Non sarà mai frenesia
o paranoia, sarà l’ ottuso piacere di possederti
batter la testa contro uno scoglio
non mi farà cambiare idea
sarà sempre un pensiero fisso
nulla inciderà dal mio desiderio di farlo
sull’ indomabile pensiero di me
oramai impossessato
ho perso tutte le battaglie
ne son sconfitta, l’ anima si tempera
nel pensar a ll’ immagine convulsa
mi inebrio di goduria, in quell’ amplesso amaro
so quel che è fatto è fatto
sarai mio a tutti i costi
Mormorando la mia voce “ Ti desidero”
lieto sorriso vi fu in quell’ esser immortale
gli tesi le mani per abbracciarlo
un raggio di sole in quell’ istante mi colpì le ciglia
come era bello nel suo involucro bianco
di un candore puro “ Viscerale,
fu immacolato” lo scatto timido
sullo slancio di afferrarlo
era tutto mio, e in un divin prodigio fui trasportata
con lo sguardo sulla sua crosta croccante
mi abbandonai alla puerile attesa
gli dissi t’ amo e mi sovvenne sul mesto giacere
di giacere con lui “
Fu un pegno d’ amore”
a me tanto caro, con dolce abbandono lo strinsi a me
in un turbine d’ emozioni sentii il suo caldo tepore
invadermi la bocca, l’ anima si sciolse
per fondersi di passione e gusto
un’ ombra ingenua mi destò dall’ estasi
dove mi ero sprofondata
l’ ho deposto con cura col palpito al cuore
ansante e impaurita su un padellino
un pò d’ olio e sale lui, si sprofondò delicatamente
con tutta la sua voragine voglia di farsi desiderare
ne fu un turbinoso scricchiolio d’ olio
morbido profumato, danzò con allegria sul piatto
per far felice gli occhi miei, e d’ onte l’ alma si beò
oltre al sapore del gusto assaggiato
di un vezzoso sapore, guardai te e tu guardasti me
fui innamorata persa, nessuna risposta
un dono al fiorir dell’ amore e in quel vellutato rosso fumante
suonò d’ allegria, ed io col pensier perso fuggì via l’ ansia
mi invase in un crescente impulso di voglia e orgasmo
mi abbandonai a te a quel buon
uovo fritto nel padellino