Di coraggio Laura ne aveva da vendere. Vive profondamente la propria vita, assapora ogni parte del giorno e si sente soprattutto in pace con se stessa. La nota dolente è la relazione con l’ altro sesso. L’ amicizia con i colleghi maschi è ottima, sono galanti e leali; più difficile con le colleghe femmine, molto più subdole. Gli uni si compensavano con le altre, l’ armonia nel luogo del lavoro si manteneva in equilibrio.
Uscita dalla scuola, come sempre, Paolo è lì ad attenderla, con quell’ aria da cane bastonato, ma anche da aguzzino. Dietro a quello sguardo che una volta la faceva sognare, ora in quegli occhi spenti appariva la disperazione. Gli va incontro e con tono fermo e deciso gli dice:
“ Bisogna parlare urgentemente.
Non posso tollerare più la tua sentinella; questo tuo stare sempre nei pressi della mia vita mi disturba e non è da te.
Ti conosco per un uomo gentile e bravo, ma questa tua maschera per me è nuova.
Siamo al paradosso, io che ho tanto supplicato una tua presenza, una tua carezza ora trovo solo la tua ossessione.
Devi accettare la mia decisione, scomparire dalla mia vita. Sono trascorsi trentasei anni senza sentirci, vederci e ora non puoi imporre per forza la tua presenza”.
Paolo la invita a parlare altrove.
“ Laura ho bisogno di te, del tuo amore, altrimenti posso fare cose a cui non voglio pensare.”
Delusa. Un adulto non dovrebbe comportarsi a quel modo. La mente è fatta per ragionare e Paolo l’ ha conosciuto come una persona pacifica, buona, egoista ma anche umile e sottomessa.
Quel lato oscuro non era da lui.
In che guaio si era cacciata, come poteva uscirne?
Poi anche minacce sottotono che a lei mettevano ansia.
Laura si guarda intorno, la strada vuota. Solo loro due in quell’ angolo di città. Le case antiche abbracciavano la desolazione di quel colloquio. Il biondo e grigio della pietra dava per un attimo un cenno di consolazione, poi tutto piombava di nuovo nell’ oscuro momento d’ incertezza.
Paolo insisteva ad andare a parlare altrove, dove nessuno li avrebbe disturbati. Propone a Laura la sua abitazione.
“ No! Risponde.
Possiamo andare in qualche locale, non voglio rimanere sola con te.
Non mi sembri lucido nei tuoi pensieri”.
"Tranquilla non potrei farti mai del male".
"Certo, ne sono convinta, ma meglio non creare l’ occasione".
Entrarono in un anonimo locale. Somigliava a una di quelle bettole di una volta, quando gli uomini avevano bisogno di un bicchiere di vino subito senza tante storie.
Il tavolo di marmo con sfumature grigie. Le sedie erano sgabelli di paglia intrecciata. Si sono accomodati in un tavolino vicino alla porta. Il locale era vuoto, solo il gestore, un uomo con i baffi e i capelli crespi, gli occhi ravvicinati e lo stuzzicadenti in bocca. Le mani dell’ uomo erano sporche. In più faceva effetto vedere il mignolo con un’ unghia lunga nera come le altre, era quasi un’ arma.
L’ uomo si avvicina e chiede cosa vogliono ordinare e Laura subito:
"Un caffè".
Sicuramente l’ unica cosa igienica in quel locale.
Anche Paolo conferma la stessa bevanda.
La luce scarsa dell’ ambiente incuteva soggezione e parlare in quelle condizioni rendeva l’ animo poco sereno e insicuro.
Episodi violenti registrati nella mente e ora emergevano dinanzi a Laura come una moviola.
Laura stringe i pugni e si fa coraggio.
Inizia e va subito al punto focale.
“ Paolo cosa vuoi da me”?
Come un disco rotto lui risponde:
“ Stare con te”
“ Non è possibile e ormai lo sai, I miei messaggi sono chiari”.
“ Sì!
Voglio solo convincerti che stai sbagliando e non puoi fare a meno di me”.
“ Cosa ti fa pensare che io non possa stare senza di te.
Ti ho già spiegato prima e non voglio ripetermi.
Torna da dove sei venuto
Sparisci nel limbo dei pensieri contorti.
Vai via dalla mia vita
Non voglio più vederti nei luoghi che frequento.
Sono libera e se ancora ti azzardi a farti vedere dove ultimamente sei sempre, dovrà fare un esposto alle autorità competenti”.
Paolo replica:
"Tu hai bisogno di me, senza di me non sei nessuno, io ti manco come l’ aria e questo è talmente chiaro.
In questi giorni ti ho spiato, osservato e la tua vita è vuota.
Con me sei in Paradiso.
Una donna ha bisogno di un uomo che la faccia sentire viva sia interiormente sia fisicamente".
"Tutto quello che ho sempre desiderato e tu non mi hai dato e ora cosa è cambiato”?
"Sì, prima ho sbagliato, ma ora sono venuto a rimediare".
"Tardi. Gli uomini capiscono sempre tardi, ma nella tua decisione non vedo il mio benessere, ma il tuo".
La faccia di Paolo si contrae per un attimo, quel piccolo cenno ha dato la conferma a Laura di essere nel giusto.
Decisa, vuole arrivare fino in fondo, liberarsi di quel fardello egoista.
"Ascoltami bene.
D’ ora in poi non voglio vedere più la tua faccia. Altrimenti le conseguenze sono quelle citate prima.
La mia vita è solo mia e la condivido con chi voglio e pure la scelta di stare sola".
Paolo le chiede se ha un altro.
"Non è cosa che ti debba interessare. Possibile che mi veda con altri. Certamente non devo rendere conto a te.
Le donne e gli uomini sono liberi di amare di stare con chi meglio gli aggrada, ma solo per amore, amicizia e non per comodo.
Io non starei con nessuno per interesse, anzi scapperei al primo avviso che qualcuno lo pensi.
La differenza è questa tra i nostri sessi, per fortuna; noi donne siamo decise a rimanere da sole e senza mai fare compromessi.
Ora ti lascio e ricordati bene le mie parole: va via lontano più possibile da me".
Senza neppure aver consumato il caffè, Laura si alza, con l’ animo leggero sgravato da quel macigno, e ha lasciato quel locale buio e sporco e malandato come l’ amore di Paolo.
La sua fame d’ amore e di comodità si doveva accontentare delle briciole di pane che qualche anima pietosa lascia ai bordi delle strade.
Sollevata, cammina spedita e si dirige all’ albergo di Danilo.
Danilo la guarda sorpreso e lei con il suo tono malizioso:
“ Mi fai entrare”?
“ Entra pure; tu qui sei sempre la benvenuta.
Non mi aspettavo la tua visita; giorni di silenzio e ora all’ improvviso eccoti con tutti i tuoi capelli al vento. Le lentiggini che ti fanno diversa e la tua aria sbarazzina che tanto m’ intriga e mi fa perdonare ogni tua piccola incompressibile mancanza".
"Hai ragione, ma sono anche qui a spiegarti il mio comportamento e a fare l’ amore con te.
Un abbraccio stretto di noi due, insiemi fusi come due gocce d’ acqua che la luce filtra per rendere splendenti".