Sembra rincorrerci quotidianamente lei….l’abitudine. In sordina ci suggerisce le azioni memorizzate nei giorni precedenti affichè noi, col migliore dei nostri virtuosismi, mettiamo alla prova la nostra abilità nel migliorare le azioni rituali,con l’avvento del nuovo giorno.
Ma noi non sembriamo pimpanti per la scioltezza della nostra gestualità e il suo imprimerci certezze, nel tempo che fugge…. questa ossessiva sensazione, anzi, finisce col darci lo stillicidio mentale, per il suo assillante ripetersi.
Si instaura uno strano meccanismo di repulsione per tutto ciò che è uguale, facendo scattare un molesto desiderio d’evasione da tutte quelle mosse che decollano dallo stesso hangar e propongono il medesimo itinerario.
La voglia di modificare quelle circostanze, disinstallando piani prestabiliti, diventa irrinunciabile opzione da rincorrere…..
Anche diversificare l’annoso percorso quotidiano sembra essere una svolta importante e attraente in quel suo affascinare, nei vicoli attoniti e segreti, ove scoprire gemmanti vernici di fioriture in sordina, ammaliate da venticelli contenuti e sibillini, nei solchi di cementi disarmanti.
E in quel percorso provocante , nell’elisir di sconosciute sensazioni, percepisce la stiva della coscienza una bramosia, che preme….incitando a modificare oltre….si di pigmentare con spruzzi vivaci il riflesso della vita, nelle sue manifestazioni ricorrenti, con carismi sciabordanti dall’usuale, capaci disincantare il nesso delle azioni, in un riverbero che non si mimetizza nell’abitudine, ma esplode in altopiani inediti, in cui intingere nuovi rumori, mai assordanti per la loro disuguaglianza….