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Quel fanciullino in me

Biografie e Diari

Non posso dire di avere vissuto un’infanzia felice e spensierata con un padre autoritario e violento che metteva paura solo con uno sguardo, ma ci sono stati momenti di gioia, questo si.

Mio padre, uomo duro, mentalità maschilista fino al midollo, mai cedeva in coccole o dolcezze, come se fossero effusioni stupide da donnicciole, in quanto a violenza, quella era l’unica educazione a suo parere.

Mi ritrovavo a piangere, ma non tanto per il dolore fisico, quanto per quello mentale, mi chiedevo perché dovevo vivere nel terrore quando le mie amiche avevano un padre completamente diverso che le riempiva di attenzioni e amore. Cosa avevo fatto di male per meritarmi un’infanzia così.

Mia madre cercava di compensare tutte le mancanze, con il suo affetto smisurato e quella sua presenza da chiocciola protettrice. Quante volte avrei voluto andare via, fuggire da un tragico presente, ma il pensiero di darle un dolore e di lasciarla sola e indifesa frenava il mio istinto.

Visto che la realtà non era delle migliori, mi ritrovavo a fantasticare un futuro meraviglioso dove il principe azzurro delle favole, in sella al suo cavallo bianco, mi portava nel castello incantato, lontano da quella situazione insostenibile.

Così evadevo nel mondo dei sogni, era un modo per compensare la tristezza e sentirmi finalmente serena. Quando si è bambini basta poco per fantasticare, si ha l’estro giusto per poter oltrepassare qualsiasi barriera ed arrivare dove si desidera senza che nessuno possa impedirlo. Mi ritrovavo nel mondo magico dove tutto era possibile, dove il brutto diventava bello, il cattivo si trasformava in buono e i desideri in realtà.

In ognuno di noi c’è quel fanciullino che alberga, ma non tutti riescono a farlo convivere, spesso dopo l’infanzia si cerca di soffocarlo credendo che quando si è adulti bisogna stare con i piedi per terra senza fantasticare.

Io sono riuscita a crescerci insieme e ogni volta che bussa al mio cuore io lo ascolto, lui sa sempre parlare con il linguaggio giusto, senza crearsi problemi, dice ciò che sente senza cadere nell’ipocrisia.

E’ questo fanciullino il vero perno della creatività, quell’input che ci rende speciali facendoci realizzare le nostre chimere o almeno dandoci la carica per farlo.

Forse è proprio per questo che ancora oggi riesco a sognare, mi sento libera e nello scrivere apro la prigione della realtà volando nella fantasia dove tutto è possibile.


Mairim14 30/09/2010 09:24 3 1150

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Commenti sul racconto Commenti sul racconto:

«Leggendo questo racconto, il primo istinto è quello di una tenerezza infinita, molto vicina anche ad un senso protettivo nei confronti dell'autrice.
Il secondo è, decisamente, quello di avversione nei confronti di ogni forma di violenza.
Violenza genera sempre altra violenza.
E chi, a sua volta, l'abbia subìta, non è assolutamente giustificato nel fatto che debba usarla sugli altri. Ogni adulto ha il dovere di rivedere i lati distorti del proprio carattere, e, se necessario, curare determinate patologie. Soprattutto nel rispetto delle persone che dice di "amare".
E' vero che la creatività può emergere anche in situazioni di vita difficilissime, ma sarà vissuta, certamente, più serena in situazioni normali.»
Anna Maria Scamarda

«E' una bella riflessione, la tua, ma io sono abituato a cercare sempre cosa c'è dall'altro lato della medaglia.
Nel tuo caso mi viene da chiedermi com'era il padre di tuo padre e come ha vissuto tuo padre. Lui è una conseguenza delle sue esperienze.
Pensa se non fosse stato così severo, ora tu non avresti le tue fantasie come tanti ragazzi di oggi che, accontentati e coccolati in tutto, hanno coscienza solo di una playstation e non sanno cos'è un principe azzurro.
Naturalmente, ogni esagerazione è un male»
Azar Rudif

«Un racconto elaborato davvero con tanta spontaneità ed infinite sensazioni dell'anima, che rivelano un carattere estremamente positivo ed in grado di volare con la fantasia in quel mondo irreale, che ci aiuta ad evadere da una
realtà spesso "pesante" che si desidera, per quanto possibile, allontanare, almeno per qualche fantastico istante...
Brano apprezzatissimo»
Silvia De Angelis

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Il racconto è bellissimo, nella sua drammaticità. (Anna Maria Scamarda)

Un caro abbraccio e un fiocco alla tua bravura! (Anna Maria Scamarda)



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Libro di poesieSe tu mi dimentichi
Autori Vari
Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2011, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori

Pagine: 208 - € 11
Anno: 2012 - ISBN: 9781471686214


Libro di poesieTu che mi ascolti
Autori Vari
Le poesie che hanno partecipato al Premio di Poesia Scrivere 2010, con tutte le opere partecipanti ed i vincitori

Pagine: 240 - € 12
Anno: 2012 - ISBN: 9781471686108


Libro di poesieFesta delle Donne 2010
Autori Vari
Poesie per la Festa delle Donne. Il lato femminile della poesia

Pagine: 107 - Anno: 2010


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