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Un amore nato per caso - 5

Amore

Non capita spesso che una storia nata proprio per caso, per un segno del destino, si riveli poi così positiva ed armoniosa ben molto al di sopra delle attese.

Maurizio e Paola avevano avuto questa straordinaria possibilità, la loro storia continuava a concretizzare un sogno ormai da quasi cinque anni.

Avevano trovato nuove occasioni per ripetere la bellissima esperienza vissuta nel loro "primo viaggio di nozze", era quasi diventata un’ abitudine una gita di due- tre giorni in alcune località del centro Italia, ricche di tradizioni, di capolavori artistici e storici, di piccoli mercatini artigianali, il tutto sempre accompagnato da ottimo cibo e dal calore delle genti del posto.

Quando non riuscivano ad assentarsi per più giorni ripiegavano per le classiche gite fuori porta, visitando i piccoli paesi dei castelli romani o del viterbese.

Ma il maggior tempo continuavano comunque a riservarlo ai loro incontri amorosi, in cui potevano esprimere tutto il loro desiderio reciproco, la loro fantasia sessuale, la loro voglia di stare insieme, magari anche soltanto per un piatto di pasta cucinato con amore da Paola.

Nell’ ultima domenica, dopo aver trascorso ore sul letto a ridere, giocare ed amarsi, durante una serena conversazione a Paola era tornata in mente una confidenza ricevuta da una sua amica, che le aveva riferito di aver visto Maurizio in compagnia di una bella donna fuori di un negozio di abbigliamento, di averli visti che si abbracciavano con affetto e che si salutavano con dei baci, pur se all’ amica erano sembrati, solo sulle guance.

Non era la prima volta che a Paola arrivavano simili pettegolezzi, d’ altronde la sua felicità per la storia d’ amore che stava vivendo l’ aveva spinta a parlarne con alcune sue amiche e colleghe, quindi era quasi normale che le arrivassero chiacchiere, ma aveva sempre pensato che quelle donne potessero essere amiche incontrate per caso da Maurizio, oppure che fossero solo maldicenze di qualche amica invidiosa della sua felicità, aveva pertanto deciso di non parlarne con il suo compagno per non sollevare inutili discussioni.

Ma questa volta i particolari erano veramente tanti e dettagliati, ed anche se si fidava ciecamente del suo uomo aveva pensato che chiedergli un piccolo chiarimento non avrebbe dovuto creare problemi.

Gli disse quindi con calma "a proposito amore mi hanno detto che ti hanno visto con una bella biondina alla Garbatella, avete parlato, vi siete abbracciati e baciati, chi era, se non sono indiscreta?" e sfoderò uno dei suoi bellissimi sorrisi per alleggerire la tensione.

Maurizio rimase per un attimo in silenzio, sorpreso di quell’ improvvisa domanda, poi anche lui sorridendo "ahh, allora sei gelosa, mi fai controllare eh"?, senza però rispondere alla domanda.

Paola diventando meno sorridente replicò "che fai mi rispondi con una domanda"?, non è neanche la prima volta che ti vedono in compagnia di qualche signora, mi auguro sinceramente che non stia diventando un’ abitudine".

Maurizio aveva colto il tono acidulo e sospettoso della frase, cerco di non usare lo stesso tono e rispose: "ma nessuna amore, era soltanto un mia ex collega che ho incontrato fuori di un negozio dove era andata a comparsi un abito, e ci siamo fermati un po’ a parlare dei colleghi, del lavoro, delle solite cose come avviene normalmente quando si incontrano vecchi amici".

A volte Paola non riusciva a capire se il tono di Maurizio fosse solo ironico o se la stesse proprio prendendo in giro, e quel "vecchi amici" con cui aveva identificato quella donna non le piacque affatto, e poi comunque lei era un’ impulsiva e quando prendeva il via non riusciva a fermarsi ed a contare fino a dieci prima di parlare, anche se in fin dei conti Maurizio le aveva dimostrato in questi cinque anni di amarla, di essere un uomo sempre presente in qualsiasi momento lei lo avesse cercato, quindi non avrebbe dovuto aver motivi per sospettare una sua infedeltà, ma purtroppo a volte la gelosia offusca la ragione.

"No scusa, ma tu ogni volta che incontri vecchi amici li abbracci, li stringi e li baci, non è sufficiente solo una stretta di mano"?

Anche Maurizio iniziava a perdere la pazienza, anche se si rese conto che la discussione stava prendendo una brutta piega: "senti Paola mi sembra che tu stia esagerando, non mi pare il caso di continuare a parlare di questa stupidaggine, parliamo d’ altro, credimi non ne vale la pena" disse in tono abbastanza freddo e risentito.

"No, non parliamo d’ altro, parliamo di questo, perché per me è importante, perché abbiamo fatto un giuramento all’ inizio della nostra storia, la più assoluta fedeltà, ed io credo che tu lo abbia un po’ dimenticato, per cui se c’è qualcosa che non ti sta più bene di me puoi anche dirlo, se posso rimediare bene se no arrivederci e amici come prima".

Aveva veramente esagerato, lei stessa se ne rese conto e si morse la lingua, ma era troppo orgogliosa per fare retromarcia.

Maurizio questa volta la guardò a muso duro e le disse:"senti signorina a me sta bene tutto di te, ma se per te è così semplice tornare indietro ed essere amici come prima, nessun problema, lo comprendi da sola che non possiamo portare avanti una relazione se manca la fiducia o sorgono sospetti sulla sincerità dell’ altro, riflettici bene e quando avrai deciso cosa vuoi fare da grande me lo fai saper e con questo considero chiusa la discussione, dai, alziamoci e andiamo a mangiare qualcosa".

Aveva pronunciato queste parole con un tono che non ammetteva replica, e questo a Paola non andò giù.

Si alzarono dal letto, si vestirono, e andarono in cucina, dove Paola aveva già preparato dell’ arrosto con le patate che si accingeva a scaldare prima di servire a tavola, ma sentiva che qualcosa le bolliva dentro e non riusciva a sedarlo......: "e certo l’ importante è che ci sia comunque qualcuna che ti prepari la cena dopo aver fatto l’ amore, poi il resto per te non ha grande importanza".

Maurizio era quasi furibondo, ma cambiò volutamente discorso: "ah senti il fioraio mi ha suggerito in questo periodo di non dare troppa acqua all’ orchidea che ti ho portato, l’ ideale è metterla a bagno con tutto il vaso per una ventina minuti e lasciarla sgocciolare, e attenta non bagnare troppo le foglie o i fiori".

Invece che sortire l’ effetto sperato da Maurizio, questa divagazione botanica a Paola suonò come un rinfacciarle che lui le aveva portato una orchidea, e che se era vero che lei ogni tanto cucinava qualcosa, lui era gentile e cercava sempre di sdebitarsi, e lei invece era solo capace ad offenderlo.

"E che c’ entra ora l’ orchidea, stiamo parlando di altro"

"Ti ho detto che non ne voglio più parlare ok?"

Paola perse definitivamente le staffe, andò nel salotto, prese l’ orchidea e quasi lanciandogliela gliela mise in mano: "eccoti la tua orchidea, sparite tutti e due non voglio più vedervi.

Maurizio rimase interdetto, non sapeva proprio come replicare, era scioccato, era stato cacciato di casa, comunque prese l’ orchidea, si alzò, e si diresse verso la porta d’ ingresso, e come a voler confermare il suo amore, si girò verso Paola per darle un bacio sulle labbra ma lei volse il viso e lo evitò, lui aprì la porta e con un "ciao" a mezza bocca la richiuse dietro di se.

Sembrava incredibile, un amore che sembrava indistruttibile era stato stroncato da una cretinata, dal dare eccessiva importanza a parole e non a fatti, che nulla avevano a che fare con i loro sentimenti.

La mattina successiva Paola alle sei e mezza circa, dopo una notte agitata in cui aveva pianto e si era profondamente pentita del suo comportamento sciocco, prese il telefono e scrisse a Maurizio su whatsapp: “ Buongiorno amore, scusami, ti prego, perdonami, sono stata una stupida, mi manchi" e aggiunse un cuore rosso ed un bacio.

Mentre andava al lavoro il suo occhio cadde su un trafiletto sul giornale del vicino sulla metro: "Gravissimo incidente sul raccordo anulare di Roma, tre vetture coinvolte, quattro feriti due gravi".

Appena scesa dalla metro Paola, volle acquistare il giornale e leggere subito l’ articolo più che per la curiosità, per un certo senso di disagio che sentiva dentro di se.

Il cronista riferiva che sul G. R. A. di Roma nella serata precedente, un furgone nell’ effettuare un sorpasso aveva sbandato si era capovolto mettendosi di traverso sulla carreggiata, per le vetture che seguivano era stato impossibile evitare l’ impatto, uno dei conducenti un certo Maurizio .......... era stato ricoverato in codice rosso all’ ospedale con sospette fatture multiple e si era salvato solo grazie alla cintura di sicurezza ed all’ airbag che aveva impedito conseguenze peggiori.

Paola sentì gli occhi bruciare per il pianto, appena letto il nome del suo compagno, nella sua mente si era riavvolto e si stava proiettando il film della loro meravigliosa storia d’ amore, e mentre le lacrime copiose continuavano ad inzuppare il giornale pregò in cuor suo "ti prego Dio mio fa che vada tutto bene, lo amo troppo".

Prese il telefono e chiamò l’ ufficio, chiese un giorno di permesso per gravi motivi famigliari, chiamò un taxi e si fece portare all’ ospedale dove era stato ricoverato Maurizio.

Riuscì ad ottenere eccezionalmente l’ autorizzazione di vederlo ma non di avvicinarlo e parlargli, lo trovò disteso sul letto con una gamba ed un braccio vistosamente fasciati, agli accertamenti si era manifestata fortunatamente solo una piccola microfrattura alla gamba sinistra, il resto erano solo contusioni, lui era abbastanza sereno e stava scrivendo sul cellulare:"ciao Paola sì, anche io ti amo, ma credo che dovremmo pensare un poco se è opportuno o meno continuare la nostra storia, per qualche giorno sarò occupato e non me la sento di affrontare il discorso, ma appena possibile ne riparliamo, ti richiamo io".

Aveva scritto queste frasi con un certa dose di cattiveria, di sottile vendetta, sapeva perfettamente che anche lui non poteva vivere senza Paola, ma aveva voluto punirla lasciandole questo dubbio.

Paola ricevette il messaggio e si fermò, pensò che forse era meglio per il momento non farsi vedere, e soffocando il suo pianto e la sua rabbia tornò indietro, comunque tranquillizzata sulle reali condizioni fisiche di Maurizio.

Si ristabilì più velocemente del previsto, durante quei cinque giorni si erano comunque scambiati dei messaggi sul cellulare, e quel venerdì sera lui aveva preso un taxi, si era fatto portare davanti all’ ufficio di Paola all’ ora di uscita, appena la vide apparire, chiese all’ autista di attendere, aprì la portiera, e un po zoppicando, con un’ orchidea in mano si diresse verso la sua donna.

Si fermò a mezzo metro da lei, non poté fare a meno di sciogliersi al grande e meraviglioso sorriso apparso sul volto di lei, pronta a gettarle le braccia al collo: "Ciao cucciola", la fermò lui, "sei disposta a rivederci ed a volere bene a tutti e due"?, allungando il braccio nel porgerle l’ orchidea.

Paola sentì il suo cuore scoppiare, si avvampò, prese l’ orchidea, la strinse a se e con l’ altro braccio cinse il collo del suo uomo, si baciarono e rimasero a guardarsi nel profondo degli occhi per qualche istante, poi Maurizio le disse" andiamo amore ti accompagno a casa".

Risalirono sul taxi e dopo aver dato l’ indirizzo all’ autista continuarono ad abbracciarsi e baciarsi infischiandosene dell’ uomo che li stava osservando nello specchietto retrovisore.

Beh, almeno questa volta l’ amore aveva trionfato.





Enrico Baiocchi 23/05/2019 18:06 779

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