Erano passati ormai cinque anni dalla scomparsa di suo marito, ma Rosaria non era ancora riuscita ad accettare la nuova realtà della sua vita. Aveva Michele, il suo bimbo di sette anni che, anche se adorava con tutta l’ anima, non riempiva il vuoto che sentiva dentro.
Federico era stato una persona meravigliosa, piena di entusiasmo, positiva, e quello che era più importante di tutto, l’ amava veramente, come lei amava lui. La sua morte fu un dolore così grande che era certa sarebbe morta pure lei. Fu la presenza del suo bambino che le diede la forza di lottare, di andare avanti, anche se lo stava facendo con i denti. Aggrappandosi disperatamente al suo dovere come madre.
Anche Michele soffriva molto per la perdita del padre, era diventato triste e taciturno, sua madre l’ aveva visto mentre guardava delle foto dove era con Federico e una lacrima le rigava il suo visetto. Rosaria aveva perso la felicità e tranquillità che aveva conosciuto con suo marito e che le erano state negate durante la sua infanzia e adolescenza, ricordi che spesso occupavano la sua mente come ora:
Era cresciuta con una zia zitella, acida e intransigente. Non perdeva occasione per buttarle in faccia che se non fosse stato per lei, sarebbe andata a finire in un orfanotrofio. E sinceramente Rosaria pensava che forse, sarebbe stato meglio. Non ne poteva più di dover subire la sua cattiveria e soffriva in silenzio perché purtroppo per lei era l’ unico posto dove poteva stare.
Non le era sembrato vero quel giorno che finalmente fu maggiorenne e potè fare le sue valigie andandosene a vivere a casa di una cara amica, che la ospitò finchè non si trovò un lavoro come impiegata in una fabbrica di borse da viaggio .
Fu così che conobbe quello che sarebbe diventato suo marito: Lui, era il direttore della fabbrica, e ogni giorno faceva il suo giro d’ ispezione tra le lavoratrici per acertarsi che tutto procedesse bene.
Una mattina si svegliò con la febbre, sicuramente si era beccata l’ influenza. Così telefonò in fabbrica per spiegare la sua situazione e fu lui, Federico, a risponderle. Fu molto comprensivo e le disse di non preoccuparsi, che poteva starsene a casa finchè non fosse guarita. Quel gesto da parte sua fece che Rosaria provasse per lui una simpatia improvvisa, e si mise a pensare che oltre tutto era anche un bel uomo. Quando Rosaria tornò al lavoro, si rese conto che aspettava con ansia che il "Dott. Ranieri" arrivasse a fare il suo solito giro in mezzo alle impiegate, voleva ringraziarlo personalmente e le sembrò che lui la guardasse in un modo particolare. Da quel momento, piano piano, l’ amore si stava delineando nel cuore di Rosaria e Federico, fino arrivare all’ altare. Il loro matrimonio era felice, si amavano intensamente, e la loro felicità venne coronata con l’ arrivo di Michele.
Ma il destino stava preparando la fine di quello che Rosaria pensava fosse il suo paradiso personale. Un grave incidente d’ auto stroncò all’ improvviso la vita di suo marito, e il mondo le cadde addosso. Rosaria, pensò davvero di non resistere a quel dolore così intenso. La salvò dal baratro nel quale stava cadendo, il suo piccolo Michele, solo per lui, continuò a vivere.
Erano passati cinque lunghi anni, e il suo cuore era diventato freddo come il ghiaccio. Alcuni uomini avevano tentato di avvicinarsi, ma lei li allontanava subito. Le amiche le dicevano che doveva uscire con qualcuno, che doveva incominciare a vivere di nuovo, era giovane e bella, non poteva buttare i suoi anni migliori chiusa dentro al suo dolore. La vita continuava, e doveva reagire! Ma anche se lei capiva che avevano tutti ragione, non riusciva a interessarsi per nessuno.
Suo marito le aveva lasciato più che sufficiente per vivere senza preoccupazioni economiche, ma decise di fare qualcosa per uscire da quella prigione emotiva. Decise di cercare lavoro, aveva una discreta conoscenza dell’ inglese e sapeva usare il computer, forse avrebbe trovato un posto come segretara da qualche parte. Dopo due settimane, già stava lavorando, era contenta e si trovava bene. Aveva deciso di non usare l’ automobile, la città era caotica e preferiva camminare fino alla fermata del bus.
Iniziò per Rosaria una nuova vita, con la speranza che le portasse un po’ di serenità. Tutte le mattine, sedendosi sull’ autobus vedeva un tipo che leggeva un libro senza mai alzare lo sguardo. Era un uomo sulla quarantina, di bella presenza, e Rosaria aveva notato che non portava nessuna fede al dito, anche se in fin dei conti, a lei non importava niente. Lei ogni tanto le dirigeva qualche sguardo, lui invece non alzava mai gli occhi dal libro. Passarono alcune settimane e un giorno lui si sedette al suo fianco, già che non c’ erano altri posti liberi, ma s’ immergeva tanto nella lettura isolandosi dal mondo intero, che poteva succedere qualsiasi cosa che non se ne sarebbe accorto!
Rosaria iniziava a provare interesse per quell’ uomo, tanto che quando lo vedeva il cuore le batteva più forte. Lei stessa si stupiva per quello che le stava succedendo, era la prima volta, dalla morte di suo marito, che sentiva un qualche turbamento. Passarono così altri giorni, e fu grande la sua sorpresa al vederlo davanti alla scuola dove aveva appena accompagnato Michele! Lui la guardò sorridente, e con un po’ d’ imbarazzo le chiese se poteva accompagnarla alla fermata del bus. Queste cose, pensò, non succedevano più in questo secolo, e si sentì emozionata come una ragazzina.
Fecero assieme quel pezzo di strada fino alla fermata, e quando arrivò il bus, lui si sedette a fianco di Rosaria, ma questa volta, non aveva nessun libro da leggere, e come se si fossero sempre parlati lui le disse che gli sarebbe piaciuto uscire con lei, andare a pranzo insieme, insomma, imparare a conoscersi. E Rosaria disse di si.
Lui era uno scrittore, anche se non conosciuto, ma con un buon posto di lavoro. Gli disse che sarebbe stato felice di conoscere più da vicino suo figlio, e che a lui i bambini piacevano molto, era sicuro che sarebbero andati daccordo. Si salutarono con la promessa di uscire tutti e tre insieme il fine settimana. Rosaria si sentiva leggera come una piuma, la felicità sembrava essere tornata a bussare alla sua porta, e questa volta l’ avrebbe fatta entrare con tutti gli onori!