Toni lo sapeva, quando la sua pancia dava problemi ci sarebbero state novità.
Toni era attratto dalla vita dei santi, voleva essere sempre buono ma questo gli creava non pochi problemi.
Lui quando parlava con una persona voleva aiutarla, era sensibile ai cambiamenti di tono, agli sguardi reagiva calandosi in una parte che sentiva difficile.
Un giorno voleva costruire un microscopio in scatola di montaggio, lui voleva studiare la natura.
Prese allora una fogliolina la guardò e vide Dio nella sua infinita grandezza.
Toni sembrava vivere in un mondo autistico, gli amichetti nella sua mente gli facevano compagnia.
Lui amava queste voci anche se spesso esse erano volgari e insensibili.
Era convinto che il mondo fosse perfetto ma essendo esso programmabile a noi appare nelle sue infinite variazioni.
Andava spesso in chiesa e da solo si inginocchiava davanti al crocefisso.
Le lacrime scendevano dal suo volto e un'emozione di fratellanza lo coglieva nel profondo.
Lui amava l'amicizia ma non riusciva a frequentare amici, era insomma caduto nell'egocentrismo più assoluto.
Nella sua testa tutto dipendeva da lui anche se infondo lui si sentiva un essere come tanti.
Poi camminava spesso nel parco vicino alla casa materna, camminava e cantava con voce flebile .
Non capiva perché amasse la solitudine infatti quando vedeva un gruppo di amici toni desiderava essere tra di loro.
Gli piaceva leggere e scrivere e pensava che inventare storie fosse una cosa divinamente piacevole.
Ogni volta che alzava la voce aveva un senso di colpa.
Guardava i telegiornali senza capire le notizie ma solo osservando il suo mutevole stato d'animo.
Toni insomma voleva cambiare, ma non sapeva da dove iniziare.
Una volta cercando lavoro aveva presentato un curriculum vita ,ma essendo pieno di errori ortografici fu messo alla porta in maniera dolorosa.
La vita lo aveva segnato ma lui voleva ripartire da zero e farcela.
I suoi genitori lo avevano aiutato molto, ma lui sognava l'indipendenza anche economica.
Però lui quando aveva un soldo lo spendeva subito, portava gli oggetti a casa ma non li apriva.
Lui riceveva tanti messaggi ma niente pareva dargli energia.
Spesso prendeva un oggetto in mano e inventava delle discussioni dando animo alle cose inanimate.
Le donne per lui erano angeli, ma riusciva ad amarle solo ad una certa distanza.
I suoi modelli di vita erano strani, amava gli esseri deboli e malati per i quali sentiva una grande sentimento d'amore.
Ultimamente aveva letto un libro sul codice libero, ed era molto felice che molte persone facessero progetti e li mettevano a disposizione di tutti gratuitamente.
Lui insomma amava i grandi progetti, quelli in cui tutti potevano partecipare.
Ma poi alla prima difficoltà tornava nella sua depressione e voleva solo dormire e sognare.
Si sognare per lui era meraviglioso, viveva insomma in mondi paralleli.
Ora la paura è passata, scrivere mi aiuta tanto.
Ora vorrei abbracciarvi.
Caro Toni non smettere di sognare ma fa anche un lavoro reale.