Scelte.
Il clima scolastico era tornato tranquillo dopo il devastante terremoto del video. La scuola riprese il suo ordinario ciclo; ormai si era arrivati quasi alla fine dell’ anno.
Maggio era il mese dei recuperi e delle scelte. La decisione non è sempre facile per affrontare il futuro: individuare la scuola più adatta per le proprie aspirazioni.
Molti ragazzi preferivano l’ istituto alberghiero. I programmi di cucina influenzavano molto e prospettavano un facile successo coronato anche da notevoli guadagni. Spesso la realtà è un’ altra, ma a chi non piace fantasticare e tutti s’ immaginavano cuochi famosi.
Danilo e Laura si vedevano spesso; la loro storia prendeva la piega di qualcosa di consistente.
Passavano molto tempo insieme; parlavano tanto e la grande confidenza amalgamava bene le loro anime.
Laura pensava meno a Giusi; non che si fosse dimenticata di lei, ma la sua mente era in simbiosi con Danilo. Controllava sempre i suoi figli, ma loro ormai avevano sempre meno bisogno. Autosufficienti in tutto camminavano con le loro gambe e la chiamavano la maggior parte delle volte solo per qualche consiglio d’ amore.
Laura pensava:
“ Proprio a me chiedono consiglio”
Lei però rispondeva sempre con molta sicurezza da donna vissuta e navigata in fatto d’ amore.
Stranamente quella mattina, si stava apprestando ad andare a fare la sua colazione nel bar che si era lasciata alle spalle per via di Paolo.
Con Danilo avevano scelto un altro locale, ma quella mattina imboccò la strada del vecchio locale.
L’ aria tiepida della primavera avanzata fa camminare le persone in un tempo sospeso. Come un automa entra e si avvicina al banco delle paste e sceglie la sua preferita, una borsetta alla crema, e ordina il solito cappuccino al vetro.
Si siede e nell’ attesa prende il giornale per dare un veloce sguardo alle notizie locali.
A un tratto si sente toccare, una mano le stringe la spalla e alza lo sguardo, vede Paolo.
L’ uomo chiede il permesso di accomodarsi al suo tavolo perchè le vuole parlare.
Laura acconsente.
Lentamente con voce suadente le chiede:
“ Come stai”?
“ Bene” risponde.
“ Sono impegnata con la fine dell’ anno scolastico ma tutto procede per il meglio”.
“ Sai mi sei mancata molto”.
“ Mi dispiace, ma tu no”.
“ Come mai”?
“ Semplice, quando chiudo una storia poi ci metto un bel macigno sopra”.
“ Ti volevo informare che ho chiuso con mia moglie e con Sabina e ho fatto la domanda per il prepensionamento”.
“ OK, se sei contento? “ Sono felice per te”.
“ L’ ho fatto per te”.
“ Per me? Io non te l’ ho chiesto! Semmai te lo chiesi a suo tempo e non ti decidevi mai. Ora per me è troppo tardi”.
“ Come troppo tardi.
Non mi vuoi più”?
“ Io non voglio nessuno e tantomeno te.
Ormai hai perso l’ occasione e quando è passata, è per sempre”.
“ Come faccio? Sono solo, ho abbandonato mio figlio e la casa, tutti i miei punti di riferimento”.
“ Mi dispiace, ti ripeto che non è un problema mio.
Ti organizzerai in qualche modo. Puoi aprire di nuovo la tua vecchia abitazione, quella in cui sei nato, ti occupi di tua madre e la vita continua”.
Laura si alza e si avvia alla cassa per pagare.
Lui la segue e imperterrito continua per la sua strada.
Da quel giorno un nuovo problema per Laura. L’ uomo è fisso a ogni angola della sua vita. Lo vede all’ uscita di casa, all’ ingresso della scuola, la segue ovunque come un’ anima in pena . Laura senza dire nulla accetta quella presenza; non batte ciglio ma è come un carnefice che aspetta la sua vittima. Il ragno che attende la mosca e Laura non riesce a trovare una soluzione.
Non ne vuole parlare a Danilo per coinvolgerlo; pensa che la situazione possa precipitare.
Pensa!
Nel silenzio dei suoi pensieri decide di affrontarlo per invitarlo a lasciarla in pace. La situazione che si stava creando non portava nulla di buono, solo a un’ ossessione.
Quella presenza le aveva fatto interrompere momentaneamente la relazione con Danilo. Lei aveva chiesto una pausa per vedere chiaro dentro se stessa. Certamente era una scusa ma Danilo non immaginava il problema e lei era decisa a tacere sia con lui sia con i suoi genitori.
Ormai non aveva bisogno d’ aiuto, poteva sistemare la cosa anche da sola.
Paolo, l’ uomo dei suoi sogni, della sua gioventù, l’ amore eterno!! Con lui aveva condiviso la comunione dei loro cervelli, almeno lei così aveva creduto. Ora saltava tutto in aria e gli si era presentato un perfetto sconosciuto. La delusione cocente di non aver mai capito nulla sulle persone. I dubbi la attanagliavano ancora più insidiosi e chissà se anche Danilo avrebbe potuto deluderla un giorno così come aveva fatto Paolo? Laura in mezzo a questa selva oscura di mille pensieri grigi percorre la fine dell’ anno scolastico con un macigno nell’ animo e Paolo sempre dietro come un cagnolino bastonato.
Laura voleva avere la certezza di questo pensiero ed era meglio affrontare subito il problema, quello di parlare con Paolo e pregarlo di lasciarla in pace e per una volta assumersi le sue responsabilità.
Gli uomini? Capirli è come vincere alla lotteria. Nella loro mente ci sono grovigli contorti e la luce stenta a entrarvi.
Laura doveva risolvere quella situazione.
Paolo non poteva pretendere qualcosa che ormai non esisteva più e a Laura un pensiero le prendeva spazio in quei grovigli mentali.
" E se lui ancora una volta volesse entrare nella sua vita solo per comodità?
Solo, con tutti i suoi punti di riferimento saltati, allora perché non tornare dalla dolce Laura a mettere le radici in casa sua e insieme una vita tranquilla"?
Laura voleva avere la certezza di questo pensiero ed era meglio affrontare subito il problema, quello di parlare con Paolo, e pregarlo di lasciarla in pace e per una volta assumersi le sue responsabilità.