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E mi soffermo in questo cielo oscuro
acceso dal silenzio delle stelle
che sembrano perdute damigelle
di quel passato che sovente abiuro.
E in mezzo a tanti io mi trasfiguro
seguito dalle mute campanelle
tra i bordi di due stupide
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Sono condannato a pensare
a scrivere poesie
sono condannato ad amare.
Sono stato condannato
a incontrare Dio
nel pantano del mio Inferno
e insieme a lui bruciare
tra i peccati e il tempo.
Sono condannato a camminare
sul filo del dubbio
nel
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Oltre le dune
che ha il mio cuore,
nel suo deserto
privo di sguardi,
solo la notte
mi prende per mano
ed io sogno
e là
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E’ un brivido a scuotermi il cuore,
a farlo pulsare nel petto;
un gelido, insano languore,
la fiamma di un fuoco già
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Sarebbe stato meglio se da Oriente
molto Vicino non fosse arrivato
messaggio religioso dirompente,
troppo sublime, alquanto esagerato.
Fu quello un grido che di troppa gente
con cervello non tanto raffinato
scaldò i cuori, in modo assai
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| Le onde, si ripetono assidue
e non c’è stanchezza nel mare
eppure ai piedi porta la carezza
di una riva silenziosa, un amore
solo la notte sa parlare, e tace
la luna è sola, è sola
scrive lettere dal vento,
le appende ai rami, alle foglie
la luna
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| E se capita di pensarmi,
tra le spine dei desideri,
tra una pagina e l’altra della vita,
mentre ascolti una canzone
con la mia voce,
ricorda il luccichio dei sogni
nelle fredde sere d’inverno.
E quando prigioniero
del tuo cielo grigio,
sarai
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| Accartocciato al vento di strada
il cuore lascia l’orma al tempo
in ogni suo giorno, perso,
e si compone del foglio di un respiro,
dentro ogni piccolo sospiro, vaga.
Era fragile al pensiero,
solingo, in vie diffuse,
il niente era impresso alle
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| Di lui ricordo
il suo viril petto
sulle mie labbra le sue
il suo pube con isici fili disordinati
La sua bocca che non sapeva che fare
il suo respiro e il suo ansimare.
Le parole che non mi ha detto.
Di lui voglio tutto...
Nell’attesa, mi fingo
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| Mare nostrum
pensiero distratto
linea obliqua
altro mediterraneo
Destino beffardo
stesso uomo
diverso diritto
Dio
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Cimitero!
Funesta ombra in memore passato!
Effimero brusio e incastonate note,
pensier fugace a rimembrar ore,
fulcro d’amore a temprar vita,
infinita nuvola a passar nel cielo.
Sfumano stagioni e,
acqua sotto i ponti va al fiume,
girotondo a
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Quando come cantò il cantor di Sirmio
il dolce zefiro spira e fuggiti son
i gelidi venti ecco nasce Primavera
che così
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Finché tu vorrai amarmi
col pensiero e con il cuore,
sarò tua, sempre tua,
con il più sincero amore.
Quando sento
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Assaporo attimi
di arcobaleni riflessi,
mentre m’immergo
lentamente
nei tuoi occhi...
Risplendi di luce
con vestiti di cielo
quando indichi vie
con sguardi di luna...
Io
ti tengo le mani
e non lascio fuggire
un sogno infinito,
nuvole e
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| I bianchi gigli di mari,
sono appena rinati,
accarezzati dalla lieve brezza
primaverarile che li culla.
Cosi bianchi da risaltare
con l’azzurro profondo
di un mare che riversa le sue
onde sull’arenile.
Bianchi gigli di mare
che io ti
leggi
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Eolo |
29/03/2019 01:12 | 1396 |
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| Si, accetto tutte le prove
che man mano mi presenti,
le affronto, cerco di superarle
con pazienza e rassegnazione,
ma non senza dolore e spine
che pungono e fanno male.
Ogni anno una nuova prova
una novità in più, diversa.
Vita, sei bella,
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| E Tu, come la chiami
assenza di viver
o viver d’assenza?
Il nevischio
eterno;
adagiate le ceneri
dell’aquilone.
Mi domando perché
le Pleiadi
vado cercando
in una ruvida
accozzaglia
sulla luna.
io errante.
un treno all’orizzonte
e il
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Nel suo sguardo
leggevi quello che pensava
anche con la luna
vestita di nuvole.
sognava le sensazioni
che non conosceva
e immaginava;
Standoti a fianco,
osservavi
il suo bianco crine
pensavi fosse la nonna
e con tenerezza
tenevi la sua
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File interminabili di formiche nere!
Tra spighe baffute di colore giallo
che ondeggiano come in tempesta
su colline verdi brillantinate a festa
Timida è la pannocchia rossa
fa capolino tra i filari di turco
che nell’ aia in ansia vergognosa
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Folgori di luce
dove divagavo nei giorni d’attesa
Inebriante vita nel mio grembo
Inebriante donarti per averti
Turbine di immagini di un futuro di colori
e cuori di tela appesi
Di allora e del poi, il cuore in gola
Lo sappiamo noi
Lo
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e, vorrei
essere amato troppo
in modo sconsiderato, folle,
smisurato, con eccessi, pazzie,
senza regole, senza pause o limiti,
in infiniti silenzi, in interminabili secondi,
in un bosco o in riva al mare blu`,
fra le verdi siepi, o in alte
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Un giorno qualcuno
accarezzerà la tua pelle
e saprà perché ti ho amata
fra le ombre del buio
Sulla luna inguantata
dalle nuvole grigie
ci sarà un velo di malinconia
a segnare le stelle
Ed io terrò il lume
del ricordo lontano dal cuore
finché
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Approdare ad un lido.
Immaginare
il volto della disperazione
liberare la luce
cercando la notte
e parlare di un’infanzia
dei giorni
delle soste
abisso di fiori del male
e l’insondabile imbarco
per l’irraggiungibile ignoto.
Papaveri
di
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| Ti darei un frammento
del mio cielo
se anche il sole più nascosto
portasse con sé
ciò che serve
per decidersi
ma
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| La sorella che aspetta
all’altra sponda
incide fortemente
col processo che informa
la realtà lampante,
non
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| E’ assaje tiempo ca nun sente
‘a Pascalino ...
Sta ‘a juorne dinto
‘o lietto do stanzino
‘e nu vvò ascìe.
Dormo, dormo ...
‘Ai voglio do chiammà nun se presente,
‘a pusata penna carta ‘e calamaro dinta
‘a dispensa da cucina,
disturbate ‘a
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| Uno scatto in
bianco e nero.
Bianco come
il mio viso.
Nero come
il mio vestito.
L’ho indossato, sai,
per venirti a
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Come una nuvola disfatta
mi accarezzo i capelli
e mi piego
ad ogni misero volere.
Al suo cospetto mi chino
ed anelo pace
per l’anima mia,
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Ho rovesciato il piatto sulla tavola,
ho schizzato di vino la tovaglia.
Due volte ho spezzato il pane,
ma i pesci non si
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| Postu chi va taliatu.
Da li vuci veni ‘ssicutatu...
Cu teni lu linzolu ricamatu,
cu la pianta da lu ciuri culuratu.
Pi cu nun eni ‘bituatu
dà cunfusioni veni pigghiatu.
‘Na vota, sulu o puvireddu
paria riservatu,
ora puru genti cu li sordi,
avi
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La mia pelle è intrisa di poesia
poesia d’amore.
Dove si respira profumo di ricordi
di nostalgie dolcissime
dove l’amore vola in alto
come un uccello libero
dalle ali possenti
Vola tra i respiri del cielo
per rubare rugiada d’argento alle
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Remoti quei tempi
ove i caminetti nelle case eran accesi
nei paioli la polenta cuoceva.
La vita scorreva leggera,
al
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Sento crescere i pensieri sul prato
dove adagiavamo i nostri corpi
stanchi dopo una lunga passeggiata
mano nella mano
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Codice e magia
libertà di esprimersi
musica e parole
felicità e poesia
mistico gioco
mistero e enigma
sogno e realtà
fumo negli occhi
amore infinito
macchina del tempo
futuro e passato
magia di una notte d’estate
vento nei capelli
donna
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Volevi fuggir con me
su un’isola deserta
costruire un castello
per ammirar le stelle.
Volevi varcare l’orizzonte
slacciandoti i capelli
seguire scie diverse
da questi compromessi.
Volevi ed io volevo
Ma i sentieri
non sempre sono
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Di lato, ad osservare crescere
un nuovo filo d’erba delicato.
Di lato, a scorgere in ogni viso
la bellezza che ristora.
Senza far rumore,
stringendo tra le mani
un sogno caduto e ritrovato,
scintilla nella nebbia dei sospiri.
Lieve andar via
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Se fossi vento
danzerei con te
sotto il cielo trapunto
di stelle
scriverei sull’erba
del prato
parole nuove
ad alta voce griderei
ti amo
senza falsi pudori
...se fossi vento...
giocherei tra i rami
del pesco
intreccerei ghirlande
di
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del senso del bene
che ti prende per mano o del
sentire indicibile
suggerito dall’angelo che non vedi
febbre azzurra
di quell’agitarsi nel sangue della musa
o dell’infinito spazio
della mente aperta al sogno
quando chiami i morti
la cui
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Quel vestitino la faceva sognare
e fino alla fine l’ha voluto indossare
prima di dover lasciare un mondo
che poi, in fondo, non ha dato tanto.
Ove far finta di non soffrire
sorridendo nell’illusione di restare
è possibile solo per chi sa
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La timida fragilità dei miei passi
annoda le parole in un cerchio
dentro al sentier del cuore,
e ripone i pensieri
in uno scrigno sotto terra
trasformandoli in polvere.
Le lettere d’amor, come martelli,
colpiscono forte l’alma
ma non
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È notte... piove
sono queste le ore
in cui cerco di costruire
il mio domani
mettendomi già da oggi
dentro quel
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Nero il pozzo, dove finisce
il giorno
nera la voce e la parola
sillaba
di un abisso il nome
nera l’acqua che sfugge
alla notte e poi la terra,
più nera
rifugio di ombre, e trema
quello che non è mai nato
la prima luce, il tempo
nero come
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Un giorno condussi per mano
attimi che non avrei mai voluto vivere.
Li accompagnai una volta che ero fuori di me
nel
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Percorsi di false
Mondo di latrocini e false
Invitano l’uomo a rintegrarsi.
La vita è uno scenario di zombi
camminano senza sogni
e senza meta occultati
dal giorno senza luci
cercano tramonti illuminati.
L’aurora sempre spunta tra nubi
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Non è l’infinito di uno sguardo
che volge il pensiero altrove
ma ciò che tu immagini.
L’ anima annega
mentre le onde festanti
frustano gli scogli.
Il vento culla le navi
Il sale disegna sopra il mio viso
un destino inatteso.
Trasale ancora
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Conosco bene
questa tua smania,
bramosia rovente
che ti divora il cuore
e gli occhi
tutte le volte che alzi il
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La mia vita inizia e finisce
(per ora?)
dove iniziano
le luci di Roma.
Istante che nasce, svanisce
e sublime
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Parole e favole lontane,
come abbracci di alghe
tese da sirene impietose,
quando dal mare
solfeggi di vento
invitano l’anima
a chiudere in gabbia
i silenzi e le palme e la sabbia.
E aspetti il tempo
e conti le gocce
e ascolti i lenti rullii
e
leggi
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| U silenziu...
cumpagnu di sintimenti
mi porta luntanu
nni sta nuttata d’Austu,
giru lu mari ‘ncapu na varchiceddra
mentri taliu lu celu ch’è cuntra di stiddra.
U’ Angilu ‘nmenzu a tanta luci
mi prujiva u’ panaru dazzurri surrisi,
u’ paru d’ali
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Effimero è quel tempo che investe,
eppur intenso come uragano.
Seme gettato sulla terra a prolificare,
vento a sbaragliar da ogni direzione.
Felicità ad inondare come fiume in
sprazzi di fervidi ricordi.
Orme su sabbia a svanir con la
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Ti conobbi il primo giorno di scuola
eri pochi banchi a me lontano
splendida fanciulla dalle trecce rosse
e dal fisico allampanato, mentre l’amica del cuore
tenevi per mano...
La maestra, così severa
poco spazio ai piccoli alunni concedeva
e io
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La rabbia quest’oggi sembra proprio senza confini
domande su domande per un perché che mai avrà risposta
ammuffiscono nel cuore celebrando la loro sofferenza
ovunque sorrisi si perdono
gelosia prende il sopravvento
in questioni che non avranno una
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Si vela il ciel d’azzurro
fuggon le nere nubi
la pioggia s’allontana
non così nell’animo
mio dove nel suo ciel
di color
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L’Italia è una penisola famosa
in tutto il mondo e meta di turisti
che ammiran gli stupendi monumenti
dei nostri impareggiabili artisti.
Le Opere che mostrano attrattiva
son troppe per poterle presentare,
mi limito a quelle principali
che muovono
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(accanto a te...)
In me
le tue mani
cercano verità,
fra primavere inesplose,
albe piene di luce...
E la febbre dell’attesa
sconvolge chimere,
il futuro è attimo sperato,
i tuoi occhi
fari che dirigono...
Dolcezza infinita
i tuoi sguardi
leggi
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Dormirò al tuo posto
nel nostro letto perché
io possa sentire il tuo profumo,
sul tuo cuscino l’onda dei tuoi
capelli sparsi.
Mentre sei via leggero’
i tuoi romanzi,
suonero’ al piano le tue melodie,
in un soliloquio a mezza voce
parlero’ di
leggi
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Eolo |
28/03/2019 00:00 | 1491 |
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| Nell’acquolina dei giorni
il sapore tuo sulle labbra
è un invito a non cadere
preda della noia.
Si ritorna bambini
e un poco si gioca
a corteggiare e liberare
una farfalla.
Ah, quanto sono succosi!
gli acini di quell’uva divisa a metà.
E
leggi
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| E resto lì seduta,
dove la notte cede il passo al giorno,
memore del tuo odore
che investe la mia pelle.
Il mare porta via
quel che resta dei nostri sospiri,
abbarbicati come bianca spuma
sulle onde.
Un gabbiano strilla
e tende le ali al
leggi
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Vorrei solamente dormire
e non sentire le parole
dei miei pensieri
prima che la sera muoia
Vorrei svanire
e lasciare solo l’ombra
di qualche ricordo
ancora da accarezzare
Nessun rimpianto
fra le tante stelle uccise
e poche lune
nascoste nel
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334317 poesie trovate. In questa pagina dal n° 26701 al n° 26760.
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