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La Vendetta

Fantasy

Nell’ ovile Nella la pecorella bela si lamenta ha le doglie, il suo agnellino sta per nascere. Carlone il montone bela ansioso, finalmente è nato un bel maschietto, il papà bela contento. Il pastore guarda soddisfatto pensa al suo guadagno ha intenzione di vendere l’ agnellino al maggior acquirente.

Il gregge esulta belando a più non posso facendo in coro gli auguri ai genitori. Nella la pecorella mamma distesa sulla paglia allatta il suo piccolino, bela felicemente ringrazia tutto il gregge per gli auguri. Un mese è trascorso l’ agnellino salta, corre sul prato dietro alla sua mamma, il montone Carlone guarda la sua bella famiglia e bela al sole. La valle è verdeggiante dolce è l’ armonia che aleggia intorno, il gregge pascola beato, Buk il cane pastore tranquillo sta sdraiato sull’ erba controlla le pecore, il pastore seduto su un masso sotto un albero fuma mentre legge il giornale tutto è tranquillo è una mattina meravigliosa.

Un rumore di un motore improvisamente rompe l’ incanto silensioso è un camioncino, il pastore rapidamente si alza dal masso va verso Nella la pecorella sotto di lei c’è l’ agnellino attaccato alla mammella della sua mamma beve il latte, il pastore lo stacca selvaggiamente da lei l’ agnellino bela disperato ma inutilmente il pastore l’ ha consegnato all’ uomo del camioncino. Che disperazione nella valle Nella bela tristemente piange non si da pace di aver perso il suo cucciolo amato, Carlone è infuriato bela rabbioso verso il pastore lo vuole prendere a cornate troppa è la sua rabbia corre verso il padrone con gli occhi rossi di ira, un altro montone di nome Ottone corre dietro a lui belando fortemente gli dice...” Carlone non farlo, ragiona un momento il pastore è armato ti può sparare, se morirai Nella sarà ancora più disperata se le vuoi bene desisti dal tuo proposito.”

“ Hai ragione Ottone per adesso cederò all’ istinto bestiale

di uccidere ma mi vendicherò questo è sicuro.”

Nell’ ovile Carlone ha indetto un’ assemblea, il montone parla al gregge dicendo...

Care sorelle pecore, cari fratelli montoni è giunto il momento di ribellarsi delle ingiustizie troppe ne "Abbiamo sopportate fin’ ora adesso basta! Da sempre il nostro padrone si approfitta di noi perche siamo animali pacifici dobbiamo cambiare la nostra natura bonaria diventare diversi."

“ E come chiedono in coro gli ovini?”

“ E’ difficile cambiare vi capisco ma se non vogliamo più sopportare dobbiamo diventare più aggressivi, il padrone deve avere timore di noi.”

“ E’ impossibile Carlone noi siamo pecore e così resteremo per sempre non possiamo diventare leoni.”

“ Niente è impossibile dobbiamo cambiare il nostro carattere diventando aggressivi come lupi allora il padrone ci temerà e non si approfitterà più di noi."

Il gregge scoppia a ridere, belano belano a più non posso.

“ C’è poco da ridere volere è potere, basta uccidere dei lupi bere il loro sangue caldo, facendo questo trasferiremo la loro forza e l’ aggressività a noi, cambieremo il nostro carattere mite.”

“ Be rispondono le pecore sarà vero?”

“ I montoni rispondono noi non ci crediamo”

"Il montoni Ottone, Macchione, Barbone dicono... cosa ci rimettiamo a provare?"

"Beli chi è d’ accordo con noi dice Carlone."

“ Scusate se intervengo mi chiamo Nerone e sono un caprone vorrei partecipare anch’ io alla spedizione vendicativa”

“ Vieni sei dei nostri.”

“ Bene fratelli ora vi spiegherò come agiremo.”

Tutto è stato deciso stanotte dei lupi affamati scenderanno a valle per trovare cibo da mangiare e sicuramente si dirigeranno al pollaio li alcuni montoni saranno di vedetta e avviseranno quando vedranno i lupi, allora scatteremo all’ attacco, mi raccomando difendetevi la guerra è guerra e se qualcuno di voi dovesse morire sarà morto per uno scopo giusto.

"Siamo d’ accordo fratelli?"

“ Certo belano in coro i montoni siamo pronti a prendere i lupi a cornate senza alcun timore.”

“ Bravi così vi voglio forti e temerari”.

Scende la notte cupa rischiarata dalla luna nella valle, i montoni e il caprone sono appostati intorno al pollaio pronti a belare quando vedranno i lupi avvicinarsi. Carlone è il montone più agguerrito sarà il primo che affronterà i lupi è troppa la sua rabbia di aver perso il suo adorato agnellino.

Il suo amico Ottone ha versato del vino nella ciotola del cane Buk, sa che a lui piace tanto bere il vino così si ubriacherà e non avviserà con i suoi latrati il padrone. I montoni e il caprone sono appostati con gli occhi spalancati verso la valle in attesa di vedere i lupi, per fortuna la luna rischiara la scena gli ovinini vedono le ombre dei famelici lupi che avanzano i loro occhi sono lucenti brillano nel buio. I montoni belano.

Carlone è nascosto dietro una siepe salta furioso sul lupo lo prende a cornate al collo l’ animale reagisce apre le fauci morde con i suoi forti denti, gli altri montoni intervengono ad aiutarlo il caprone prende a cornate un altro lupo, la lotta si fa sempre più cruenta, Carlone è ferito ma continua a combattere, quanto sangue si sparge sul terreno urli atroci, morsi, unghiate, cornate profonde rompono le carni degli animali i lupi sono feriti a morte il loro sangue caldo esce dalle ferite dei loro corpi morti. I belati si susseguono avvisano le pecore di accorrere a bere il sangue che darà a tutti la forza e l’ aggressività che a loro necessita per cambiare il loro carattere mite e affrontare il padrone. Carlone è ferito ma vivo, lentamente lecca e beve il sangue dei lupi prende forza e vigore dice agli altri montoni...” Fratelli la prima battaglia è vinta ora dobbiamo vincere la guerra.”

“ Ottone bela a Carlone..." Non mi pare il momento buono per procedere verso il casale del padrone, sei ferito, malandato, aspettiamo l’ alba così avrai il tempo di riprenderti.”

“ Hai ragione Ottone amico mio, per fortuna Buk in cane pastore

dorme nella sua cuccia non ha sentito niente è sotto l’ effetto del vino non ha avvisato il padrone, non possiamo aspettare tanto altrimenti il cane si potrebbe svegliare e mandare a monte il nostro piano."

E’ l’ alba il pastore e sua moglie sono a letto dormono nel loro casale, sentono dei colpi alla porta si svegliano...

” Che succede dice Clotilde a suo marito Vito.”

“ Non so cara adesso scendo giu vado a vedere porto il fucile non si sa mai.”

“ Stai attento.”

L’ uomo apre la porta vede il suo gregge, in prima linea c’è Carlone il montone e Nella la pecorella hanno degli sguardi intensi, assassini, la pecorella piange belando tristemente. L’ uomo dice puntando il fucile...

” Andate via che volete?”

Carlone ferito con dolore si avvicina al padrone, l’ ira che prova è più grande di tutto.

“ Che vuoi Carlone chiede il pastore, perché mi guardi con tanto astio?

" sei ferito che ti è successo?”

"Carlone risponde con dei lunghi disperati belati

chiama Nella, ora sono tutti e due vicini alla porta della cascina continuano a belare, Nella piange come una fontana."

Il pastore continua a puntare il fucile contro di loro, ma non ha il coraggio di sparare. La moglie Clotilde interviene guarda fuori dalla porta, vede Carlone e Nella disperati.

“ Perché fanno così cara chede Vito a sua moglie”

“ Forse ho capito quello che hanno contro di noi.”

“ Che cosa?”

“ Ti ricordi Vito un paio di mesi fa Nella ha partorito un agnellino lo abbiamo dato via, loro sicuramente hanno sofferto

è normale che ce l’ hanno con noi.”

“ Si forse hai ragione ma che possiamo fare ora lo abbiamo venduto, non sappiamo che fine abbia fatto.”

“ Proviamo a cercare l’ acquirente”

“ Va bene speriamo bene che non l’ abbia venduto al macellaio”

“ Me lo auguro Vito se no ci odieranno a vita o moriranno di dolore.”

Il pastore getta il fucile per terra esce fuori casa, il pollaio è distrutto le galline sono fuggite che disastro, vieni Clotilde a vedere quello che hanno combinato, guarda Vito laggiù ci sono due lupi con la gola squarciata chi li avrà uccisi?

Il montone Carlone, Ottone, il caprone e gli altri belano, quasi a dire siamo stati noi con la nostra rabbia. Il cane Buk avanza barcollando sulle zampe ancora intontito, nella sua ciotola c’è ancora del vino. Anche questo hanno fatto è stato proprio un complotto contro di noi, una vera vendetta.

Nella belando a Carlone..

” Abbiamo fatto tutto questo ma anche se abbiamo bevuto il sangue caldo dei lupi non siamo diventati aggressivi come loro siamo rimasti pecore, non avremmo mai potuto fare del male a nessuno”

“ Verissimo Nella, ogniuno ha la sua natura.”

Nella valle il sole è alto quando...

Un rumore di motore si sente avanzare è un camioncino, Carlone lo riconosce è lo stesso che ha portato via il nostro agnellino Nella si hai ragione, la pecorella corre Carlone la segue lentamente ha dolore, un uomo apre la portiera scende saltellando l’ agnellino bianco tanto carino cresciuto, con la campanella al collo, Nella bela contenta lo lecca con amore, nella valle è tornata la felicità. Il gregge fa festa, il cane abbaia, il pastore e sua moglia brindano con il vino e un panino.


Gabriella Giusti 06/08/2019 11:26 1 884

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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I fatti ed i personaggi narrati in questa opera sono frutto di fantasia e non hanno alcuna relazione con persone o fatti reali.


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Nota dell'autore:
«gli ovini sono degli animali mansueti, subiscono in silenzio le ingiustizie della vita Ora questi animali si sono stancati di subire vogliono cambiare la loro natura diventare aggressivi come lupi ma nonostante ci provano con tutta la loro volontà si rendono conto che non cambierà mai la loro natura resteranno sempre pecore. Ma Pecore coraggiose.»

Commenti sul racconto Commenti sul racconto:

«Al leggere il tuo squisito racconto ha smesso di piovere e si è calmato quel vento impetuoso che sospingeva dei grossi nuvoloni alla fine del racconto ora splende un roseo chiarore.»
Fadda Tonino

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