Occhi stanchi e tristi, volto che porta incisi i segni della mascherina e mani rosse, screpolate e doloranti, questo caratterizza gl’ infermieri che stanno dando tutto il loro tempo, in prima linea, per stare vicino ai malati positivi di coronavirus e collaborando con i medici senza badare alla stanchezza, al sonno e alla preoccupazione per sé e per i figli che sono a casa e che non vedono da settimane, nonché per i familiari tutti.
Ma questo non basta per fermarli.
Vanno avanti nella loro missione vicino ai positivi intubati, che combattono per la vita, notte e giorno per salvarli.
Per me quelle persone sono “ Angeli guerrieri” protesi a fare il bene, a combattere … e non si lamentano, non demordono e per loro tutto quel che fanno è come una missione che non possono abbandonare, anche se ogni tanto una lacrima solca il loro viso.
Io rifletto e non mi sembra vero tutto quel che succede. Ne avevo sentito parlare come di un virus che si era manifestato in Cina e, anche se questo ci turbava tutti, io pensavo “ la Cina è lontana, non potrà arrivare qui da noi”. Come mi sbagliavo!!! Nel giro di pochi giorni questo virus ha colpito anche zone lontane, un po’ qui, un po’ là e poi ecco il finimondo.
Ma poi mi dico che dovrà pur finire, tutto questo finirà, deve finire, qualcuno dall’ alto interverrà e porrà fine a questo tormento.
Tutto risorgerà e resterà un ricordo, un ricordo triste e doloroso nel nuovo cammino, consci degli insegnamenti e consapevoli che la vita è un dono da preservare e tenere cara, per cui tutti dovremo agire diversamente da prima, dovremo cambiare il nostro modo di vivere, interagire diversamente.
Via l’ odio, la cattiveria, la presunzione, l’ arroganza e il menefreghismo, ma più umanità, più amore per noi e per il prossimo e dare importanza alle cose che hanno un peso positivo, tralasciando tutte le cose futili, l’ apparenza, l’ ipocrisia e quant’ altro di negativo riempiva la nostra vita.