Una bella serata, il tempo che vola ed io che sento l’eterno. Quel qui e ora che da tanto tempo non sentivo più stando con una donna. Eppure il suo parlare è tronfio, ignorante, ascolto spruzzi di parole piene di significato in una donna inconscia, alla ricerca, che non si rende conto delle perle che le escono dalla dolce e carnosa bocca.
Sono stato bene con lei, dice una ovvietà dopo l’altra tratta con ogni probabilità da manualetti tipo “lo psicologo nel cassetto”.
Se cerco di capire che cosa vuole facendole una domanda ecco che si ritrae, ha paura di apparire per ciò che è, ovvero una cercatrice che per la verità ancora non sa nemmeno quale strada prendere e, come abbiamo fatto tutti, le tenta tutte, una dopo l’altra, illusione dopo illusione e delusione dopo delusione.
Ma quando percorrevo la strada per giungere da lei ero felice, contento, sorridevo e mi chiedevo del perché di questa contentezza e di tutti questi sorrisi.
L’ho vista immersa nell’abito di raso, ha già più di 40 anni e li dimostra tutti ma gli dico che sembra giovanissima: è una bugia, ma l’ho detto così bene e lei, voleva tanto sentirselo dire, che sembravo sincero. E’ bella, anche se di una bellezza ormai sfiorita, il sorriso alcune volte è candido, pulito, altre assomiglia a un ghigno di dolore.
Poi è arrivato il suo compagno giovanissimo, abbiamo parlato del vizio del fumo, gli ho raccontato di come ho fatto a smettere e, dopo tutta la disquisizione su come facevo a spostare l’attenzione, gli ho detto di quel tabaccaio che, sornione dopo avermi ascoltato, mi disse che si trattava solo di fortuna, pura fortuna. Insomma se ho smesso di fumare, se ce l’ho fatta, è solo fortuna!
Libero, desidero essere libero da quell’ossessione che mi perseguita da tanti anni, da quell’anelito, quella voglia, quel desiderio che non capisco, che mi fa male, mi mette a disagio, mi fa sentire ridicolo, patetico. Prigioniero di un ricordo che è pregno di emozioni, che ancora oggi, dopo tanti anni trabocca brividi.
Lei mi guarda con quel sorriso candido e mi dice che può aiutarmi, che lei l’ha fatto e che la tecnologia che conosce è formidabile perché ristruttura completamente dal profondo. Magari è questo il motivo della mia contentezza nell’andare a trovarla, forse è giunto il tempo di abbandonare quel desiderio, forse sono felice perché so di aver trovato chi mi aiuterà.
La sigaretta è stata la mia prigione da cui sono riuscito a uscire, uscirò dalla prigione di queste emozioni? Il tabaccaio mi ha detto che è stata fortuna, solo fortuna e anche oggi è come se lo vedessi dietro al bancone che mi guarda sornione mentre legge queste parole e tra se e se dice "se ce la farai sarà solo fortuna, pura fortuna!"