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I tuoi occhi, bimbo mio,
si erano fatti ombra,
non più lo specchio luminoso
di un giorno nascente,
ma un chiarore
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1
Donne, bambini, adulti e gran signori,
bambine, giovanotti e vecchierelli,
esperte ballerine e muratori,
regine, gondolieri e giovincelli,
leggete questi versi dedicati
ai personaggi qui sotto citati:
il Passatore, Artusi e la sorella,
la cui
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Il fumo avvelenato dei camini
tra tegole impregnate di catrame
le povere soffitte e gli abbaini
cinge in volute livide, ciarpame.
Alle finestre, bigi i davanzali,
grondaie perforate da cambiare
e diafane visioni di ditali
ed aghi dietro ai vetri
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Piccola come coccinella riesce a mimetizzarsi
onde non venire calpestata da chi
rispetto per la natura non ha
colori in contrasto sono un richiamo all’amore
significativo mezzo per risultare completi
suggerendo sentimento di vera
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Novantatré ne sono passati non ero ancora nata
eppure sembra di vederti vicino a casa
esplodendo di gioia per quanto raggiunto
non sapevi a cosa andassi incontro
ma sei riuscita ugualmente a dare un taglio alla vita
ricreando quella serenità
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Ricorderai le carezze
le ore del mattino
dopo l’amore
e le ombre nate
con un respiro
appena accennato
dalle labbra socchiuse
in un bacio rubato.
Ricorderai i silenzi
le parole già dette
e poi cancellate
da una luna pentita
di aver
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Delle gocce sottili
come di seta fili
la rena affondano
nel sogno confondono
son le orme di ieri
tra obliati pensieri
che non reggono tempo
come fiori di campo
un fruscio sul cuscino
per me c’è una stella
è ancora più bella
mentre fugge
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| Alta è la notte
ed anche un po’ freddina,
cadon l’ore, rotte,
una s’estingue, l’altra s’avvicina.
Lacrima quieto il pianto d’una fonte
torna una voce, viene e va, vicina
tace, non tace
fino alla mattina.
Ed io l’ascolto, flebile nel canto
è
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| Ci sarà pure un sistema per vivere senza pensieri
sarà meglio non divulgarlo
non per egoismo
ma si rischierebbe un’impennata
da non saper tenere a bada
il caos sarebbe inevitabile
di sicuro speranza che non morirà mai
anche se in seguito la
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E basterebbe dire "Io ci sono"
con il sorriso largo a cento denti
col sole nella tasca e i mille accenti
celati nelle storie graticciate
dalla promessa maschia di un dannato
disposto a barattare il suo passato.
E basterebbe scrivere di getto
i
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Era un’altra cosa:
un rincorrere le stelle
fino al mattino,
era un’ombra che malediva
le altre ombre
dimenticate dal cielo
in un’eterna notte
fatta di mille nuvole nere.
Era un’altra vita
mai vissuta da nessuno
se non per un attimo
fra le
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| Se un giorno smarrissi
la lucidità della ragione.
Persuadimi a non andare fuori rotta,
e stringimi forte,
per impedire che io sguazzi nel fango.
Forza la mia resistenza con dosi-
di fiducia,
se sfiduciata mi negherò al mondo.
Sii turbine
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| Guardo la candela
con la fiamma fioca,
è all’ultimo bagliore,
di vita ne ha poca.
Arrendersi non vuole
la luce è la sua missione,
davvero assai le duole
perder l’occasione.
Al buio la mia vita
e’ un film sonnacchioso,
guardo ogni
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| La bella signora dal vestito nero
dall’alto vede l’universo intero
inizia il suo lavoro quando è sera
con mano ferma, rapida, leggera.
Tracciato il profilo alle montagne
delle colline e valli fa il contorno,
appena il sole del tutto si
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| Quando si dice non essere all’altezza
è qualcosa di tremendo che fa sentire inutili
facendo in modo di eclissarci
onde non subire sensazioni d’impotenza
per le quali tanto vorremmo poter fare a meno
seppure situazioni siano come nemici
senza fare
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| Il corpo s’avvince di portanza,
nel volo complice d’una danza,
quando si compagna di quel guardo audace
dei suoi occhi cari.
S’aggiusta il cuor, in ogni suo composto regale,
quando il passo cadenzato nel gioco
coinvolge la meccanica bea di fuoco
e
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E non dire parole
che poi si dimenticano
ma che restano incise
sull’aria e sulla pelle
dove vivono per anni
fino a sbiadire
di noia e rabbia
sul bordo di un abisso.
E non compiere gesti
ignoti al destino
colpi nel cuore
che si fermano un
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I le ciamava ‘l Dante
’l ghéa le nebie nel servel
lu ‘l parlàa con i fiori
’l se lavaà a la fontana
ne l’àrbio de le bestie,
’l so vestilto
l’era senpre coel,
mèso rosso e mèso bianco,
’l ghea ‘l naso ‘n po’ refato
e la parlantìna
da ‘n brao
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| Viola gli occhi della notte
abbracciano ancora la luna
sposa del vento,
velo di nebbia
tra le damigelle luminose.
E c’è un’auto ferma,
ha la radio accesa,
ha il rapido sguardo di chi attende
l’alba, di chi sa cosa significa
essere figli del
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| Puoi mostrarmi, in pieno cuor,
quel brivido di panico fuso
che adorno d’una pasta di tensione
si trasforma in profonda arte pura.
Posso mostrarti, in pieno nudo,
che nel plasmar l’artigianato
delle nostre due figure
il destino rimane dalla nostra
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| Perché non provare a socchiudere gli occhi
cercando di vedere quanto il cuore desidera
un bel giochetto che invoglia
anche se per molti illusorio
pensare con il proprio cervello
non ha mai fatto male a nessuno
ed allora perché non metterlo in
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Lontano dal cuore
c’è solo il vento
che mi ha portato qui
e non potrei mai
dire addio
alle stelle del cielo
o a chi ho amato
e ora vedo
andare via per sempre.
Vicino allo sguardo
c’è solo un velo
che copre ogni cosa
e non saprei
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‘O vino come giura il sommo Dante
saglie ‘a Palermo o scenne da Torino
vene ‘a Firenze oppure da Avellino
“È ‘o verbo che sta tavola fa santa!”
Isso ca canta e nun se sta maje zitto
è nu cumpagno allero e cuntignuso.
E vote è ‘nzisto e vote è
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Dove siete finite parole?
il foglio come una culla vuota
il silenzio dove c’era un vociare di colori
dove siete finite parole?
arido è il percorso
che porta un foglio bianco
nel cammino di un poeta
dove siete finite parole?
smarrite agli occhi che
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| Lussureggianti le colline intorno
odora il fieno ad asciugare steso
il contadino all’opra fa ritorno
zefiro scuote il bucato appeso.
Un lontano vociare di braccianti
nei campi si riaccendono i colori
la neve va sciogliendosi sui monti
ritornano
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| Credere di poter gestire il tutto
diventa ormai troppo scomodo
prenderne atto non fa certo piacere
vista l’indipendenza che sino ad oggi ti sei garantita
il tempo è nemico non fa sconti a nessuno
ed è qui che entra in ballo
sogghignando a tue
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Le dita erano piccole
e io stringevo
i ricordi lontani
quasi fossero promesse
infrante dalla luna
che guardava in silenzio
le stanche carezze
nelle ombre del cielo.
Le ciglia erano umide
di qualche lacrima
ignara del dolore
che il
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Le dita erano piccole
e io stringevo
i ricordi lontani
quasi fossero promesse
infrante dalla luna
che guardava in silenzio
le stanche carezze
nelle ombre del cielo.
Le ciglia erano umide
di qualche lacrima
ignara del dolore
che il
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ho conosciuto il dolore di persona s’intende e siamo diventati amici e lui è preoccupato se per un giorno non mi vede o non mi sente
ascolto nel firmamento di stelle sfiorenti che tu mi passi appena appena toccante nel silenzio degli ultimi disperati
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Il mio desiderio è averti qui
accanto a me a riempire i vuoti
dei silenzi interminabili
a condividere tempo e pensieri ballerini
che mi danzano facendo vibrare l’anima
in questa solitudine
che mi morde dentro
e diventa sempre più agitata
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| Un distratto sorriso e una carezza appena
la luna di mezzanotte a prendersi la scena
star giorni interi per vederla a quel balcone
e così senza saperlo ho fatto una prigione
ne soffitta ne pareti e spesso manca l’aria
a volte non respiro e la
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| tutti gli oggetti intorno
sono rimasti muti
a contener la fronte
sul tuo amato petto.
riva, ti ho bisbigliato
calde
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| Permettendo il classico modo di vivere
non pensiamo a chi con fatica vorrebbe arrivare a tanto
mettendo in disparte una parte alla quale
non diamo adito ad entrare facendo parte di un disegno
capace di agglomerare a sé qualunque effetto
che
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| Con ali di gabbiano vien la sera
e soave poi si posa sul mio cuore,
come foglia d’autunno che abbandona
d’albero il verde ramo e a terra giace.
E vengono i ricordi a farmi scorta
per non lasciarmi preda dei fantasmi,
ma presto m’addormento e nei
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Ripeto stancamente
i gesti
che mi hanno fatto amare
sperando
di dimenticare l’ora
e il giorno
del mio distacco
da ogni cosa che volevo.
Perpetuo all’infinito
il tuo sguardo
sugli oggetti
che sono rimasti qui
quasi potessero
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Un tempo le nostre anime eran ruscelli,
scorrevamo tra rocce verso il fiume,
fino a sfiorare l’ombra dei salici,
dove la luna piena ci baciava.
Eravamo nubi rimescolate di stelle,
giungemmo alla quiete tra i cigni,
nel silenzio sacro del loro
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| Nazisti con la mente pregna di supremazia
epuravano la storia con la loro pazzia,
plagiavano le menti col fucile nelle mani
bruciavano i non ariani per non sentirsi nani.
Poi frasi arroventate pensieri muti e morenti
resoconti di ariani sogni
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Chi getta semi all’aria farà fiorire il cielo
e questa è la risposta tracciata sul tuo melo
sacralità ed essenza pretese da vangelo
dove la fede impazza col credo in parallelo.
Chi sceglie la sua strada la porta troverà
che s’apre al divenire in
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Il sole sbircia in lontananza,
assopisce e s’addormenta,
lasciando un tiepido calore,
avanza il buio e notte ne fa gloria.
Tramontano nuvole ed il ciel non si ribella,
l’allodola dorme,
e la cerva coccola la prole nella tana,
dormono farfalle e
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Abbandonano i rami le foglie
tappeti a calde tinte serbano vita.
Lascio al vento i miei languori
rintanata nell’incavo più distante dall’Io.
Ti accarezzo bionda coltre autunnale
prendimi per mano
e impazzirò nei toni del rosso e dell’oro
danzando
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Ho scordato il brivido del buio
che scorreva di sangue vivo
lungo la schiena
fino a sfociare dagli occhi
in un fiume nero d’inchiostro.
Ho trasferito il pensiero
nell’incanto delle stelle
un germoglio di luce
che luccica in fondo
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| Ancora quel rumore di forbici è presente
.
niente ha potuto cancellare
non avendo scordato odore di polmoncino
quando seppur distante di corsa arrivavi
brillavano quegli occhioni su manto nero
mentre allungandoti alla gamba del tavolo
più volte
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| Ogni sussurro del vento
mi riporta ai tuoi occhi
azzurro d’un movimento
lo sguardo par che mi tocchi
C’è il dipinto del cielo
osservatore più alto
palpebre come un velo
celano come un salto
Scruti veloce fugace
attrai quello che ti
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Tutto quello
che non è stato
tutte le cose che restano
anche se le ombre
avvolgono il cielo
in un velo di nebbia.
Tutte le parole
che non abbiamo mai detto
e i baci negati
sull’orlo del tempo.
Tutti i sorrisi
le stelle mai accese
e la
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Si placarono i venti
scivolando sulle antiche
tempeste
speranza tornava a vita,
nei dolci mattini
d’allora cantavano
le allodole
in quel nuovo volare
degli ambiti sorrisi,
al calore del suo abbraccio.
Ma il tempo fugge,
ostinato cancella
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Verrà l’ombra ed avrà passi leggeri
come di chi mi chiama e non spaventa
l’anima assorta in una attesa lenta
del mistero che sveli i suoi pensieri.
Mi chiamerà alla soglia dell’ignoto
da dove scorgerò se sia compiuta
davvero l’esistenza che
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Tremendamente tremendo quel sentire
bloccando gli arti compreso il respiro
paura si scatena formulando partita vinta
tremore ha il suo bel daffare
onde non scatenare il peggio
tornando sui tuoi passi
ricercando quella pace frutto di un
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Era l’ultimo
tramonto d’estate
e vedevo
le stelle del cielo
inchinarsi alla notte
quasi fossero
diamanti
da venerare in eterno.
Era l’ultima notte
prima del vento
che avrebbe portato via
il cuore
e con lui
le foglie morte
di una
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Intravedo dalla persiana della camera
mezza alzata
coperta da sottile tenda bianca trasparente
una tiepida luce.
Il silenzio dell’alba domina
c’è pace, tranquillità
il sole è ancora vergine
lentamente si diffondono i suoi raggi
e con il
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A volte penso che dobbiamo desiderare il Cielo
Rintanato, come oggi, dietro scure nubi;
Come per incanto, da magico cilindro
Onnipotente Dio, desta dal vigile torpore
Bimbe e bimbi, armati di secchi e colorati pennelli
A tingersi le ali, il viso e i
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Silenzio
nemmeno il ticchettio dei tasti tiene compagnia
giornata uggiosa da dimenticare
scavando il più possibile alla ricerca di emozioni
quei doni ai quali appigliarsi nei momenti no
una dietro l’altra in bellavista fanno
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I nodi della storia
annessi gli sconnessi
in barba alla memoria
non son per cuori lessi
momenti in sé strokkati
col barbaro mio verso
un cono variegato
col gusto in mente immerso.
I nodi della storia
non nascono per caso
fedeli alla
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Banalità cancelli l’autenticità
tra fessure di persiana rotta
non esprimi la visione
mortifichi lo sguardo.
In rima cuore - amore
raccogli finti plausi
da ipocriti coautori.
Niente più della banalità unisce
un male silenzioso
che spegne le
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Rimane solo l’amore
nell’attimo allo stremo
di pensieri ingombranti.
Rimpiango i tuoi silenzi
fluttuanti nel grembo del cielo
come stelle cadenti.
Le nuvole gonfie e allungate
camminano scaltre, ondulanti
come il cuore degli
leggi
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Non resisto
e cerco di parlarti
in altre lingue
che non sono
mai esistite
come fra noi
l’amore del tempo
dei ricordi.
Non comprendo
questo tuo
risveglio notturno
e mi sento mosso
dal piacere
che contemplo
stancamente
fra una
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Ma che pensiero!?
La notte mi dà,
mi rigiro e affondo
nel bianco letto,
mi diffendo
e da solo salgo
nella storia dell’uomo:
un profeta, un poeta
ed il Creatore
che ci vuol comprare,
la sua storia futura
non può essere
senza quei due.
Un
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navigo su una zattera legata da nodi scorsoi del cielo
io tatuato dal silenzio prono all’arcobaleno celeste
ruvida verità che sgoccioli nell’universo rintocchi di follia
mi denudo nelle risate selvagge figlie di una furiosa calma
avvinghio il buio
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| La verità è
la differenza delle nostre uguaglianze
la assonanza delle nostre indifferenze
il sogno che non si è mai avverato
la porta aperta su quel desiderare fuggito.
Faro che squarcia la notte oscura
fiume che lava ogni ferita impura
fiore che
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| Tenere a bada la rabbia è qualcosa che fa ribollire ogni poro
soffioni boraciferi capaci di espandersi ad oltranza
causano veri e propri tornadi
non facile riportare il tutto alla realtà
non sempre adatta a contenere quanto vorrebbe
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| L’estate è andata via
con l’afa e la calura,
non cantan più gli augelli
e foglie han perso i rami.
Ma col pennello d’oro
dipinger tu potrai,
nel tuo giardino fiori
e foglie sopra i rami.
Poi nuvole nel cielo,
di stelle una galassia
con una
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334412 poesie trovate. In questa pagina dal n° 91 al n° 150.
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