Il vento parla. A chi sa ascoltarlo, racconta innumerevoli storie.
Di cime boscose che ondeggiano come ventagli catalani, di mari in burrasca, di antichi vascelli battuti dalle onde, di prati erbosi che si flettono alle raffiche e danzano sinuosi, mentre il verde trascolora piegandosi alla sua musica.
Racconta delle sabbie dei deserti e di cammellieri che avanzano lenti tra le dune, accecati dalle raffiche impietose, in cerca di un’oasi.
Di notti lunghe, che scorrono sul ticchettio perfetto del quadrante, nel buio insonne popolato di ombre e di ricordi, mentre i vetri tremano scossi dalla sua mano di pianista pazzo.
Il vento parla.
Narra di albe di latte, percorse da nuvole all’orizzonte, quando l’aurora impallidisce e si trasforma in un bianco lenzuolo da cui il sole farà capolino, tra sbadigli di raggi dorati.