"Guardala, sembra un fiore esotico trapiantato a forza in un giardino rupestre, un pesce pagliaccio che nuota spaesato in un acquario di sardine, una colomba immacolata che cerca di mimetizzarsi in uno stormo di corvi gracchianti." Questo era quanto dicevano gli Esseri di Luce osservando Jasmine, una ragazza dall’animo puro, la cui avvenenza interiore la faceva sembrare un' oasi spersa nel cuore del deserto. Questa sua caratteristica faceva di lei una bellezza atipica, fuori dal comune, che però la rendeva invisibile al cospetto degli uomini incapaci di guardare aldilà delle apparenze. Inizialmente Jasmine soffriva per questa sua particolarità, che inevitabilmente la costringeva alla solitudine, ma con l’andare degli anni seppe sfruttare a proprio vantaggio il fatto di passare inosservata, mescolandosi tra la folla come una persona qualunque.
Ci sono dei momenti però in cui essere “diversi” pesa e pesa parecchio, anche quando questa diversità è sinonimo di divinità. Sì perché Jasmine non era una ragazza qualunque, lei infatti era un Angelo, un Essere di Luce inviato sulla Terra per diffondere la grazia divina con la semplicità e la naturalezza che le erano congeniali.
Affinchè potesse svolgere questo ruolo nel più completo anonimato, a Jasmine venne cancellata la memoria, pertanto, sovente, la ragazza si trovava a vivere momenti di inspiegabile malinconia e di nostalgici richiami verso un mondo fatto di immaginazione, sogni e inenarrabili fantasie, tanto che la gente l’aveva benevolmente soprannominata “la piccola Wendy”.
Già perché Jasmine, proprio come la protagonista di “Peter Pan”, non aspettava altro che lo spuntar della notte per rivolgere il naso all’insù verso un cielo trapuntato di corpi celesti, nel cui grembo, gravido di luci, era celata la mappa di quel posto a lei così famigliare che sentiva appartenerle e che avrebbe potuto a tutti gli effetti definire “Casa”: - seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritto verso il mattino, poi la strada la trovi da te, porta all’isola che non c’è. -
Una notte gli Esseri di Luce furono mossi a compassione nel vederla con le lacrime agli occhi osservare la costellazione delle Pleiadi. Decisero quindi di avvicinarla empaticamente con l’intenzione di offrirle un’opportunità unica e speciale proprio come lei e servendosi della telepatia le dissero: “Jasmine, non temere, siamo tuoi Fratelli e sappiamo quanta nostalgia abita il tuo cuore. Abbiamo deciso di porgerti un dono: ti porteremo con noi in viaggio verso Casa e quando ritornerai sulla Terra, ti permetteremo di ricordare, affinchè quanto vedrai possa attenuare la tua malinconia.”
“Grazie! Accetto molto volentieri, anche se francamente non riesco ad immaginare come sia fattibile una simile impresa. Non ho mai viaggiato nello spazio, e non ho nemmeno l’attrezzatura adatta per farlo.” – “Non ti preoccupare, lascia a noi questi dettagli tecnici, ti basti sapere che viaggerai in espansione di coscienza, ossia uscirai dal tuo corpo ed attraverserai l’Universo affiancata dalla nostra presenza.”
Jasmine chiuse gli occhi, si rilassò con tre respiri profondi ed istantaneamente si ritrovò all’imbocco di un tunnel lunghissimo dalle pareti trasparenti percorse da lampi di luce colorata, all’interno del quale le sembrò di incanalarsi, come quando ci si lancia da uno scivolo acquatico, al termine del quale l’accolse una immensa piscina di stelle.
“Sento molto freddo” disse Jasmine non appena si riprese dallo sbalordimento iniziale. “E’ normale, sorellina, devi sapere che questa è la temperatura specifica dello spazio e sta ad indicare che è in costante espansione. Vedi quella scia luminosa? E’ la coda di una cometa: immagina una gigantesca palla di neve che per effetto del calore si scioglie e lascia dietro di sé un’interminabile coda di ghiaccio.” – “Avvicinati Jasmine, vieni verso la nostra voce, ci penseremo noi a riscaldarti”. Jasmine obbedì e subito si sentì meglio.
“Adesso guardati intorno e dicci cosa vedi. Non sottovalutare questo sistema audio visivo poichè è molto importante: sarà il nostro canale di comunicazione per tutta la durata del viaggio. In questo modo ci assicureremo di monitorare l’ambiente circostante e riusciremo a garantire la tua incolumità preservando l’equilibrio delle tue condizioni.”
“Vedo un vortice di luci le cui braccia azzurrine si rincorrono circondando un globo centrale dalla sgargiante doratura”. “Si tratta di una galassia: i bracci azzurri sono formati dalle stelle più giovani, mentre le più vecchie sono collocate nella parte centrale ed appaiono di un bel colore dorato”.
“Oh mio Dio, che meraviglia! Proprio davanti a me c’è una specie di giglio speculare. Due infiorescenze vaporose ed evanescenti che si voltano le spalle, unite nella parte centrale da una sfera incandescente.”
“Stai osservando la morte di una stella, quelle che definisci infiorescenze sono le bolle di gas emesse un attimo prima dell’esplosione.”
“Sento un brusio nelle orecchie, come se ci fosse un’interferenza nella comunicazione.” disse d’un tratto Jasmine dando libero sfogo alla sua istintiva preoccupazione. “Non temere, probabilmente ti stai avvicinando ad una fonte di energia molto potente che sta disturbando il nostro collegamento.” la rassicurarono gli Esseri di Luce.
“In lontananza vedo due puntini luminosissimi dai quali mi sento fortemente attratta. Vorrei avvicinarmi per osservarli meglio, ma non riesco a muovermi.”
“Immagina di essere lì, Jasmine, non ti occorre nient’altro! Pensa di trovarti nei loro pressi ed istantaneamente ti ci ritroverai.”
Detto fatto! Jasmine orientò la sua attenzione nella direzione di quanto desiderava osservare ed automaticamente ne fu al cospetto. “Non credo ai miei occhi: ci sono due galassie che si stanno fondendo l’una nell’altra, è uno spettacolo inenarrabile! Ora, sta accadendo proprio ora sotto i miei occhi! E’ un’emozione inesprimibile a parole! Ecco! Si sono fuse in una sola entità al centro della quale vi è una massa scura, cos’è?”
“E’ un buco nero ossia una regione di spazio da cui nulla, nemmeno la luce, può sfuggire ed all’interno del quale viene risucchiata la materia per effetto del caratteristico campo gravitazionale.”
“Guardate! La vedete anche voi?” – “Intendi quella ciclopica nebulosa galattica?” – “Penso di sì… sembra un geode di agata rossa” – “Si tratta della nebulosa di Orione, è bella vero? Adesso è giunto il momento che hai atteso da tanto tempo quindi, per godertelo appieno, ti consigliamo di rilassarti e di lasciarti guidare dal suono che da questo istante percepirai dentro di te. Si tratta del canto di Andromeda, la casa dalla quale provieni Jasmine.”
La ragazza era letteralmente euforica, altro che rilassarsi, avrebbe voluto che la sua gioia risuonasse per tutto l’Universo e si espandesse con esso fino a raggiungerne gli anfratti più reconditi e sconosciuti.
“Seconda stella a destra, questo è il cammino e poi dritto verso il mattino, poi la strada la trovi da te, porta … porta a Casa!” – “Eccola, la vedo! La sua imponenza mi lascia senza fiato! Non ci posso credere, sono a Casa… Sento le note di una sinfonia celestiale risuonare dentro il mio cuore, mi sembra che tutto ciò che mi circonda sappia del mio ritorno e mi stia cantando il suo più ospitale bentornata. Mi sento vibrare dall’incontenibile contentezza. Sono parte integrante di questo posto ed è come se non ci fosse separazione tra quel che c’è e quel che sono.” “Addentrati verso il centro Jasmine e dicci cosa vedi.” – “Ho varcato la soglia del centro e sono quasi accecata dalla luce … ma aspettate un attimo, ci sono delle figure altissime proprio davanti a me, hanno un’aria così amichevole ed intimamente famigliare che mi quasi sembra di conoscere … Oh mio Dio! Ma siete voi!” A quel punto Jasmine venne sopraffatta dalla commozione e si lanciò verso di loro come una bambina che corre incontro all’affezionatissimo nonno che non vede da tanto tempo”. “Bentornata a Casa, piccola Asterias rubens, tu sei nel Cuore di Dio poiché Figlia del Suo più puro dei pensieri e della sua più amorevole delle intenzioni. Lui ti ha ascoltata, esaudendoti, affinchè tu possa cantare con Lui e diffondere il canto della beatitudine sulla Terra. Ora va raggio di Sole, e porta a tutti coloro che incroceranno il tuo cammino, quella radianza che traduce l’incondizionato Amore del Padre celeste.”