In questa indecorosa guerra, scempio della civiltà, tra una potenza militare e una nazione inerme, l’ Italia, senza consistenti presidi bellici, si è fatta emarginare dagli alleati (solo l’ insignificante Salvini ha varcato i confini per farsi deridere!) mentre, per le sue profonde radici culturali (siamo i primatisti mondiali della cultura!), avrebbe potuto, con cognizione di causa, dir la sua a partire dallo spauracchio Nato, ormai obsoleta alleanza politico militare, in tempi tanto critici a rischio di armi nucleari, catastrofe ambientale e devastante invasione virale.
Sotto la minaccia della bomba atomica, infatti, anche un pazzo (vedi Kim Jong- un con i suoi test) può far deflagrare la terra, ragion per cui d’ ora in avanti le guerre vanno combattute con la cultura dell’ anima, nostra componente spirituale (non più campata in aria), il cui propellente, proprio sul versante opposto alla guerra, è il vero motore della vita, da citoplasma della cellula primordiale (divino soffio vitale) nonché da messaggero del sistema spirituale, che a breve subentrerà al sistema nervoso per illuminarlo, finalmente, con i suoi mediatori sentimentali - pietà, carità, bontà - al posto dei neurotrasmettitori chimici, i ponti del pensiero nella materia grigia.
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Proprio all’ alba di questo nuovo millennio, secondo la profezia Maya, doveva iniziare una nuova era spirituale (ultrapallio) a cui, a parte il sottoscritto, nessuno ha dato credito.
E così, nelle umili vesti di medico di famiglia, sotto questo benaugurante auspicio ho cominciato a scrivere spunti di morale soprattutto per educare, oltre che curare, prevenire e vaccinare.
Inoltre, seppur giocatore incallito e sistemista fallito, con questo intento ho realizzato finanche scale e tabelle cognitive, nonché poesie morali istruttive al fine di comprendere il significato vero della vita, che di istinti (archipallio, midollo spinale) in emozioni (paleopallio, sistema limbico) è arrivata a concepire il pensiero (neopallio, corteccia cerebrale, mente) e, grazie alla cultura, partorirà o meglio distillerà l’ amore per confezionarci un abito di luce (ultrapallio, aree associative, anima).
E’ su queste solide basi che, una volta e per sempre, insieme ci immetteremo sulla strada del bene imperante per diventare, finalmente, veri fratelli, accomunati dalla religione unica dell’ amore e dalla comune lingua della pace, che all’ unisono si avvalgono di effusioni sentimentali per conquiste spirituali, ben lungi da armi nucleari a difesa di confini territoriali e alla larga da beghe familiari per la divisione di terreni patrimoniali.
Queste profonde considerazioni culturali da decenni animano i miei libri, che regalo a Natale e invano cerco di pubblicizzare, ma si preferiscono le banalità di Vespa (ancora alle prese con Mussolini!), sponsorizzate, politici a parte, da ogni programma Rai, servizio pubblico che dovrebbe prediligere la cultura e, fatemelo dire ad alta voce, i miei libri che scrivo nell’ ansia dell’ insonnia notturna per promuovere tempi migliori.
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Intanto, dopo l’ inferno della religione (rogo eretico), della legalità (ghigliottina) e della follia (olocausto), a chiudere la perversità del cerchio, ci si è messa pure questa ignobile guerra fratricida, che in Russia non la si può neanche nominare (legge della Duma), dal momento che la verità di Stato parla di un’ operazione militare, mentre per Putin e chi lo sostiene necessiterebbe di un’ operazione mentale o meglio di una accurata analisi psichiatrica.
A questo punto il ricorso a Freud è d’ obbligo e, se il padre della psichiatria faceva ricorso al movente sessuale (l’ allievo Jung voleva psicoanalizzarlo!) per le patologie mentali, in Putin la causa diventa materiale con i confini territoriali in testa (e una pietra sul cuore!) a scatenare devastanti ferite mentali su innocenti creature per il terrore bellico al suono delle bombe... altro che carillon!
E qui il gradiente di cattiveria (putinaggio), a salvaguardia della terra senza aver pietà neanche dei bimbi, sopravanza ogni unità di misura!
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Allora a contrastare tanto gelo mentale, dal calore di Napoli - terra interposta tra fuoco del vulcano e il sole del golfo - e dalla sacralità di Gragnano, terra del pane e del vino (e della pasta), parte la crociata spirituale dell’ amore per scongelare (fuoco), comunicare (con alimenti sacri) ed illuminare (sole) la mente di Putin, irretita e prigioniera dei ghiacciai della Siberia che, per salvaguardare miseri confini territoriali, sconfina in una vera patologia di degrado mentale.
Alla larga da psichiatri e medicine il povero presidente Putin solo grazie alla cultura spirituale rinsavirà e, in virtù della sua fiammante monoposto, bandirà ogni tipo di guerra, facendosi addirittura promotore del disarmo nucleare perché la vita, a bordo dell’ anima, è certezza di esistere, consapevolezza di amare ed eleganza di vivere con la coscienza morale.