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Yuma e le rondini

Fantasy

Tanto tempo fa , ma talmente tanto che neanche il tempo era stato ancora inventato,

le rondini passavano l’inverno strette strette l’una accanto all’altra dentro grotte

ben riparate.

Molte di loro non sopravvivevano agli stenti della fame poiché uscire dal gruppo

per cercare cibo era molto pericoloso.

Quindi prima dell’inverno avevano imparato a mettere sotto le piume delle scorte ,

cercando di farsele durare fino all’arrivo della primavera.

Quell’autunno sembrava essere arrivato prima del solito. A metà settembre

un vento freddo calava già inesorabilmente dal nord e forti piogge avevano

portato un’umidità che gelava le piume .

Yuma era un giovane rondinotto che aveva imparato a volare a metà estate ,

la sua voglia di muovere le ali era fortissima, schizzava in lungo e in largo nelle

campagne cacciando al volo gli insetti, facendosi sempre più agile e forte .

I vecchi del gruppo consigliavano a tutti i nuovi nati di prepararsi all’arrivo dell’inverno

che sarebbe arrivato freddo e inesorabile .

“ Conservate qualche insetto sotto le piume! Cercate di essere tra i primi

ad entrare nelle grotte , per essere nel mezzo del gruppo!!!”

Ammonivano i saggi anziani.

La maggior parte dei rondinotti più giovani ascoltavano ubbidienti genitori, nonni e zii.

Yuma era solo. L’uovo da cui nacque venne covato dal gruppo , alla fine del freddo. I suoi erano

andati a cercare cibo in quell’inverno troppo lungo e non erano tornati.

Al giovane Yuma importava poco dell’inverno, non sapeva cosa fosse. Guardava sempre a sud e

sempre più a sud si spostava . Alla sera però tornava al suo nido per passarvi la notte.

Una mattina, quando il sole è solo un ombra violacea dietro le colline, yuma stava partendo come

sempre per le sue esplorazioni quando si sentì chiamare da una voce severa : ” Ehi! Vieni qui tu!

Spennacchiato!” Disse una vecchia rondine che stava su un ramo in fronte al suo nido .

“Prego?” Si girò un po’ offeso il pennuto.

“Te ne sei accorto eh?”

“Non capisco ” Rispose Yuma confuso.

“Che giù è più caldo ! ”

“Come giù?” “Non capisco davvero ! Di che cosa parli? Senti : io devo andare! Devo volare molto

per trovare ancora insetti buoni. Voglio riempirmi la pancia prima dell’inverno ”.

“Ah! Ti pensavo più sveglio! Perché pensi ci siano più insetti a molto volo in quella direzione? “

“Beh ! Aspettano un po’ di più prima di andare a dormirsi l’inverno! ”

“O forse fa più caldo?”

La vecchia rondine prese il volo verso sud, volando basso e cacciando insetti, sfiorando colline e

prati e alzandosi sulle cime degli alberi . Fino a sparire lontano.

Turbato da un incontro così inaspettato il giovane prese il volo e si spinse avanti , sempre più

avanti, oltre i campi ormai spogli, fino a luoghi sempre più verdi , sorvolando un lago imponente.

Poi si fermò a riposare pensando che ormai era ora di tornare.

Oh no !” Era quasi buio! Doveva cercare un riparo per la notte. Sarebbe tornato al nido

l’indomani.

La notte fu tiepida e calma.

Il mattino brillava ancora d’estate e il giovane rondinotto aveva pensato a fondo . Sarebbe tornato

dopo qualche tempo al nido. Una curiosità e un desiderio che mai prima aveva provato lo

spingevano verso quel sud che l’incontro con quella vecchia rondine aveva reso ancora più

affascinante e misterioso.

Volò per giorni e giorni nella stessa direzione , fermandosi a dormire la notte e volando basso

cacciando insetti dall’alba a poco prima del tramonto Volava su luoghi mai visti, sempre diversi,

costeggiati da monti impervi, da fiumi imponenti , fino a distese enormi di sabbia ed acqua. E più si

spingeva a sud più il clima diventava mite e adatto alla sua vita all’aperto. Finchè raggiunse, dopo

molti mesi , un paese perfetto, pieno di insetti e uccelli e animali...e…

“Ehi spennacchiato!!!!”

Yuma sentì una voce familiare . Era la vecchia rondine, arrivata prima di lui.

“Sei arrivato. Alla fine ! Sapevo che eri un ragazzo sveglio.”

“Ma tu lo sapevi?” Chiese Yuma .

“Io sì” Rispose la vecchia.” E anche tu. Come lo sanno tutti i nuovi nati prima che quelli gli mettano

tutte ste fesserie nel cervello!!!!”

Yuma sbigottito voleva saperne di più.

“Ma quindi le rondini vanno a sud a passare l’inverno al caldo?”

“Da quando l’inverno si è fatto sempre più freddo e rigido è diventato necessario. I vecchi non

vogliono però mollare le abitudini, sono troppo impegnati a mantenere la tradizione del loro letargo

per accorgersi che le cose stanno cambiando. Quindi attendono quieti la loro morte, condannando i

figli alla stessa sorte, in nome di abitudini scritte solo nella loro testa. Questo li porterà

all’estinzione.”

Yuma zampettava a destra e a manca.

“Bisogna avvertirli! Salvarli!”

“Pensi non ci abbia provato?” Rispose la rondine con rassegnazione.

“Tu non stavi nel consiglio degli anziani, io si! Tu scorrazzavi nei prati e imparavi a volare ma io ero

già stata qui e sapevo, e raccontavo, e pregavo, supplicavo che mi ascoltassero! Questo inverno

potrebbe essere l’ultimo e a me non importa più niente. Sono vecchia e morirò qui, la mia coscienza

è pulita. Sono stata derisa, presa per pazza , ingiuriata. Non ho debiti con nessuno.

Addio aquilotto!! Buon ritorno.”

E la vecchia rondine sparì in un bel nido sotto una roccia lasciando Yuma solo con i suoi pensieri.

Doveva tornare, doveva avvertire gli altri , dirgli di scappare .

Volò più in fretta che poteva, dormendo solo lo stretto indispensabile, verso il suo paese, il suo nido,

il gruppo , la grotta. Passarono molti mesi e l’uccello ormai adulto e stremato arrivò solo a

primavera.

I fiori erano già sbocciati e gli animali si erano svegliati da qualche giorno. Nel cielo gli uccelli

cantavano allegri il risveglio della natura ma con stupore Yuma vide che nemmeno una rondine

volava sui prati. Non un anziano o un giovane. Potevano ancora essere nella grotta?

Un giovane passero fischiò alla rondine che d’istinto gli chiese: “ Dove sono? Dove sono le rondini?”

“Mah” Rispose il passero “Ti chiamavo proprio perché sei la prima che vedo e volevo sapere se

conoscevi una certa Yasa, giocavamo assieme la scorsa estate, prima del freddo , sai.”

“No, non so niente, sono stato lontano per molto tempo. E’ stato un inverno molto freddo?”

“Il più freddo che ci sia mai stato. Molti animali sono morti, molti insetti e anche molti uccelli. Ma le

rondini sono ben organizzate. Sai . Nella caverna.”

Yuma spiccò il volo verso la caverna e il passero dietro. Varcarono la soglia e si fermarono

svolazzando a mezz’ aria e in cerchio sbigottiti da uno spettacolo raccapricciante.

Al centro della grotta stavano ammassate tutte le rondini, immobili. Non avevano resistito al freddo

di quell’inverno troppo rigido. Vecchi, giovani, pulcini, nessuno era stato risparmiato .

“Senti anche tu questa cosa?”

Chiese il passero a Yuma che volava come impazzito attorno al cerchio di piume senza vita.

“C’è come una voce che viene dal mezzo del mucchio. Presto, spostiamo questi poveretti!!”

E dal mezzo spuntò un bellissimo nido con dentro dieci giovani rondini che come Yuma erano nate

dal sacrificio del gruppo. C’era ancora speranza per la sua specie.

Così col cuore pieno di gioia ed orgoglio la giovane rondine portò fuori dalla caverna i nuovi nati, gli

insegnò a volare e li condusse prima dell’ arrivo del freddo verso le terre calde del sud del mondo.

Poi li guidò ancora al ritorno dopo molti mesi alle loro vecchie case. E così fece per anni, fino a

quando anche per lui arrivò il momento dell’ultimo viaggio.

Ma ormai avevano imparato a migrare anche i suoi figli e i figli delle altre rondini e i figli dei figli d’ogni

rondine , e ancora oggi si tramandano questa indispensabile parte della vita che divide le rondini tra

due parti del mondo .

E questo fino a quando non sarà necessario cambiare ancora abitudine per non morire, come ad

esempio se il clima dovesse cambiare bruscamente, o se sparissero certi insetti, o se arrivassero dal

cielo dei brutti veleni. Ma a questo non ci possono certo pensare le rondini. Le rondini possono

volare.


Marco Zuffo 15/04/2011 18:57 1330

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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