Il gatto del mio vicino aveva preso l’abitudine di farmi visita da un po’ di tempo. Io non è che lo avessi cercato, ma da quando ero rimasto solo, la sua presenza non mi dispiaceva. Anche se io non lo cercavo minimamente, lui sembrava avermi preso in simpatia.
Era estate e spesso, trovando porta o finestre aperte, sconfinava nel mio giardino e me lo trovavo in casa ad annusare ogni angolo. Danni non me ne combinava e io lo lasciavo fare, anche se lo tenevo d’occhio.
In casa gatti non ne avevamo mai avuto, tranne uno di porcellana che era sopra una mensola nel salotto. Era stato regalato a mia moglie per un suo compleanno, ma non ricordo neanche da chi. Era lì, a far parte delle cose “ ornamentali” che in ogni casa sono poste in mostra e che a volte sono di solo impiccio, ma non vengono mai tolte. E meno ancora, ora che lei non c’era più, lo avrei accantonato. Era in una strana posizione, un po’ accucciato e con lo sguardo triste: tanto che a volte si era detto scherzosamente che gli si doveva cercare compagnia.
Una mattina, mentre ero nella mia camera a risistemare cose, mi piomba in casa mia nipote. Allegramente sento chiamarmi: --Ciao, nonno. Dove sei? – Sono qua in camera – rispondo, senza tralasciare le mie cose.
Sento che canticchiando si dirige verso la cucina e dai rumori capisco le sue intenzioni. Di solito frugava nel frigo in cerca di qualche fetta di salame, un assaggio di formaggio, una bibita... Tutto assaggiava e diceva che in casa sua non c’erano cose buone come le trovava da me. Completato questo suo rovistare in cucina, sento dai passi che si dirigeva in salotto. Si ferma e fa:
--- che bello nonno, dove l’hai preso.... aaaahhhhhh!!!! Un urlo che sarà stato sentito a duecento metri e più!
Mi precipito. --- Cosa è stato!
La trovo abbandonata sul divano. Stravolta in viso. Ansimante che non riusciva a riprendere fiato. Mi avvicino: --- che hai...? che è successo?
Con appena un filo di voce sussultante mi indica la mensola dicendo: ---il gatto!
Il gatto...! - dico - che cosa fa il gatto? È una vita che sta là e adesso ti spaventa!
Insomma, ce ne volle perché si riprendesse e si capisse che cosa era successo!
Il gatto del vicino, intrufolatosi di soppiatto e intento a rovistare come era solito fare, era salito sulla mensola e si era piazzato accanto al gatto di porcellana. Alla presenza della ragazza non era corso via (forse perché a lui, lei non era sconosciuta, ma lei, lui non lo aveva mai notato) ma era rimasto immobile a fissarla,
Lei lo aveva scambiato per un soprammobile di porcellana come l’altro e...
quando allungando la mano per toccarlo... allora il gatto... s’è ra mosso e zompato via.
L’inaspettata trasformazione del gatto di porcellana, che lei si era figurato, in un gatto vivo che balzava via, le aveva provocato quella reazione da spavento, con quell’urlo pari ad una sirena d’allarme.
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Ora, in qualche raro caso che ai due capita di rivedersi: lei gli lancia delle occhiate da incenerirlo... lui memore di quello strillo che ancora gli rimbomberà nelle orecchie... si blocca e cambia strada!