Dove sono, è freddo, sento il corpo indolenzito, brucio come un fiammifero sfregato sullo zolfo. Mio dio cosa mi è successo, è buio intorno, eppure i miei occhi sono aperti, allora perché non vedo. Non riesco a muovermi, mi sento soffocare stretta qui dentro, rinchiusa in una bara come sepolta viva. Forse sono morta e questo è l’aldilà.
Chi sono, da dove vengo, come sono finita qui, ora comincio a ricordare qualcosa, io ero con Maura, la mia amica del cuore. Siamo andate con quei ragazzi conosciuti da poco, sembravano bravi ragazzi e di ottima famiglia. I padri sono avvocati e non hanno problemi economici, infatti quella bella macchina nuova ne è la prova ed è balzata ai nostri occhi, ci siamo salite su per fare un giro. Ci siamo fidate che c’è di male, siamo giovani e frettolose di scoprire la vita e le sue gioie.
Forse siamo anche un po’ ingenue nel credere che tutti siano buoni ed onesti, ma è normale alla nostra età. Mamma dice di stare in guardia perché al mondo c’è tanta gente malvagia e che il male è sempre in agguato per vincere sul bene.
Ora ricordo…..siamo andate a casa di uno di loro, ma non immaginavamo di essere in pericolo. Ci hanno fatto bere qualcosa e subito dopo mi girava la testa e non riuscivo a stare in piedi. Ci hanno drogate e non ho avuto la forza di difendermi dalle percosse mentre ridevano di noi e ci strappavano i vestiti di dosso. Siamo rimaste nude come vermi mentre le loro mani violavano i nostri corpi di ragazze ancora inesperte dell’amore.
Ci tenevano, mentre uno ad uno soddisfacevano le loro voglie e giù botte, schiaffi e cicche spente sulla pelle….dolore, paura, disperazione e la voglia di morire per non dovere più sopportare tanto. E pensando alla mia mamma ho avuto la forza di resistere.
Poi ci hanno chiuse nel bagno, io ero sveglia e chiamavo Maura, ma lei non era cosciente, avrei voluto esserlo anche io per non pensare e non sentire quello che stavano dicendo quei tre nell’altra stanza.
“Dobbiamo ucciderle altrimenti parlano e dicono quello che abbiamo fatto, tanto sono già mezze morte basta poco per finirle” non sapevo cosa fare, come difendermi, era arrivata la mia ora? Questa frase martella ancora la mia testa. No non potevo permetterlo, non potevano cavarsela così, è vero che il male vuole vincere sul bene, ma noi abbiamo il diritto di ostacolarlo con tutte le nostre forze.
Sono entrati nel bagno, hanno preso Maura come un fantoccio e le hanno infilato la testa nell’acqua facendola affogare. Mio Dio ora tocca a me, ma io non voglio morire, non voglio fargliela passare liscia, resisterò.
Forse sarebbe stato più facile lasciarmi andare alla morte , ma non giusto e così ho resistito fino alla fine ed ora mi trovo qui al buio, dentro ad un cofano insieme alla mia amica del cuore, morta, ed io con ferite nel corpo e nell’anima che non riusciranno mai più a guarire.
Qualcuno sentirà i miei lamenti, mi libereranno e potrò raccontare al mondo quello che ci hanno fatto e allora giustizia sarà fatta, il bene avrà trionfato sul male e tutto quello che abbiamo subito potrà trovare giustizia.
Si apre il cofano, finalmente i miei occhi possono vedere la luce.