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Questo racconto è inserito in:
 Parte 13 della raccolta "Andrea & Daniel " di Gianny Mirra (14 racconti)
 Un amore immenso

Andrea & Daniel cap 28/29/30/31/32/33

Amore

L’indomani Volpe e Raffaele arrivarono a Padova verso le undici di mattina. Suonarono al citofono di Andrea e salirono su.

Andrea: ’’Mi siete mancati tanto,’’ disse stringendoli forte entrambi,’’ho già cominciato i corsi di psicologia in facoltà e già non vedo l’ora di finirli uffa.’’

Volpe: ’’Ciao cherubino, che bello che sei, come ti senti?’’

Raffaele: ’’Ma che bell’appartamento che hai Andrea, che bel camino, che belle tende ….rosa come il mio colore preferito.’’

Andrea: ’’Grazie, dicono che il rosa è un colore molle, colore delle donne, a noi piace e non ce ne futte nu cazz, giusto? E che è! soltanto loro devono avere sempre le cose più belle? Oooooooooooooh hahaha.’’

‘’Giustoooooo’’ esclamarono Volpe e Raffaele.

‘’Quant’è bello far l’amore da Trieste in giù, quant’e bello farlo sempre io son pronto e tuuuuu,’’cominciò a cantare e ballare Raffaele andando sul terrazzino.

Raffaele adorava Raffaella Carrà e ogni volta che la vedeva in televisione si emozionava tanto da piangere come un bambino. Gli ricordava gli anni della sua fanciullezza. Per lui Raffaella era un mito insieme agli Abba.

‘’Ma guarda che gioiellino di appartamento, ma che bello…. Te pòssino, quando uno c’hai i soldi ah?! Sbotto ironico Volpe.

Andrea: ‘’Ho un idea, vorrei che tutti noi: io, te, Raffaele, Dan e Axel passassimo il Natale qui, vigilia compresa. Che ne dici eh?’’

Volpe: ’’Wow che bell’idea, dò cazz ci corichiamo?’’

Andrea: ’’ In camera c’è un letto matrimoniale, ma quello ve lo scordate perché e mio e di Dan. Qui in sala c’è il divano che è un altro letto matrimoniale e le poltrone sono altri due letti hahaha, fregati. Guarda quant’è spaziosa la sala, cè se pattina capito, cè se pattina qua dentro!’’ Disse ridendo.

Volpe: ’’Ce se pattina capito…gne gneeeeee,’’ gli fece il verso ironico.

Andrea: ’’Qui faremo un bell’ albero di Natale ,grande con delle belle palle rosse e fiocchi dorati’’

Volpe: ’’ Eh! Non potevano essere che rosse quelle palle hahaha.’’

Andrea: ’’Yesssssss….. sotto, un presepe e candele sparse ovunque. Dove non c’è niente di infiammabile logicamente.’’

Volpe: ’’TAMBATAMBAAAAAAA ,’’ rivolto a Raffaele,’’Andrea ha detto, dove non c’è niente di infiammabile ! Hai assimilato caro?’’ Esclamò ridendo, poi rivolto ad Andrea:’’ no ti spiego Tambatamba è , come si dice al mio paese, colui che quando cammina o fa qualcosa, si trascina dietro tutto il resto combinando disastri. Lui è un misto tra Davee , il cartone animato di un bambino rumeno che le combina tutte in una volta, e Tambatamba che si trascina dietro le cose e spacca tutto.’’

‘’Non capite le mie espressioni artistiche, siete dei poverini tièh,’’ rispose ironico Raffaele.

Andrea:’’Seeee se , tu non prenderai mai in mano un accendino in questa casa, nè…..toccherai i miei bicchieri di cristallo, e quando ti muoverai per le stanze i miei occhi saranno sempre attaccati al tuo culo, amorrrr !’’

Disse scherzando.

Raffaele: ’’ UUUU come siete difficili! hahaha.’’

Iside saltellava da una poltrona all’altra e Raffaele gli correva dietro per farle le coccole.

Andrea e Volpe si misero fuori al terrazzino a parlare e organizzare il giorno del Natale.

‘’Tu farai le pettole mmmmm che buone e anche la focaccia di patate con le olive nere, i capperi e le acciughe. Io preparerò le lasagne e l’abbacchio,’’ disse Andrea tutto eccitato in vista dei preparativi.

Volpe: ’’AZZZ usciremo dalla porta uno alla volta o addirittura spingendoci dietro per poter passare. Ma quanto vuoi mangiare? Na betoniera vuoi diventare, nù bufalazz !’’

Andrea: ’’Saremo in quattro, va beh, in misura ridotta un pò di tutto no!?

Si si dai. I vini li sceglieremo insieme. Guarda che bella collezione che ho li su quegli scaffali!’’

Volpe: ’’ Ah posht ! ‘’ disse abbracciandolo e coprendolo di baci,’’com’é com’è ? Ah posht!’’



29



Era il primo sabato di Ottobre e Andrea arrivò all’aereoporto di Heathrow alle 10:30. Prese il treno per Amesbury e si sedette sul sedile di fianco al finestrino.

‘’Gli verrà un infarto hahaha,’’ disse fra se pensando a Daniel.

Arrivato ad Amesbury si prese un taxy e si diresse verso l’indirizzo di Joseph, che con una trappola aveva strappato a Daniel durante i loro discorsi telefonici.

Suonò il campanello, Joseph gli venne ad aprire.

‘’Ciao Joseph,’’ disse Andrea in Inglese,’’io sono Andrea, so che Dan ti ha parlato di me. Sono venuto a fargli una sorpresa.’’

‘’Ciao Andrea, sono molto felice di conoscerti, entra ti prego, Dan sarà fuori di se dalla gioia,’’disse Joseph facendolo entrare in casa,’’com’è andato il viaggio?’’ Chiese.

Andrea: ’’Grazie, bene, il viaggio è andato bene. Dan è ancora a Londra?’’

Joseph: ’’Si torna tra un’ora circa, ha la mia macchina, la usa lui. Io e Dan siamo molto amici.’’

Andrea: ’’Ed io sono il suo ragazzo!’’ Volle precisare, intuendo che Joseph era innamorato di Dan.

‘’Vieni, ti vorrai fare una doccia. Mettiti comodo!’’ Rispose Joseph, avendo recepito il messaggio, forte e chiaro.

Andrea: ’’ Dan non sa che venivo qui. Lui pensa che io sia ancora a Padova.

Voglio fargli una sorpresa. Quando arriverà mi nasconderò e uscirò dopo,’’disse ridendo.

Joseph: ’’Sarà felicissimo, Dan mi parla sempre di te.’’

Dan arrivò dopo quarantacinque minuti. Entrò in casa saluto Joseph:

‘’Ciao Joseph , com’è?’’,disse.

Joseph: ’’bene, ciao caro. Ascolta io devo andare da una mia amica tornerò nel pomeriggio. Tu fai con comodo ci vediamo dopo. Se hai bisogno di qualcosa fammelo sapere, chiamami ok?!’’

Daniel: ’’OK Joseph, ti ringrazio, ciao.’’

Daniel salì al primo piano. Entrò in camera, si svestì, prese un asciugamano in spugna giallo e andò a farsi una doccia.

Finito di lavarsi stese la mano fuori dalla doccia ma non trovò l’asciugamano. Provò a cercare con la mano nei dintorni, ma niente.

Uscì dal box, cominciò a cercare dietro e davanti ai mobili del bagno e non lo trovò:’’Ma dove cazzo è finito l’asciugamano’’, disse perplesso,

‘’ l’avevo messo qui sullo sgabello puttana Eva !’’ sbottò.

Uscì dal bagno ed entrò in camera. Cercò sul letto, sulla poltrona, sotto il letto, ma dell’asciugamano ancora niente.

‘’Josephhh !’’ chiamò a gran voce:’’Joseph hai preso tu il mio asciugamano?’’ disse uscendo dalla camera ed entrando nel corridoio:’’Joseph !’’ chiamò ancora.

Fece un gesto di rassegnazione con le spalle e torno nudo in bagno.

‘’Ho trovato un asciugamano ! E tuo?'' Chiese Andrea davanti al box doccia.

‘’Anddd….Andre…..Andreaaaaa tu tt tu sei qui!’’ disse sbalordito con gli occhi sbarrati, ‘’Andrea amore’’ continuò cadendogli in ginocchio davanti.

Andrea gli andò incontro e lo abbraccio ridendo di felicità e di emozione: ‘’Se Maometto non va alla montagna la montagna va da Maometto no hahaha’’ disse preso dall’emozione.

‘’Andrea, Andrea amore mio, mio, mio, mio,’’esclamò con un filo di voce rotta dal pianto, ‘’ti sogno sempre, non vedo altro che te. Ti vedo nei visi della gente, nei petali dei fiori, nel giorno che nasce. Ti vedo sempre dappertutto. Andrea amore mio.’’

Andrea: ’’Tu non immagini quanto sei importante per me, tu non lo immagini! ‘’ ripete Andrea come una cantilena.

Stettero abbracciati ancora un po’ li dov’erano, poi si spostarono in camera e fecero l’amore.

Rimasero a guardarsi negli occhi per molto tempo l’uno di fronte all’altro, poi Daniel disse:’’ Il vento mi porta i tuoi pensieri, ed io sto li ad ascoltarli in silenzio come se fosse vita per me.

Le stelle mi inviano la luce dei tuoi occhi

ed io la raccolgo nel mio cuore

per donartela piena d’amore.

Tu sei la mano che mi conduce,

Tu sei i piedi che mi sostengono,

Tu sei il respiro che mi da la vita.

Non c’è giorno nè notte senza di te,

come potrei starne senza.’’

‘’Ti troverei dovunque tu sia Dan. Neanche le barriere della morte potrebbero dividerci. Ti lascerei un filo che ti condurrebbe a me in qualunque modo.’’gli rispose Andrea guardandolo fisso negli occhi.



30



Joseph chiamò Daniel al telefono e gli disse che rimaneva a casa della sua amica per tutto il tempo che Andrea fosse stato li. Voleva che loro due si godessero la loro unione, da soli in pace. Daniel lo ringraziò di cuore:’’Grazie Joseph, sei un vero amico,’’ gli rispose.

Joseph: ’’ Verrò a salutarlo l’ultimo giorno che sarà li. Intanto godetevela!’’



Passarono il pomeriggio a parlare di loro e a passeggiare intorno al cerchio di Stonehenge. Videro calare il sole e nascere la luna tra le sacre pietre.

La sera andarono a Londra per fare un giro e si fermarono a cenare in un ristorantino molto intimo nel cuore della città.

Finita la cena, Daniel aveva appoggiato temporaneamente il portafoglio sul tavolo e versando da bere ad Andrea lo fece cadere sul pavimento.

Il Portafoglio si apri lasciando uscire qualche carta di credito e due foto.

Andrea li raccolse e quando tornò a sedersi diede un’occhiata alle due foto. Una rappresentava lui e Dan insieme ad Amalfi e l’altra era una vecchia foto in bianco e nero. La foto riproduceva una bellissima donna dai capelli lunghi biondo scuro, con un viso d’angelo che assomigliava molto a Daniel. Un vestito chiaro leggero e tra le mani dei fiori posati sul grembo.

Quella donna era la stessa donna dei suoi incubi, la riconobbe subito.

‘’Dan, chi è questa donna?’’ Gli chiese incuriosito.

Daniel: ’’E’ mia madre, la mia prima vera madre. E’ morta quando avevo tre anni,’’ gli rispose con uno sguardo triste.

Andrea: ’’Mi dispiace amore, come è morta?’’ Gli chiese.

Daniel: ’’ Si chiamava Isabella, amava i fiori e i giardini, amava la poesia e la luna. Ogni tanto prendeva la barca, remava sul lago andando al largo e si fermava a leggere qualche libro di poesie. Quel giorno prese la barca di legno dipinta di bianco, andò al largo come le altre volte. Si alzò per sistemare i remi , ma quando fece per voltarsi scivolò cadendo all’indietro e battè la testa sull’asse di legno. Morì sul colpo. Quando mio padre non la vide arrivare prese un motoscafo e la raggiunse. Era distesa sul dorso con gli occhi aperti verso il cielo, ma ormai non c’era più vita dentro di lei.

Dietro la testa c’era una macchia larga di sangue ancora caldo.’’

Andrea Pensò a quel nome sulla lapide del sogno ‘’ I S A ’’ si era proprio Isabella, era quella la donna dei suoi incubi. Ora aveva capito perché la sognava.

Andrea: ’’Mi dispiace tanto amore mio, tanto.’’

Daniel: ’’La notte non riuscivo a dormire per anni. La aspettavo che venisse a darmi il bacio della buona notte stringendo la sua foto sul mio cuore e piangevo, piangevo nel buio. Ma lei non veniva,’’disse tra le lacrime Daniel,’’non veniva’’ ripetè.

Andrea: ’’Dan…..vorrei tornare a casa da Joseph. ‘’ disse.

Daniel: ’’Ma no amore , non preoccuparti, non dobbiamo rovinare la nostra serata.’’

Andrea:’’Dan vorrei stare da solo con te, torniamo a casa,’’ lo implorò.

‘’Ok come vuoi amore.’’ Rispose Daniel.

Si misero in macchina e si avviarono verso Amesbury.



Trascorsero buona parte della serata seduti abbracciati sotto la veranda della casa a parlare. Andrea gli raccontò dei suoi incubi con Isabella e del giardino dove l’aveva vista passeggiare.

‘’Mi hai descritto il giardino della nostra villa di Sirmione sul lago di Garda, e li che è morta mia madre. Lei era la più bella donna del lago, amava la solitudine dei giardini, la freschezza dei ruscelli, io l’adoravo,’’

disse tra le lacrime Daniel. ‘’Ma ora ci sei tu a riempirmi la vita amore mio. Senza di te non ha senso vivere.’’

Andrea: ’’ Dan secondo te, nella morte, si continua ad amare?’’

Daniel: ’’Spero di si, perché io non smetterò mai di farlo.’’

Fecero l’amore tutta la notte e il giorno dopo dormirono fino a tardi.

Quando arrivò il momento di separarsi sembrava che avessero delle ferite nel cuore e qualcuno le bagnasse con l’aceto. Daniel lo accompagnò all’aereoporto. Joseph era li a salutare Andrea. L’aereo si alzò verso il cielo e Daniel si sentì sprofondare in un abisso scuro.

Quando Daniel torno a casa, sentì tutto il freddo della solitudine dentro di sé ed un grande vuoto intorno.

Andò a buttarsi disperatamente sul letto per piangere e trovò un biglietto bianco piegato con su scritto X Dan. Lo aprì e lesse:


‘’ Quando il mio passo avanzerà nel buio,

una lacrima mi indicherà la strada

e mi impedirà di cadere nel vuoto.

Quando i miei occhi

non vedranno più la luce del sole,

i tuoi occhi mi insegneranno a guardarlo

riflettersi sui fiori e sul tuo volto.

Quando il freddo

toccherà il mio cuore stanco,

il tuo amore mi riscalderà l'anima ,

perché ho vissuto

amandoti.’’

‘’ Ed io ti seguirò amore,’’ disse Daniel tra se, stringendo il messaggio sul cuore.’’ Non ti lascerò andare da solo……..cammineremo insieme nell'ombra.’’

Chiuse gli occhi e si lasciò rapire dal sonno, un sonno profondo, sincero.

31

Per Andrea i giorni si susseguivano malinconici. Seguiva i corsi in facoltà e passava il resto della giornata in chat a messaggiare con Volpe, con Daniel e con Axel, oltre agli innumerevoli messaggi d’amore che gli inviava Adriann e tanti altri che lo desideravano.

‘’Ciao Andrea’’, scrisse Adriann,’’come stai, mi manchi molto, mi piacerebbe vederti ancora, magari prendiamo un gelato insieme.’’

Andrea: ’’Ciao Adriann, io non sto molto bene mi sa che mi sono beccato l’influenza, ho la tosse, e mangio pochissimo. Mi dispiace.’’

Adriann: ’’ Piccolino mio, come è successo ? Posso venire a prendermi cura di te?’’

Andrea: ’’Non preoccuparti Adriann so badare a me stesso. Don’t worry ! hehehe.’’

Adriann: ’’Lo sai che lo farei subito. Andrea io ti voglio bene, se vuoi sarò li in un lampo!’’

Andrea: ’’No Adriann preferisco così. Non prendertela !’’

Adriann: ’’Ok : Sei arrabbiato con me ?’’

Andrea: ’’No , non preoccuparti. E’ che sono giù, mi manca il mio compagno, mi manca Dan da morire.’’Scrisse Andrea, triste.

Adriann: ’’Capisco. Allora ne sei proprio innamorato?’’

Andrea: ’’Perché avevi dei dubbi? Lo amo da morire, e tutto ciò che ho,’’ scrisse col nodo in gola.


Adriann:

’’QUANDO LA LUNA TI VIDE

DIVENTO’ ROSSA IN VOLTO,

AVEVA VISTO IL TUO SORRISO

CHE LA SPOGLIO’ DI OGNI SUO VELO.

E AD UNO AD UNO CADDERO DAL CIELO

SULLE ONDE DEL MARE CHE LI INFRANSERO SUL MIO CUORE,

CHE TRISTE E SOLO PIANGE,

DEL MIO TRISTE AMORE.

Adriann

P. s.

Ti amo tanto……tanto….tanto…..da non sapere quanto.’’


Andrea: ’’Mi dispiace Adriann, davvero.’’

Adriann: ’’Tu sei il mio sogno più grande, quello più vero e profondo.

Non c’è nient’altro che io possa desiderare nella mia vita.

Non c’è nessuno che possa mai prendere il tuo posto nel mio cuore.

Tutto perde valore davanti a te. Tutto si spegne e si imbruttisce davanti al tuo sorriso.

I pochi momenti passati al tuo fianco mi hanno fatto rinascere e morire quando te ne sei andato via.

Il resto è solo vuoto e noia che sporca i giorni e scivola via.’’

Andrea: ’’Mi dispiace, ti voglio bene, ma non sono tuo.’’

Adriann: ’’E’ questo è il dolore più grande che si possa avere.

Questa è la ferita più profonda che brucia nel cuore,

che mi strozza il respiro e mi uccide lentamente, facendo di me un misero…. più misero di un mendicante.’’

Andrea: ’’Ora devo staccare Adriann, ti mando un bacio, ti voglio bene.’’

Adriann: ’’Io di più…..si, io di più amore.’’

32

Era una mattina grigia, il sole si era nascosto tra le nuvole e non voleva uscire. Volpe era in cucina a preparare il pranzo, stava facendo le frittelle di carote e capperi che piacevano tanto a Raffaele. Sentì arrivare un messaggio in chat, era Andrea che gli scriveva. Andrea:’’Ciao Volpe, che fai di bello? ‘’

Volpe: ’’Preparo le frittelle per il mio Gigio.’’

Andrea: ’’Anch’io voglio preparare le frittelle per il mio amore, anch’io voglio cucinare per lui e cantare per lui, dargli i miei sogni. Sono tanto giù Volpe, mi sento morire. Mi manca molto. Ogni tanto mi chiedo se Dan mi ami veramente, non perché lui non dimostri di amarmi anzi, ma perché ho sempre creduto che nessuno mi avesse mai potuto amare.’’

Volpe:’’Come vedi, ti sbagliavi ! sono tante le persone che ti amano e ti vogliono bene.’’

Andrea: ’’Si ma io sono cresciuto con questa terribile convinzione, capisci?’’ Volpe:’’Questo grazie a quel bastardo di tuo padre. Come vedi la sua impronta l’ha lasciata e anche bella profonda.’’

Andrea: ’’Io ho sempre dei dubbi, ma più che dubbi, perché non avrei assolutamente motivo di averli, sono paure profonde, ossessionanti che Dan non mi ami, che sia solo una passione passeggera, di un ragazzo molto ricco, di un modello che quando si stancherà mi butterà via e butterebbe tra i rovi anche il mio cuore.’'

Volpe: ’’Andy, primo: anche tu sei ricco;

secondo: Non pensarlo nemmeno lontanamente che Dan sia così e tu lo sai bene. Questi sono solo le terribili angosce che solo le persone come me e come te che hanno avuto violenze sessuali da piccoli, possono avere. Tu lo sai questo Andy, abbiamo bisogno di persone che ci amino veramente e non di pagliacci tiramolla. Quelli li lasciamo alle gallinelle che per sentirsi belle e seducenti si circonderebbero anche di cani pur di sentirseli ronzare intorno. Noi non abbiamo bisogno di questo, meglio la solitudine allora, che la banalità dei mediocri.’’ Andrea: ’’A volte faccio pensieri strani, a volte vorrei perdermi nel buio, annullarmi, dissolvermi. Se sapessi veramente che Dan mi ama davvero, morirei di gioia, ma morirei felice.’’

Volpe: ’’Allora è meglio vivere se si può essere così felici. E’ meglio camminare fianco a fianco fin tanto c’è vita nei nostri cuori, perché dopo le morte potremmo non avere l’opportunità di farlo.’’

Andrea: ’’Ti voglio bene Volpe. Non sai quanto.’’

Volpe: ’’Lo so amore, lo so.’’

Daniel aveva una voglia immensa di rivedere Andrea. Non riusciva più a pensare ad altro. Durante il lavoro tutti lo vedevano più luminoso e perfetto che mai, ma lui non vedeva l’ora di finire tutto e andarsene a casa a chiamare Andrea e sentire la sua voce. Decise di andare a trovarlo il sabato seguente. Intanto la salute di Andrea era peggiorata, prendeva degli antibiotici per la febbre che continuava a salire sui 41°, la paracodeina per la tosse più la tachipirina 1000, ma era talmente bello che non sembrava assolutamente che stesse male. L’amore gli dava una luce che solo gli angeli possono avere. Arrivò il sabato prefissato, era il 10 Ottobre, Daniel prese l’aereo all’aereoporto di Heathrow. Raggiunse Venezia per le 10 di mattina, passò da casa prese la macchina e andò immediatamente a Padova.

Si fece aprire dalla portinaia spiegandogli chi era, suonò al campanello di Andrea e dopo qualche minuto la porta si aprì. ‘’Dan, amore mio, Dan sei tu amore!’’ disse sorpreso Andrea, sfibrato dalla febbre e dalla debolezza. Mangiava pochissimo, quasi niente, aveva i battiti del cuore a 170 al minuto, e prendeva delle medicine fortissime.

‘’Andrea amore mio, sono qui, sono qui io e te insieme,'' disse Daniel fuori di se dalla gioia, ‘’Che hai dimmi cos’hai.’’ Gli chiese preoccupato di vederlo barcollare.

Andrea: ’’Niente è solo un po’ di febbre e un po’ di tosse, non è niente, vieni dentro caro.’’ Daniel entro all'interno dell’appartamento, si abbracciarono e si baciarono a lungo, poi Daniel disse:

’’Andrea Voglio portarti all’ospedale, tu non stai bene , tremi, sei freddo e ti scotta la fronte.’’

Andrea: ’’No non preoccuparti è tutto sotto controllo, ho preso le medicine, mi sto curando.’’

Daniel: ’’Andrea io ho paura, devi farti vedere da un medico?’’ gli disse con apprensione.

Andrea: ’’ Ci sono già stato, è una polmonite devo solo stare a letto al caldo e curarmi, non ti preoccupare amore. Che bella sorpresa che mi hai fatto, ti amo amore mio.’’

Daniel: ‘’ Vieni mettiti a letto, mi ci metto anch’io a letto con te così ci possiamo fare le coccole. Ti riscaldo io amore, vuoi un’altra coperta? Dove le trovo, nell’armadio?’’chiese.

Andrea: ’’No sono in quel ripostiglio a muro di fianco l’armadio. Hihihihi il mio amore è qui con me nella nostra casina, nel nostro nido. ’’Gli rispose.

Rivolgendosi alla gattina che era salita sul letto e li guardava teneramente,’’Iside guarda c’è papà, è venuto da molto lontano, è venuto a riscaldarmi, vieni anche tu piccolina.’’ Disse Andrea con un filo di voce.

Daniel: ’’ Andy ti prego fammi chiamare un medico, io voglio essere sicuro che va tutto bene,’’ lo implorò.

Andrea: ’’Tranquillo, lo possiamo fare domani, mi ha detto che posso chiamarlo anche di domenica se è necessario. Vieni qui nel letto con me.’’ Daniel preparò il pranzo, mangiarono a letto con un ripiano sistemato sopra. La gattina giocava con tutti e due, era lei a coccolare loro. Dan preparò anche la cena, fece i piatti e si mise a letto anche lui di fianco ad Andrea.

‘’Quanto hai di febbre ? Te la sei misurata ? Aspetta lo facciamo insieme.’’Disse Daniel.

Andrea:’’ Ho 38° non è niente l’ho misurata quando eri in bagno,’’ rispose mentendo.

Daniel: ’’Ora c’è ne stiamo buoni buoni al calduccio io e te nel nostro lettone a farci tante coccole.’’

Andrea: ’’A fare l’amore vorrai dire, vieni qua bel vichingo, fammi passare la febbre !’’

Rivolgendosi alla gatta,’’Isideeee vai a farti un giro largo, su, vai in sala a giocare con la pallina.’’

La gattina uscì dalla stanza ma prima di uscire si fermò sulla porta, si volto guardand Andrea e nei suoi occhi Dan credette di vedere una lacrima che scendeva.

Daniel: ’’ Andy hai visto , Iside sembrava che stesse piangendo. Forse non si sente bene?’’ disse perplesso.

Andrea: ’’I gatti non piangono, quando non stanno bene miagolano.'' Disse facendo finta di non aver visto niente.'' Vieni amore, chiudi la porta della stanza prima.’’

Daniel: ’’Amore sei sicuro che vuoi farlo, potremmo farlo domani mattina.’'

Andrea: ’’Domani potrebbe essere troppo tardi,’’ disse tra se Andrea guardandosi nello specchio di fronte al letto.

‘’Non ho sentito, scusa hai detto qualcosa?’’ chiese Daniel.

Andrea: ’’No dicevo che ti voglio. Vieni qui da me.’’

Si amarono perdutamente , con una passione e una tenerezza che non avevano mai provato, poi presero sonno tutti e due abbracciati nel letto. Andrea si svegliò verso l’una di notte, la luce della lampada sul comodino era rimasta accesa, ma era stata abbassata per creare la penombra. Guardò Daniel con gli occhi pieni di lacrime e di gratitudine, si avvicinò piano piano a baciargli le palpebre e le labbra senza svegliarlo. Poi andò in bagno e chiamò sul cellulare Volpe. Il telefono era acceso, squillò e dopo qualche minuto Volpe rispose.

Volpe: ’’Buona sera piccolino, non riesci a dormire?’’ chiese.

Andrea: ’’Ciao Volpe, Dan è qui, è qui con me da stamattina. Volpe Dan mi ama, mi ama davvero, è bellissimo, dovresti sentire come mi batte il cuore sembra un martello pneumatico,’’gli disse tra le lacrime e la gioia’’sono così felice, mi ama….mi ama….’’continuava a ripetere.

Volpe: ’’Sono contento Andy, ti ha fatto una bellissima sorpresa come tu l’hai fatta a lui. Che bello amore. Tu come stai? Ti sento strano.’’Chiese. Andrea: ’’Ho la febbre a 41° almeno stamattina era 41, ora scotto cosi’ tanto che quasi non la sento più e sto tremando dal freddo.

’’ Volpe: ’’Prenditi la tachipirina e mettiti subito a letto, vai ne riparliamo domani mattina Andy, vai ti prego.''

Andrea: ’’Si Volpe, mi ama, si ne riparliamo domani mattina, ne riparleremo una mattina…..’’ disse quasi in un delirio.

Volpe: ’’Andrea ? non ho capito? Andrea vai a letto amore devi stare al caldo.’’ Disse preoccupato.

Andrea: ’’Si vado….ti voglio bene, sempre, ovunque io sia e ovunque tu sia, io sarò con te , con lui con voi. Notte amore.’’ Chiuse la telefonata e si fermò a guardarsi allo specchio ancora un po’. Vedeva il suo viso illuminato dalla flebile luce di una candela che aveva acceso in bagno, lo vedeva riflettersi nello specchio. Allungò una mano e accarezzo la guancia che si rifletteva sulla superficie. ‘’Hai visto che ti ama,’’ disse mentre le lacrime le scendevano bollenti sulle guance,’’hai visto piccolino.’’

Nella sua testa passarono le ombre che spesso velavano i suoi occhi di tristezza. Andrea viveva con un profondo buco nero dentro l'anima che ogni tanto lo risucchiava. Una spirale di disperazione gli faceva dediserare di scappare dalla vita, forse perchè la vita lo aveva distrutto. A volte la bellezza fisica non è una felicità, ma può rivelarsi una maledizione. Per lui la prima era stata la violenza sessuale in Spagna e la seconda il rapporto morboso di suo padre. Andrea aveva sempre desiderato morire per non sentire più quel dolore che gli bruciava dentro. Un dolore forte, freddo lancinante. Sapeva che anche con l'amore di Daniel, quella terribile sensazione non sarebbe mai andata via.....mai.

Apri’ lo sportello dell' armadietto delle medicine e prese tutte le scatole degli antibiotici e della tachipirina che aveva a portata di mano più qualcos’altro che gli era capitato per le mani. Le ingurgitò tutte, prese un foglio e scrisse un messaggio. Lo piegò, entrò in camera, si diresse verso la parte di Daniel e lo posò sul cuscino dove dormiva il suo amore. Fece il giro del letto,si infilò piano dalla sua parte. Si copri, si girò di fronte al viso di Daniel, lo baciò,’’Grazie Dan, Grazie amore mio…grazie.’’ Mentre lo guardava con tutto l’amore e la dolcezza che aveva nel suo cuore, le lacrime gli scendevano come fiumi,

’’ Azrael fai piano quando vieni, non svegliare il mio amore, dille solo che per lui ho sentito quello che nessuno ha mai provato……l’amore puro.’’

Alle 4:00 Daniel si svegliò, aprì gli occhi e vedì Andrea che lo guardava con una dolcezza infinita. Aveva il viso pieno di lacrime, asciutte sulle guance. Fece per muovere la testa e gli cadde il foglietto che Andrea aveva scritto per lui, lo prese e lesse:

’’ PRIMA DI CONOSCERTI HO VISSUTO IN UNA SORTA DI SOGNO, QUASI DI TORPORE . I MIEI GIORNI MI CADEVANO ADDOSSO E A VOLTE NON LI SENTIVO. OGNI VOLTA CHE GUARDAVO LA LUNA GLI CHIEDEVO DI REGALARMI UN ANGELO E ALL’IMPROVVISO SEI ARRIVATO TU, A DARMI LA VITA, A DARMI IL TUO RESPIRO, A DARMI L’AMORE.

TI AMO TANTO AMORE MIO,

ED IL MIO AMORE STRAPPA I VELI DELLA MORTE,

FINO ALLA FINE.

GRAZIE AMORE

L’ANGELO DELL’AMORE APRI’ PIANO LE SUE ALI, MI PRESE PER LA MANO ………ED IL VOLO INCOMINCIO’.

Non odiarmi ti prego

Andrea.’’

Daniel gelò di colpo, guardò Andrea che aveva i suoi occhi aperti dove prima lo stavano guardando ma ora non guardavano più niente. Lo scrollò chiamandolo, urlando, piangendo come un disperato.

Si mise a fargli la respirazione bocca a bocca, qualsiasi cosa pur di rianimarlo.

Ma Andrea non c’era più. Andrea era lontano.

Non era più li.

33

Impazzito di dolore prese la statua in quarzo rosa della Dea Kuan Yin e la sbattè sul pavimento frantumandola in mille pezzi che si sparsero dappertutto.

Abbracciò il corpo senza vita di Andrea e stette su di lui per un po' di tempo, sperando di poterlo rianimare con il suo calore, con il suo amore. Poi si scosse e chiamò subito i genitori di Andrea ,che sconvolti dalla notizia, gli intimarono di non fare assolutamente niente, di aspettare che sarebbero venuti col loro medico di fiducia entro le prime ore della mattina. Andrea non c'era più, ormai niente aveva senso per Daniel. Le sue percezioni si intorpidirono, cadde in una specie di limbo. Vedeva i genitori di Andrea che si muovevano per casa insieme al medico e altri esperti che decisero di non far intervenire ne l'ospedale ne il 118 per non far scoppiare uno scandalo. Andrea Si era avvelenato, nascosero tutte le medicine e una bottiglietta strana che avevano trovato nel lavandino.

Lo portarono a Stresa. Daniel li seguì ma era come se stesse in un altra dimensione, non parlava più se non per ripetere continuamente il nome del suo amore.

Era Martedì è Daniel andò via dalla casa dei genitori di Andrea disgustato.

Prese la Yaris che guidava il suo amore e andò a casa di Volpe.

Suonò il citofono, salì, e quando vide Volpe, come in uno stato di trance riuscì a dirgli:'' Non c'è più....Andrea non lo rivedremo più ...ed io non so che farmene di questa vita di merda.''

Volpe capì subito quello che era successo , non ebbe il tempo di lasciarsi andare al pianto. Lo fece entrare,lo abbracciò, lo fece stendere sul letto.

''Dan ….è morto? ''chiese Volpe tra le lacrime col cuore in gola.

Daniel: ''Si, mi ha lasciato solo, si è suicidato, ha aspettato di morire tra le mie braccia. Perchè lo ha fatto, perchè non ha voluto continuare ad amarmi......perchè Volpe perchè?''

Volpe rimase stordito per qualche minuto. Coprì Daniel con una coperta, andò immediatamente a fargli una camomilla per riscaldarlo, gliela portò e si stese di fianco a lui sotto le coperte abbracciandolo.

Restarono così senza parlare a piangere a dirotto per ore.

Daniel ripeteva in continuazione : '' Non c'è più, mi ha lasciato solo anche lui,'' continuava ''Volpe perchè non mi ha portato con se?''
Volpe gli diceva che Andrea lo aveva amato con tutto il cuore e anche se ogni tanto si creavano dei malintesi, forse erano dovuti alla sua giovane eta' e alla paura di cominciare un percorso che per quanto fosse stato bello desiderare e immaginare di volere era comunque complicato e pieno di confronti con l'altro.
Gli diceva che l'amore di Andrea non doveva essere buttato così al vento seguendolo nel mondo delle ombre, perche' la vita e l'amore erano qui, tra i vivi e non dove regna il nulla.
Il vuoto che ora sentiva dentro di se era legittimo che lo sentisse.

Inseguire un altro vuoto non avrebbe reso quei quattro mesi di sentimento vero, degni di averli vissuti.
Andrea avrebbe voluto che Daniel vivesse per lui, per il loro amore che non era riuscito a crescere come avrebbe dovuto, ma il sentimento e il legame che c'era andava oltre la morte e la vita stessa.

Quello che è successo servira' a renderlo migliore, nell'anima e nel cuore, perche' il dolore dato dalla perdita di un grande amore e cosi' profondo che passata la fase più acuta si trasforma in voglia di vivere la vita con più consapevolezza e più intensita'. Perche' avevano conosciuto sfumature dei sentimenti che andavano oltre le banali relazioni che si creano tra un essere umano ed un altro.
Il suo destino era quello di vivere e sentire che il suo cuore era ancora pieno di vita e di amore verso se stesso, verso la vita e verso di lui, Andrea. Il suo spirito avrebbe continuato a vivere, se l' amore di Daniel avesse continuato a vivere per lui.
Quella notte Daniel rimase a dormire da Volpe e Raffaele. Il giorno dopo attraverso il pc di Volpe entrarono nel profili di Andrea e lo cancellarono. Poi entrarono nel profilo di Daniel e trovarono un messaggio di Gattinoarruffato:


''NELL'IMMENSO DESIDERIO CHE FA MUOVERE I MIEI PASSI VERSO IL TUO CUORE , C'E' UN IMPULSO A CUI LA MIA ANIMA NON PUO' RESISTERE, MA SI ARRENDE A QUESTA IRREFRENABILE CORSA CHE SI CHIAMA AMORE

Andy''


Rimasero per un po' di tempo a guardare il messaggio, Daniel con una mano toccava le lettere una per una, facendola scorrere lentamente sulle frasi quasi toccasse l'essenza di Andrea. Daniel volle mandare un messaggio ad Axel per informarlo dell'accaduto.

''AXEL.....ANDREA NON C'E' PIU', MI HA LASCIATO SOLO. ANDREA E' MORTO SABATO NOTTE TRA LE MIE BRACCIA. IO NON RIESCO A SMETTERE DI PIANGERE. VOGLIO SOLO FARE IL MIO VIAGGIO AL PIU PRESTO.....NON DIMENTICARCI AMICO....TI ABBIAMO VOLUTO BENE .....
TIL ARS OK FRIDHAR
ED IL VECCHIO BAMBINO SI MISE SULLA LUNGA STRADA,
TRA I GHIACCI E LE MONTAGNE ,
AVVOLTO IN UNA COPERTA DI LANA ASCOLTA IL
RICHIAMO DELL'OCEANO MENTRE IL LUPO GRIDA NELLA NOTTE E CHIAMA LE DONNE DEL GHIACCIO A FARGLI COMPAGNIA......

CIAO AXEL DA PARTE MIA E DI ANDREA

DANIEL ''

Cliccò su invio e il messaggio, partì. Cliccò su cancella e il profilo sparì nel nulla. Come se GATTINOARRUFFATO e NJORDR non fossero mai esistiti in rete, ma i loro amici e tutte le persone che li avevano conosciuti li avrebbero ricordati ancora, forse per sempre.



Verso le 16 del pomeriggio suonarono al citofono il padre di Daniel e un loro amico, un illustre psichiatra tedesco. Volpe li fece entrare, parlarono con Daniel e lo convinsero a seguirli. Prima di andare Daniel abbraccio forte Volpe piangendo entrambi e guardandolo negli occhi con un intensità da far venire i brividi gli disse quasi in un sussurro:'' L'amore ci ha uniti per sempre, la morte non ci dividerà, tu lo sai vero amico mio,'' disse sorridendogli tra le lacrime. Volpe: '' Si, lo so'' rispose Volpe,''ma ora pensa a farlo vivere qui dentro Dan''gli disse mettendogli una mano sul cuore.




Gianny Mirra 30/05/2011 16:13 1000

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