Solo pochi intimi, invitati al tuo commiato, ti presenti a noi con andamento sinuoso e accattivante come un esperto indossatore, e si che della tua bellezza puoi farne vanto; oggi, poi, sei più bello del solito, quasi a voler lasciare in noi un rimpianto, per non averti saputo apprezzare quando avremmo dovuto.
Non riesco a distogliere lo sguardo da te che stai nascondendo, dietro lampi di luce, la tua vera natura, oggi sappiamo che il nostro clandestino incontro, non potrà perdurare; clandestino sì, perché ogni nostro incontro è stato e deve essere solo nostro, intimo richiamo di due essenze che vivono su linee parallele che si fa una, diventando l'una complemento dell’altra ma, solo durante i brevi istanti dell’abbandono, il mio abbandono a te, il tuo a me.
Le percezioni sensoriali sono molteplici mentre tu mi attraversi ed io attraverso te; non lascio porte chiuse, non ho remore, né pregiudizi.
Ci conosciamo bene, oramai e sai…e so; sei solo poesia.
Attendo l’attimo perfetto, ti desidero ma mi lascio desiderare, sarà più dolce al fine, l’incontro. Come per ogni arrivederci, anche questo ci sembra un addio, forse ci comportiamo così per accentuare l’ebbrezza che ci dona, ogni volta, questo etereo momento.
Vedo qualcuno che ti avvicina prima di me e ne sono immensamente gelosa, detesto non poterti “deflorare” per prima ed è per questo che vengo così presto, da te, ogni mattina.
Attenderò che tu ti ricomponga e poi sarà meglio non indugiare oltre perché potrei perdere l’attimo perfetto, quello che mi fa godere al massimo di te.

Distolgo lo sguardo da te, mi accingo ad incontrarti, come una vestale che si prepara per un sacrificio al suo dio; lentamente predispongo con cura ogni particolare, dovrai trovarmi irresistibile e cedevole, semplice e complessa allo stesso tempo, come sono, in fondo e tu lo sai.
Mi alzo dalla sedia, ora i miei occhi sono fissi su di te, il mio sguardo ti sfida, il pensiero mi precede e come se ti dicessi “forza, vediamo cosa sai fare, cosa saprai inventare, oggi, per non farti dimenticare, per lasciare in me un ricordo così tangibile, intenso, sconvolgente da lasciare in me quel sottile desiderio che mi consoli e accompagni sino alla prossima volta che ci incontreremo".
Un passo dopo l’altro, un respiro dopo l’altro, respiri che si fanno sempre più vicini e più corti più mi avvicino a te; ecco…sono qui, ti tocco, prima solo con un piede e ciò mi procura brividi sottili e intensi di piacere; chiudo gli occhi e non m’importa di quei pochi spettatori non paganti che assistono alla mia estasi, mi conoscono e sanno e come eterni ruffiani sanno mantenere il segreto. Li vedo, infatti, sorridere e muovere il capo come a volermi dire “non cambierai mai”!
Basta indugi è ora dell’ultimo “amplesso”, m’immergo e chiudo gli occhi, ora fa di me ciò che vuoi, cullami, sorreggimi, conducimi ove vuoi per l’ultima volta…questa estate, mio eterno amante, mio mare.
Ed anche per quest’estate
E’ TUTTO!