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Quella sera Eva aveva tanta voglia di giocare con la sua gatta, che era incinta. Eva era una bambina molto timida, la sua gatta era la sua compagna di giochi preferita. Negli ultimi giorni aveva notato una certa stanchezza nella sua amichetta quando aveva intenzione di giocare, le tirava il filo ma non lo mordeva più di tanto; le faceva il solletico sul pancione, ma sembrava molto infastidita. Qualcosa non andava. "Mamma, come mai Pallina non vuole più giocare con me? È arrabbiata? Cosa ho fatto di male?" Chiedeva con le lacrime agli occhi . " No, Eva, non preoccuparti. È solo un po’ stanca, tra poco avrà dei gattini e deve conservare le sue energie per tirarli su. Lo sai, ho fatto la stessa cosa io con te quando dovevi nascere. Non avevo voglia di fare niente e conservavo le forze per giocare con te e darti il latte. Quando nasceranno i suoi cuccioli vedrai, quale meraviglia sarà per te!!!"La mamma consolava così la piccola Eva che non era molto convinta di ciò che le diceva. Lei vedeva solo la sua gatta stanca e con un gran pancione. E se ne rammaricava molto. Avrebbe voluto giocare con lei come quando era più piccolina. Pensava Eva:"Cosa succederà alla mia gattina quando nasceranno i cuccioli? Ma soprattutto come nasceranno? Le si romperà la pancia? Poverina!!! Chissà che dolore avrà!"E con questi pensieri, lasciò la stanza dove era con la mamma e andò di nuovo dalla sua gattina. Pallina era il suo nome, era un batuffolo bianco e nero trovato abbandonato in una stradina di campagna. Eva e la sua mamma erano uscite per una passeggiata e fecero questo gradevole incontro. La mamma di Eva, Rosalia, non ci pensò su due volte a portarlo a casa . Faceva una tenerezza immensa. Eva era al settimo cielo quando lo portò a casa e si rese conto che non era paragonabile a nessuna delle sue bambole, nemmeno alla più bella e tecnologica, che rideva, piangeva e parlava. Pallina era vita, energia, tenerezza. Bisognava darle da mangiare e poi faceva sul serio i suoi bisogni!! Poi faceva quello strano rumore nella gola come un vecchio uomo che russa!! Nessuna bambola, per quanto costosa potesse essere, era in grado di farlo. Rosalia le spiegò che quel modo di reagire alle carezze e alle coccole si diceva: fa le fusa! Che novità bellissima e affascinante era entrata nella vita di Eva. E così, tra mille coccole ed attenzioni Pallina diventa più grande e a volte scappa via, inseguita da un bruttissimo gattaccio del vicino di casa di Rosalia. Eva si spaventava, ma Rosalia la tranquillizza dicendole che era una cosa tutta naturale nei gatti, era diventata grande e doveva diventare mamma. Un giorno ritorna a casa Pallina e ha uno sgradevole odore forte, e sembrava graffiata sul viso. Eva piange a vederla così, ma Rosalia prende la gattina e la disinfetta sul graffio e la pulisce con uno straccio imbevuto di aceto. La asciuga e la fa mangiare. Eva finalmente si calma ed è contenta di rivederla di nuovo in casa. Da quel giorno non uscì molto frequentemente, e diventò ogni giorno più rotondetta. Ad Eva piaceva quel pancino rotondo e spesso la solletica, facendola reagire con morsetti e graffi. Ormai non aveva più paura dei suoi graffietti, anzi, ne era entusiasta. A scuola faceva vedere ai suoi compagni le sue manine graffiate come fossero dei trofei. Una sera, mentre mangiava la sua cena, Eva vide Pallina sistemarsi nella sua culla per le bambole. Lo faceva spesso, infatti lei la portava a spasso per la casa . Finito di cenare, Eva si affaccia alla culla e vede Pallina sofferente e affannata. La accarezza un po’ per consolarla e poi si allontana per preparare la cartella della scuola. Passa una mezz’ora, tra la cartella e una chiacchierata con Rosalia e si riaffaccia alla culla. Che paura!! Pallina aveva tre fagottini tra le gambe!"Mamma, vieni qua! Ho paura! Pallina sta morendo, si è rotta la pancia!" E piange Eva, per l’emozione forte dell’evento improvviso e inaspettato. Rosalia raggiunge Eva, la abbraccia e le dice con amore: " Tesoro, non preoccuparti! Sono nati i cuccioli! Sta bene la tua Pallina!".Si affacciano entrambe alla culla e, tra i singhiozzi di Eva e la meraviglia di Rosalia, Pallina leccava i suoi tre cuccioli bianchi e neri con espressione soddisfatta.
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