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Tanto tempo fa, vicino a un paese di cui nessuno ricorda più il nome , c’era una strada di sassi bianchi, che non si poteva percorrere per via di un terribile stregone che aveva messo delle guardie di sapone a impedirne l’accesso. Ora, vi chiederete come sono fatte delle guardie di sapone.. A dirla tutta se lo chiedono tutti, e se lo chiedeva anche la gente di quel paese di cui nessuno ricorda il nome , soprattutto i bambini, anche perché quella via sembrava proprio passare tra i campi accorciando la distanza tra le case in periferia e la scuola. Il fatto è che dalla scuola verso le case non sembrava esserci nessuna strada. Molti ragazzi avevano provato a percorrere la campagna dalla città … saltando zolle di terra, fossati, pantani, ma a un certo punto erano sempre tornati indietro; vuoi per un fiume troppo largoe profondo, o una forte pioggia, o una grande montagna di terra. Qualcuno diceva di aver trovato un altissimo muro ...qualcuno anche una grande foresta. Insomma … da quella viuzza di sassi nella campagna si passava soltanto per l’entrata difesa dalle guardie di sapone. Ah si … le guardie di sapone! Lo stregone abitava su una grande montagna , il suo castello era imponente e molto brutto, tutto nero e diroccato. Davanti al cancello dormiva un cane enorme con le orecchie a punta e un muso largo e pieno di denti affilati che per la maggior parte del tempo dormiva e russava della grossa . Cri Cri abitava quasi ai piedi della montagna, aveva sette anni e una gran voglia di andare a scuola, era un bambino molto sveglio ma sentiva continuamente quel grosso cane russare la notte e riusciva ad addormentarsi soltanto quando la bestia era sveglia e per questo la maggior parte delle volte si svegliava tardi, saltava la colazione e faceva le corse per arrivare comunque tardi a scuola. Figuratevi che rabbia nei confronti dello stregone, del cane e di quelle dannate guardie di sapone. Quindi una mattina, decise che avrebbe risolto la questione, con lo stregone e le guardie di sapone e … Ah !!! Si sarebbe battuto col cane!!!!. A parte le rime infilò nel suo zainetto una gallina , che prese dal pollaio, il suo gatto, che con la gallina in questione andava parecchio d’accordo, una borraccia con l’acqua, i libri di scuola e legò un lungo filo da pesca al collo di un grosso ramarro che convinse offrendogli, alla fine della faccenda , una gabbia di farfalle della farina, senza farina, s’intende. Vedendolo così conciato, piegato sotto quel grosso zainetto, con le teste di una gallina e di un gatto che spuntavano e conversavano pacificamente del più e del meno ma soprattutto preceduto da un grosso e schifoso ramarro che in realtà sembrava andare da solo perché il filo da pesca da lontano non si vede, la sua amica Deca scoppiò a ridere spaventando il ramarro che saltò sull’alberò, tirando Cri Cri che ruzzolò a terra a pancia in giù schiacciato dalla gallina e dal gatto, che da buoni amici se la ridevano con Deca . “Ma che fai!!!!”Disse il ragazzo al ramarro. “Scendi subito e torna qui che ti ripeto il piano sennò qui salta tutto!!!” “Il piano?”Chiese la sua amica Deca , che abitava proprio ai piedi della montagna, e a dirla tutta anche lei faceva tardi per colpa del cane, dello stregone e delle guardie di sapone. “Sì il piano … dai andiamo sul monte dello stregone ho un piano per raggiunger la scuo la più presto al mattino!!” E col ramarro sulla spalla in quella mattina di buon ora, con una gallina e un gatto, con accanto la sua amica Deca, Cri Cri raccontò il piano più infallibile del mondo, per togliere cane, stregone, innominabili guardie di terribile sapone e poter dormire di più e raggiungere la scuola più in fretta passando da quella strada di sassi bbianchi nella campagna … salvo imprevisti. Arrivati nei pressi del cancello il ramarro veniva lanciato su un albero . Con abili mosse di zampe la bestia legava un capo del filo da pesca ad un ramo robusto. Dal basso Cri Cri legava il gatto all’altro capo così che il ramarro dall’alto potesse usarlo da esca, alzando e abbassando il felino sulla testadel cane così da distrarlo e permettere alla gallina di entrar nel cancello (si sa che una gallina trova sempre un modo per uscire da un pollaio) . Il racconto di Cri Cri venne bloccato dalle rimostranza del gatto: ”Io??????” Legato per la coda? Mai. !!!!! ” Arrivarono vicino a quello che in realtà non era un castello diroccato ma un bellissimo cancello dorato che proteggeva un’enorme torre bianca , sorvegliato da un imponente unicorno dagli occhi azzurri che stava ritto e orgoglioso a fissarli. “Entrate ….siete i benvenuti” Disse aprendo col muso il cancello. E una luce abbagliante mostrò ai bambini un paese diverso, ma durò soltanto un istante . E sorridendo si voltarono a guardare la strada di sassi bianchi, che sembrava proprio arrivare alla scuola….eh, si, ci arrivava , mancava solo un pezzetto dietro una piccola collina, tanto valeva provare... I ragazzi si presero per mano e scesero la collinetta del giardino di Deca correndo verso la scuola , lasciando il gatto e la gallina chiacchierare col ramarro davanti al cancello. Come ogni mattina i bambini arrivarono per ultimi a scuola, quelle fantastiche avventure nei giardini in primavera erano un’occasione imperdibile in una mattina di sole , valevano ben un rimprovero … anche se Cri Cri raccontando in modo convincente e descrivendo in maniera realistica due dettagliatissime guardie di sapone strappò alla maestra un sorriso e tutta la classe iniziò la giornata di buon umore. |
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..delizioso.... ti si legge in un fiato..... (Amara)
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