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♦ Giovanni Ghione
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Che la vita fosse un percorso a ostacoli l'avevo imparato presto e chissà che non sia stato inconsciamente che ho sviluppato gli anticorpi alla coscienza, svalutando l'importanza stessa dell'esistenza. E' una premessa che pare mirata all'autoassoluzione, in previsione di qualcosa di imperdonabile. E forse è così. Forse lo è stato per il passato, oggi trovo il coraggio di guardarti in faccia, di immaginare il tuo sguardo di giudice severo e imparziale, tu che più di me conosci ogni risvolto della verità, non avendola mai abbandonata, mai intaccata con la fragilità innata dell'umano essere. Non te l'ho concesso di sperimentarlo, di assaggiare il dolceamaro sapore di vivere, di nuotare controcorrente solo per vedere da vicino l'imperscrutabile magìa dell'alba. Mi trincerai dietro l'incertezza e la precarietà del presente e soprattutto del futuro, quando a meno di vent'anni, bussasti timidamente alla porta del mio instabile mondo di figlia, cresciuta tra i ruderi di una famiglia sgretolata dalle incomprensioni. Chissà se volli proteggerti dall'ereditare le mie stesse sorti, oppure se fu solo un atto di vile egoismo, quello di rifiutarmi di affrontare un compito più grande di me, quello di diventare madre, avendo davanti agli occhi la testimonianza della mia, incapace di portare avanti il suo ruolo, con le spalle già curvate dal suo breve ma duro passato. Non saprei dirlo, ma sono certa che tu lo sai meglio di me, quale fu la vera ragione per cui non ti volli, per cui non ti concessi la possibilità di guardare il cielo da sotto, come tutti noi partoriti a questa vita. Forse non ho voluto essere tua madre perchè non ero capace di essere semplicemente figlia, perchè ero convinta che un bambino, per avere diritto a nascere, dovesse avere la strada già spianata, un nido caldo pronto ad accoglierlo, con desiderio e amore. Forse non ero pronta per capire che certi miracoli possono non essere richiesti, ma non per questo sono doni meno inestimabili. Non saprò mai di cosa ti ho derubato...ma so che ho deciso al posto tuo, ho scelto per te, arbitrariamente. Saresti un uomo oggi, forse felice, forse no, saresti un padre magari, forse saggio, forse no..ma avresti meritato l'occasione di esserci, di tentare, di dire la tua a questo mondo, di lasciare la tua orma in questa vita, come tutti noi, sbagliando e soffrendo, ma rispettando il valore di questo miracolo...miracolo che io ho rifiutato, senza averne il diritto. Non so quale nome ti avrei dato...ma so quale tu avresti dato a me, il più bello che esista....MAMMA. Non ti scrivo queste righe per chiederti semplicemente perdono ma perchè di te resti una traccia visibile, e non solo un buco nero nelle pieghe del mio rimorso, del mio troppo tardivo desiderio di volerti abbracciare.
Ti scrivo perchè voglio dirti finalmente quanto mi manchi...figlio mio.
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.
«Una lettera che tocca e strazia l'animo femminile e non. Ma credo che soprattutto per noi donne, per la nostra esperienza del vissuto di gravidanze e maternità chi più chi meno desiderate, abbiamo una voce in capitolo più adatta e la sensibilità a recepire il travagliato messaggio che vien fuori da questa triste missiva. Quante di noi son passate dalla terribile esperienza di un aborto. E quante di noi vengono col tempo assalite e angosciate da sensi di colpa che lacerano e sembrano non dare scampo. Ma è anche vero che è da queste situazioni difficili che riusciamo a trovare la forza per rialzarci ed andare avanti. Per i nostri figli, per i nostri nipoti e per le nostre famiglie. Son con te Anna Kiara e ti stringo !»
«Leggendoti, ho capito che tutte, e comprese me, hanno nella vita hanno fatto scelte non sempre consce con il proprio volere, ma quando la coscienze ci morde e c'interroghiamo se e perchè, non ci sono risposte... è tardi, e ci resta che sperare nel perdono, loro dei figli non voluti, e di Dio misericordioso... E come sempre, mi hai fatta piangere... Un abbraccio, e un o»
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che commozione... non ho parole (Silvia Contessa)
Grande forza espressiva! Grazie Anna!! (Vivì)
Kiaraluna ha pubblicato in:
Anime in versi Autori Vari Antologia degli autori del sito Scrivere
Cristalli nel vento Autrici del sito Scrivere Una raccolta di poesie è talvolta cosa stucchevole se non sorretta da un’idea che dia coerenza a un “canovaccio”, una sorta di filo di Arianna che conduca il lettore alla scoperta di un significato d’assieme. In verità un’idea in questa pubblicazione c’è ed è “forte”: sedici poetesse, dotate di spiccato lirismo e felicemente ispirate, cantano la vita attraverso le sfaccettature di uno smeriglio di cristallo. Cristalli nel vento, è l’opportuno titolo dell’opera, e son davvero puri petali di cristallo queste liriche, petali da strappare uno per uno.