesso ci rendono lieti,
altre volte ci
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| Mi son svegliato oggi in preda
di forti neri pensieri così apro
la finestra ed ecco alitar sento
l’aria fresca del mattino nasce
un desiderio che questa con soffio
misterioso li li possa qui scacciare
un poco più mi sporgo le grido soffia
soffia
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| (abbagliano cuori, stupiscono anime...)
Ho udito
quella voce
e nel silenzio
ho visto
luci lontane...
Tremori
abbagliavano anime
e fantasie galoppavano
libere
da ogni turbamento
verso alti sentieri...
Poi
umide sensazioni
aspergevano
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Nascosta alla mia vista
ti perdesti nella tempesta dei miei sentimenti
in quel mare che ti vide prima sirena
e poi fanciulla dai grandi occhi agresti.
Adesso che io rivivo nel suono della tua voce
rammento il canto tuo a sancirne l’unione
che
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| Sono stato fortunato
la nebbia mi ha salvato
Ho sognato strade senza asfalto
infiniti girasoli e qualche raro prendiluna
un sax per albero
e due non contate parole in libertà
tutto il mare e il cielo in un solo lontano sguardo
conigli e volpi a
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| Gambe di cuore tremule
stanche dei tanti passi.
L’ombra delle tue parole
zavorra che mi lasciasti,
strappa via le mie vesti.
Nuda avvolgo la pelle e riparto,
inseguo le orme di un respiro affannoso.
Eppure per te, come la luce a Giugno,
riempivo
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| Oltre la vita e la morte,
la rincorsa e la rinascita,
oltre queste radici d’amore
e lo stesso amore.
Oltre la sorte avversa,
l’ineluttabilità e
le distese del cielo,
oltre l’eternita’ e l’attimo
che fluisce e non ritorna.
Dentro di me, nel
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Eolo |
27/03/2019 00:07 | 1249 |
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| La nostra antica storia,
scuoterà la mente
dell’indifferente.
La nostra antica storia,
colpirà alle fondamenti
anche i più impertinenti.
La nostra storia antica,
gente giovane rigenererà
e un "nuovo rinascimento" costruirà.
La nostra antica
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| Obbedendo
al capriccio
d’un momento
o ad un disegno
da lungo tempo perseguito
un’impronta deforme
sulla Vita
lascia.
Onnipresente
marchio
impresso a fuoco
sul cuore
di coloro
che alla Luce anelano.
Come
un’ossessione rituale
un
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Sarà come pregare una rosa
il vento che indora
i campi in fiore di cielo
a perdita d’occhio d’estate
E i segni di pelle
ancora accarezzata dal cuore
che freme una voglia
davanti all’ombra di Dio
Nascosta alla sera
appena si schiude la
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Parsimonia di versi è il mio cuore,
sogno primavere che portino colore,
e infondano all’anima l’ispirazione.
Non sono un poeta che può declamare
delle note che cavalcano l’onda del mare
ma è da un pianto che nasce una canzone.
Poesia che
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Un sogno di carta
danza in un mare di spighe.
Polpastrelli di rosso
scrivono fugaci carezze
su
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| Cadono i miei pensieri
come gocce di pioggia
sopra la terra arida,
non danno sollievo
ma solo aprono crepe
che si riempiono
e allagano tutto intorno
ma non dissetano l’anima
Pensieri che corrono,
scappano via spaventati
da un immenso cielo
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Nell’orto fra er sedano er prezzemolo
n’à pianta de basilico vanitosa
vezzosa verdeggiante,
se bea de se stessa.
Dice... Ammazza quanto so bona
tu sedano sei arto allampanato
come nò stecco,
tu prezzemolo sei n’à pianta rurale
n’à
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Ha un andare tenero
il tempo di uno sguardo
tra le mani che mai avrò
nel triste ricordo di quel
che non fu e di ciò
che non sarà
Sarà un’altra stagione
la stagione della rondine
fuggita via a Settembre
e sarà una lacrima ferma
tra le note di
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Le tue mani come incudini
contro l’anima mia esangue,
regalandole inquietudini
in cui ancora oggi langue.
La tua voce un
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Il fragore
di un mare in tempesta
nel cuore mio
quando a te penso
e brama l’impossibile
vivere quel sogno
che le membra
non fanno dormire
e
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sei olio profumato
essenza di primavera
nella penombra degli sguardi
mi hai benedetto
con l’amore mai sperato
innalzando le mani
sul mio viso triste
hai cambiato
la mia vita esausta
l’hai resa sapiente
alle emozioni intense
mi hai reso
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Mentre miro pregi di un’alba,
durante giorni grigi,
il tuo sguardo di perla mi parla.
Incanto e tripudio
d’una passione rock
quegl’occhi suonan
una batteria d’emozioni
sul vivere del cuore
e sul brillar del sole.
Nutrir vorrei,
più d’ogni
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Se tu non sei
l’angoscia opprime in petto,
la mente strizza papaveri infuocati
poiché tu sei
fringuello gracile che non canta
che saltella sui rami
e non conosce pericolo.
Non so...
e quando il pensiero si fa ragione,
ti affido a Dio.
Anche se
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Oh terra! andavi trascinata a stenti.
Ed era Notte per entrambi, oh cara!...
Ricordi?... Forse era il vento, il qual -
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Io ti ho scritto sette versi
nel silenzio della notte,
i violini dell’amico vento
li hanno musicati
coccolati e poi
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| Ah le onde, cosi indecise
sul da farsi, non sanno mai
se prendere o lasciare
se venire o andare
se perdere e restare.
Queste lingue d’acqua
a noi cosi silenziose
questo mistero azzurro
e questo voce del mare
ah le onde, se solo
potessero
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Ombra d’un cielo rincorso
perso
Una cento mille volte
Ma al primo sorger d’un sole nuovo
vai
Incontri rami spogli
domani germogli
Novello spuntar di nuove corolle
bisbigliano che forse è primavera
Ma della vita che rimesta stagioni
dimmi
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Treno
che vieni d’oltre confine
e mi accogli, malinconica passeggera,
ascolta la mia solitudine
nel canto primaverile
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Odo
Il gioco delle tue parole
Il tuo respiro
I tuoi pensieri.
Odo
le voci nel vento
la buia notte
Il tuo tormento.
Odo
quell’atteso tepore
che mi invade contro
sottili gemiti
il tuo mondo dentro.
Odo
l’anima sussultare
il tumulto
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Dissi piano al vento
per non farmi udire dal tuono
porta via il mio cuore
oltre il muro del suono
così che anche lei vedrà
quant’è grande la ferita
e l’amor che vi contiene
Mi rispose il lampo dal cielo
che non si poteva viaggiare
tanto più
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| Solo il segno
riluce di significato
e la parola scritta
è un farmaco da banco
buono per alleviare graffi
e ferite di lunga data
nella impari guerra
tra me e l’altro da me.
Non smetto quando voglio
perché smettere non voglio
e se voglio non
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Ogni jornu cummattinu
umori e sintimentu
puliticanti illusori
passanu li jorna
a lu so commentu.
Piglianu u futuru lu jettanu
nni rutai d’un trenu ca drittu
comu un filu senza bulluna
portanu luntanu la furtuna.
S’inghinu a panza li
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Arrimina cu li ita
mbasta cu cori
è frumentu da to terra
mettici amuri.
Prima a farina
po lu criscenti
ammiscaci u sali
se no un sapi di nenti.
Sentiti furnaru ndra ni tia
d’ogni panuzzu fanni puisia
allonga a pasta e fa u chichireddru
po u
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Dentro me c’è un’immensa distesa
che sa di sale che sa di mare
e che non ha confine, nemmeno oltre quell’orizzonte
nell’immensità di onde che si inseguono
come fossero desideri da realizzare nel tempo.
Il mare dentro me
che da sempre ti vede al mio
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Dapprima un canto acuto melodioso
e dal nespolo nasceva quel dolce trillo
che nell’aria del mattino si spandeva
lì nascosto tra le larghe foglie sen
stava dal gorgheggio suo io ben capivo
un amico piccino un pettiroso poi il canto
più struggente
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Lassù nel cielo
nella tarda notte
una luminosa stella
cattura l’attenzione
e in mutevoli forme
dona serena pace;
partecipe a questo evento
rimembra il mio pensiero
che con un tuffo al cuore
si appaga di stupore.
Luminarie scherzose e belle
son
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Dotti dottori emeriti sofisti
serventi artisti fini tornitori
di quei valori gabbie per stilisti
puri analisti urticanti autori.
Dei rimatori cime e primatisti
bolsi diaristi oppure acconciatori
baci e sapori degni soggettisti
volti sprovvisti
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C’è sempre un amore che muore
per colpa dell’uno o dell’altro,
perché il sentimento d’amore
purtroppo non vien corrisposto!
C’è invece un amore che vive
in modo felice e per sempre,
perché i due cuori fedeli
si sentono uniti e felici.
C’è
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(pensieri ribelli)
Medito
gesti e parole,
quando ombre e sogni
devastano coscienze...
E immagino
i tuoi occhi
che mi dicono
cose segrete,
nascoste in fazzoletti di infinito,
fra nuvole e incertezze,
conditi da facili sorrisi,
da profondi
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Tra milioni di morti senza croce
prive di volto e di orme sulla sabbia
si trascina il destino dell’umano.
Vite calpestate, arse, profanate,
in guerre che percepiamo in frammenti
come segreti opachi e clandestini.
Come possono le onde del
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Dimentica del moltiplicarsi
delle rughe, tracce dei tempi,
ancora, ancora anelo al suo sguardo,
come usignolo attende
il silente incontro tra notte e alba
per donare il soave canto d’amore.
Lì nel lago dei suoi occhi
mi specchio e ritrovo
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| Stai calmo cuore,
non puoi invertire
la miseria dell’odio
né puoi invertire
il suo tragico cammino
dall’alba al tramonto.
Fame e guerra
è il cibo del mondo.
Giorno dopo giorno,
lo scheletro della memoria
insegue un fantasma folle
di
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| La grande Madre azzurra
ci avvolge in un respiro
infinito,
perche’ io possa ancora
parlarti dei miti antichi
per sorprenderti.
Tu saprai cantare ancora
quelle canzoni struggenti
che restano dentro e commuovono,
nella mente il
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Eolo |
26/03/2019 00:04 | 1228 |
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334318 poesie trovate. In questa pagina dal n° 26761 al n° 26820.
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