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Amor tradito!

Amore

Spunta il sole dalla finestra della camera, ed Elena apre gli occhi meravigliata da quella luce che filtra dalla tenda della camera, va in cucina felice, l’ orologio segna le 8, 40;” accipicchia questa mattina ho dormito!” Prende il caffè tra le mani e siede sul divano del tinello, davanti alla finestra preferita, lì, aveva inizio la sua giornata, e mentre il sole con i suoi raggi brilla nel cielo, del suo tepore invade la tenda, posandosi sui mobili e su lei. Elena si preparava ad affrontare un nuovo giorno, con caffè e brioche tra le mani, pensava soddisfatta, questo momento è tutto mio, il più bel momento della giornata, dedicato solo a me stessa, ai ricordi, alla casa, al marito, che in ogni momento era nel pensiero e nel cuore. Amava, coccolarsi al risveglio e da lì a poco, avrebbe iniziato ad accudire la casa e preparare il pranzo. Non avendo ancora un lavoro, il suo tempo lo dedicava con passione a far la casalinga, in fin dei conti, erano solo tre mesi dal suo trasferimento a Ferrara col marito e tre mesi dal matrimonio con Diego.

Diego era suo marito, ed erano innamorati.

Quella mattina era alquanto pensierosa ma, i suoi occhi caddero sul biglietto posto sul tavolo del tinello, e questo la rasserenò. Diego prima di andar al lavoro la mattina, la salutava con coccole e premure, ma quando dormiva, per non svegliarla, lasciava il suo buongiorno scritto, era un gesto che apprezzava. Ed ogni mattino era un’ emozione nuova; “ Amore, ti lascio riposare e ti auguro una buona giornata, sei sempre nei miei pensieri! A stasera amore mio, un bacio Il tuo Diego” Felice ed appagata rifletteva sul loro amore, ed era convinta che con lei, la vita era buona, non aveva niente da recriminare, e si diceva; ho un marito che m’ adora, ed anch’ io l’ amo, insomma quei sogni, sognati ed ambiti fin dall’ adolescenza, prendono forma.

Elena, felice ed innamorata ogni atteggiamento o pensiero lo dedicava al marito, Diego era il suo mondo ma, per completare la loro felicità, ambiva ad ingrandire la famiglia. E quando pensava a loro due, pensava ad un bel bambino, che l’ avrebbe chiamati “ Mamma e Papà” e riempisse la loro casa con giochi, gridolini e scorribande.

A volte il pensiero di un bel bambino diveniva insistente ed involontariamente le spuntava un sorriso sulle labbra e negli gli occhi s’ accendevano lucine di gioia, certo la loro vita sarebbe stata diversa ma, in meglio pensava, ed avrebbero consolidato il loro amore. Tranquilla e rilassata sul divano, ad un tratto il suo pensiero andò per altre direzioni, altre immagini, una carrellata di colori e profumi, si rivedeva ragazza, di quando viveva con genitori e suo fratello, quattro anni più giovane di lei.

Cresciuta a Pisa con i genitori e con Armando suo fratello. Pisa una bellissima città, che amava tanto, dove erano le sue radici, i compagni di scuola, gli amici, ed i suoi primi amori, ed ancora la sua famiglia viveva lì.

Suo fratello, un bel ragazzo da far girar la testa a tante donne, palestrato, tatuato, studioso e rispettoso, aveva 24 anni e fra loro c’ era un ottimo rapporto, erano fratelli e amici contemporaneamente, si confidavano episodi privati e dividevano emozioni e delusioni, ma, da chè conobbe Diego, pian piano il rapporto si rafreddò un pochino. Armando da chè conobbe Diego espresse la sua opinione ad Elena;

“ Elena stai attenta, non so dirti il perchè,!” Diego è troppo presuntuoso, e non vorrei che ti facesse soffrire ma spero tanto di sbagliarmi! “ Quell’ opinione fu come un fulmine, amavo tanto Diego e non accettai tale considerazione troppo frettolosa di mio fratello. E secondo il mio parere, Armando era un presuntuoso. Soffrii e pensai spesso alle sue parole, ma cercai di giustificarlo, parla per paura di perder la sorella più grande. I fratelli a volte soffrono di gelosia nei confronti delle sorelle, sentii questa frase più volte da altre amiche. Mah! Scrollai le spalle, e suggerii a me stessa di ascoltare il cuore, forse il cuore è più magnanimo. In fin dei conti io e Diego ci amiamo e questo basta. Con la convinzione che il tempo avrebbe aggiustato tutto ed Armando avrebbe cambiato opinione su Diego!

Fra me e mio fratello prendemmo le dovute distanze ma, ma non tralasciammo la comunicazione telefonica divenuta effimera e veloce. La mattina cambiò metereologia e il cielo

s’ oscurò, venne una giornata nera ed uggiosa, il sole svanì e forse anche il buon umore andò via, passai al cambiamento metereologico. Percepii l’ umidità e l’ intensa uggiosità e divenni nostalgica e percepivo il richiamo della famiglia, tornai indietro nel tempo, a quei meravigliosi giorni, volati in fretta di quando con Armando correvamo su prati e si giocava a pallone nel giardino di casa.

Tanti ricordi s’ aggiravano per la mente e pensando ad Armando in quel momento ne sentii la mancanza, le risate, la complicità. Oh di questi pensieri elevai il cuore, bei ricordi a tenermi compagnia. Le telefonate fra me ed Armando, erano ridotte a semplici saluti, come stai; cosa stai facendo? alla prossima! Seduta su divano pensavo, alla felicità che provavo a stare con Diego e non volevo rattristarmi con i rimpianti. In fin dei conti ho fatto la mia scelta ed ora questa è la mia nuova vita.

Ad un tratto squillò il telefonino e dedussi che era il cellulare di Diego che sicuramente

l’ aveva dimenticato sul comodino della camera da letto. Corsi in camera, aprii la comunicazione e dall’ altro capo del telefonino una voce di donna;Diego, amore mio, dove sei,

da questa mattina che ti cerco? Ci sei?

Il sangue si fece ghiaccio ed ero in procinto di svenire, ma facendomi coraggio a fil di voce e con il cuore in mano che batteva all’ impazzata dissi; Chi sei? Perché cerca mio marito?

Fu silenzio dall’ altra parte del telefonino e l’ attimo sembrò un tempo infinito, quando finalmente una vocina; Sono Elisa, un amica di Diego volevo farle un saluto, mi scusi signora non sapevo!” Mi precipitai a rispondere; Diego è sposato? Lei Elisa non era al corrente di ciò? Vero? Dal tono di voce, non aveva più di diciotto anni.

Oh mamma mia, pensai è una bambina! La mia voce cambiò tono si fece cupa e preoccupata;

“ Elisa, potrei essere tua sorella maggiore, lascialo perdere, sono sua moglie e lui non ha nessuna intenzione di amarti sinceramente, come si ama una donna, altrimenti ti avrebbe detto che era sposato, ti prego lascialo andare, rovineresti la tua vita!” Elisa non rispose, ma sentii che stava riflettendo sulle mie parole, ma non ebbe coraggio di continuare, ed anch’ io esausta non parlai più e la nostra conversazione ebbe fine.

Un gran dolore s’ impossessò di me che non immaginavo potesse esistere, m’ inghiotti il buio

ed un vuoto nel cuore e piansi lacrime di sangue, la vista s’ offuscò e quel che avevo intorno divenne opaco ed evanescente, la casa amata e curata venne estranea ai miei occhi.

Cosa faccio qui, il cuore si domandava!

Sconvolta e delusa, sogni e futuro sprofondarono in un turbine di dolore sbiadirono i colori, ed una coltre di nebbia offuscò l’ avvenire . Strinsi le mani sul cellulare di Diego e come robot aprii, whatsapp e vidi l’ accaunt di Silvia era nei suoi contatti, dedussi che era bella e giovane.

Non avrei mai sbirciato il cellulare di Diego, ma lessi qualche messaggio scambiato fra loro. Parlai a me stessa sto facendomi del male e chiusi il cellulare, lo posai sul comodino. Quel che avevo visto e udito era abbastanza mentre la mente elaborava ricordi, immagini di noi due,

di quanto eravamo felici. In quel momento i pensieri erano come un sogno svanito,

tutto ciò che era stato fra di noi fosse una fantastica fantasia e rimproveravo il fatto di non aver saputo cogliere, quel lato del carattere di Diego, come ho fatto a non accorgermi della sua ipocrisia. Piansi e piansi non so quanto, perdei la cognizione del tempo ed infine, decisi di ritornare a Pisa dalla famiglia! Feci una corsa e preparai la valigia e senza guardarmi intorno, lasciai la casa, andai al garage presi la macchina e veloce m’ avviai verso il casello dell’ autostrada presi Ferrara, Pisa, e come una donna, che non sa, dove andare, ma, ben sa dove è diretta. Correvo e con me correvano tanti pensieri, ingarbugliati che fra un bisbiglio e l’ altro non riuscivo a fermare. Mah! Piangendo non risolvo il problema, dovrò affrontarlo per poter tornare a vivere. La macchina sfrecciava sull’ autostrada e il paesaggio, con i bei colori autunnali e campi seminati, che a tratti offrivano un divago, dopo qualche ora di macchina arrivai a casa.

Era autunno e nel Giardino di casa i colori della natura erano prepotentemente belli e rassicuranti. In lontananza intravidi mio padre, che stava sistemando le aiuole e vederlo mi emozionò, lo guardai prima di chiamarlo dicendomi, la mia famiglia è la più grande certezza della mia vita. Con euforia ed emozione gridai; Papà!Papà! Ci guardammo, sorridemmo, fu un sorriso che mai dimenticherò, lo raggiunsi velocemente stringendolo forte quasi a farle male, lo baciai e fra le sue braccia scoppiai in un pianto soffocante, come quando ero bambina, ed avevo paura.

Papà intuì che qualcosa non andava, altrimenti non sarei arrivata senza preavviso e tenendomi fra le braccia mi fece entrare in casa, quando mi vide mia madre, mi strinse, accarezzandomi le mani, i bracci, come avesse paura che un momento o l’ altro potessi svanire..

Sedemmo in cucina e dopo vari convenzionali, le raccontai l’ accaduto e davanti a me, vidi quei due volti cerei rabbuiarsi, avevano sperato altro per la figlia, ed essendo di un’ altra generazione questo contrasto non l’ avrebbero voluto. Venivano dalla Generazione dei ferrei valori, oggi quasi perduti, per loro fu una gran sofferenza al cuore, ma con tanta comprensione, affrontarono l’ accaduto chiedendomi; Elena ed ora che farai? Ci fu silenzio da sembrare interminabile e prima di risponderle riflettei;” non ho più intenzione di tornare con Diego,

soffrirò, ma devo farlo, non è l’ uomo per me.

Mamma passerà e ritornerò a sorridere, dimenticando questa brutta storia che mi ha spezzato il cuore” I genitori la guardarono con gli occhi colmi di lacrime e consapevoli che la figlia aveva tutte le sue ragioni per sciogliere il matrimonio, furono orgogliosi della loro bambina; “ Elena, rispetteremo ogni decisione che prenderai in merito a questa storia e potrai contare su noi, ti vogliamo bene e siamo felici quando tu, sei felice!..” Non ci furono parole migliori, che si potessero dire ad una figlia in grande difficoltà.

Elena era a pranzo con i genitori, quando ad un tratto il silenzio fu interrotto dallo squillo del suo cellulare, era un numero sconosciuto, ma appena aprì la conversazione riconobbe la voce di Diego, che come ogni giorno, alla stessa ora prima di pranzo la chiamava per salutarla,; “ ciao Diego!” controllando il tono della voce, fu inutile non aveva lo stesso tono; “ cosa vuoi Diego? “ Percepì la mia freddezza e conoscendomi, comprese che qualcosa non andava;” Cosa c’è Elena?” Elena dopo qualche secondo; “ Diego questa mattina hai lasciato il cellulare a casa? “ Si lo so”? Ti sto chiamando con il cellulare di Walter!” Ascolta bene Diego questa mattina una ragazza di nome Silvia ti ha cercato, non inventarti nulla sarebbe inutile, ho scoperto la tua tresca, e credo non ci servino tante parole: Comprendi vero? Fra noi è finita, ti auguro buona vita Diego!

Elena interruppe la conversazione e riprese a mangiare silenziosa ed intanto guardava i suoi genitori e volle spiegarle l’ esito della conversazione telefonica.“ Vedete Mamma e Papà di fronte a certe situazioni credo si debba reagire con intelligenza non ci si può rovinare la vita! L’ amore deve crescere in due, ma se l’ altro gradisce andare per conto proprio, bisogna trovar il coraggio di lasciarlo andare!” I genitori orgogliosi le diedero ragione, ed intanto passavano i giorni ed Elena era sempre più convinta che la decisione presa era giusta. Lei e Diego non si cercarono, ed era giusto così,pensava Elena, avendola tradita, Diego aveva capito che non l’ avrebbe mai più perdonato. La vita, correva con nostalgia e malinconia, quei giorni la tristezza era la sua migliore amica. Passeggiava in giardino ed era accompagnata dai suoi pensieri ormai divenuti un chiodo fisso e non riusciva a toglierli dalla testa, era stressata da tale situazione creatole da Diego.

Con i consigli della Madre e del Padre, preparò il curriculum e lo consegnò ai vari negozi e supermercati di Pisa, avrebbe voluto lavorare, ogni lavoro sarebbe andato bene, voleva uscire di casa al più presto e farmi una nuova vita, altrimenti impazziva. Disorientata ed addolorata si sentiva avvilita come se la vita per lei fosse finita, era una sensazione spiacevole da toglier il respiro, esser stata tradita così freddamente non riusciva ad accettarlo, e quelle sue certezze acquisite col passar degli anni, in un attimo furono cancellate con un spugna.

Ripetevo a me stessa, il nostro amore non avrebbe meritato questa fine..e la colpa è di Diego..Oh Diego così amato e vezzeggiato che delusione mi hai dato, non avrei mai creduto di dover passar questo grande dispiacere, credetti che fra noi non ci sarebbero mai stai tradimenti.

Camminavo nel giardino di casa e pensai ad Armando mio fratello, non lo trovai a casa era in un istituto a studiare e tornai indietro con la mente, ripensando alle sue parole, le scandivo nella mente come un ritornello, non volli dimenticarle e martellavano la mente. “ le ripetevo in silenzio; "Chissà perchè non volli dar ascolto ad Armando?” Quell’ esperienza m’ insegnò a riflettere di più, e spesso parlavo con me stessa. Come se avessi la sorella più grande, il mio io, colei che soffre di più, ma che insieme lottano ed imparano a camminare fra scoscesi dirupi e viscidi altopiani, ed affrontare l’ amarezza che la vita. Un copione da leggere ad alta voce, tragico, comico, un invito a teatro. Pensai di dirmi; ” Elena una persona quando non è innamorata, comprende meglio

l’ atteggiamenti comportamentali di colui, o colei che ti sta accanto!..L’ amore rende ciechi, il cuore e l’ anima quando sono innamorati possono diventare magnanimi ed irrazionali.

L’ amore a volte la realtà la fa apparire menzogna ed i difetti te li mostra come pregi o viceversa..Insomma Elena a volte l’ amore rende ridicoli! Ed intando Pensavo a mio Fratello Armando alle sue parole. Squillò il cellulare era Diego; Pronto cosa vuoi? Lui triste e sconsolato;..” Elena non potremmo vederci e parlare? Vorrei chiederti perdono, non avrei dovuto farlo “ Ti Amo”!Voleva continuare ma lo bloccai; Diego lasciami parlare, se comprendi che non avresti dovuto farlo, non dovresti chiedere altro, mi dispiace non posso perdonarti, abbiamo una sola vita, tu fai la tua ed io la mia..Sto soffrendo e facciamo che questo basti..Non chiamarmi più ci vedremo dall’ avvocato per il divorzio e non voglio più vederti... Buona Vita Diego!”...e chiusi il cellulare!” La nostra storia, purtroppo fu la storia di tanti, ed oggi che sono felicemente sposata, con tre figli, la mia vita scorre tranquilla e non sono pentita della decisione presa a suo tempo, la vita dona delle belle occasioni sta a noi, tenercele strette, e darle equa importanza.

Diego aveva gettato il nostro amore per una misera avventura e certi sbagli si pagano!

Oggi amata e soddisfatta, ho compreso che la fiducia si conquista, ed amare è far felice chi ti vive accanto! In amore non ci sono regole, amare è donarsi, son due cuori a divenirne uno e la felicità dell’ altro deve far connubio, con la tua felicità!


Adele Vincenti 28/01/2021 17:40 1 837

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Nota dell'autore:
«Tutti i diritti sono riservati come per legge all’autrice)
15 Gennaio 2021
Adele Vincenti
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Commenti sul racconto Commenti sul racconto:

«Un racconto veritiero, scritto descrivendo benissimo i risvolti umani di una persona che viene tradita, la sofferenza immane che ne deriva con l’umiliazione di non sentirsi all’altezza e quindi inadeguata a ricevere amore. Subentra anche la mancanza di stima verso le proprie capacità, si può considerare letteralmente un terremoto emotivo che fa vacillare tutte le sicurezze.»
Anna Rossi

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