C’ era una volta un contadino, ancora molto giovane e quindi non era ancora sposato, ma amava una giovane donna che incontrava ogni mattina quando si recava al lavoro sui monti.
Dapprima non diede molta importanza alla giovane ragazza, anche perché sapeva in cuor suo che non poteva permettersi un matrimonio, e poi la ragazza non è che le facesse le feste quando le incrociava lo sguardo, anzi forse, pensava tutt’ altro.
Però poi la sera dopo una giornata di duro lavoro con seghe, scure e vari attrezzi da lavoro, quando passava sotto quel balcone, sentiva un po di tristezza nel non vederla guardare da dietro i vetri.
In cuore suo si diceva che bello se mi guardasse e magari mi regalasse uno di quei suoi bei sorrisi. Certo che il fine giornata sarebbe stato più gioioso. E così da quella sera diventò un rito, passare sotto quel balcone, e fermarsi un po’ almeno per vederla.
Ma l’ amore prima bussa a casa delle amiche dell’ interessata, e poi dopo tanto e poi tanto tempo, ticchetta e tocchetta dall’ interessata. Siccome la amava, solo soletto sognava di già una vita insieme alla signorina che finalmente era riuscito a saperne il nome Silvia, e si immaginava al rientro dal lavoro di trovarla sull’ uscio di casa a sorriderle per darle il bentornato, e già dalla soglia dell’ ingresso poteva leccarsi i baffi che ancora non possedeva dalle cose buone da mangiare che Silvia le preparava e profumava tutta la loro casa sempre calda e accogliente.
Riccardo passava molto tempo nei boschi a tagliare la legna, per scaldare la sua casa, che aveva un bel camino enorme con il forno. Una sera stava tornando a casa tardi come al solito da lontano sul balcone vide, lo sguardo, un bellissimo sorriso Silvia che stava scherzando con le sue amiche, che le rispondevano: “ E se ti facesse una bella sorpresa lo accetteresti”, Silvia rispose: “ Ma andate via quel ragazzo non pensa di certo a me”.
Poi un magico silenzio, al suo arrivo nel piazzale un corri, corri generale come se fosse arrivato l’ uomo delle nevi.
Ma Riccardo rimase colpito dal muoversi delle tendine della finestra della Silvia, era senz’ altro lei, la sua dolcissima Silvia, che finalmente si era resa conto che al mondo c’ era anche lui, il semplice contadino, aspirante boscaiolo, nullatenente, che gli altri operai chiamavano mangiapane a tradimento, perché era ancora inesperto in quel lavoraccio ci vogliono decenni per sapersi giostrare e seguire le regole precise, e la procedura precisa.
Stava prendendo in considerazione di andare a vedere se poteva acquistarsi una motosega, con quella avrebbe raddoppiato il taglio degli alberi e di conseguenza …… Certo se Silvia le sorridesse, avrebbe potuto fare lei i conti dei futuri guadagni, e con quel pensiero raggiunse in un baleno la propria abitazione.
Quella sera non aveva neanche un po di fame, era eccitato da quelle tendine che nascondevano la sua bella.
Per quella notte non chiuse occhio, tanto faceva progetti su quelle parole delle amiche della Silvia, quelle tornavano chiare come in quel momento. “ E se ti facesse una bella sorpresa”?
E che bella sorpresa potrei fare io alla Silvia? Si chiedeva in quella notte chiara e serena come la sua anima innocente e pura.
Non riusciva a stare neanche a letto, si alzò di scatto e corse alla sua veranda, quando si accorse che tra i rami del suo abete, nella notte riusciva a scorgere le stelle e che brillavano, sembravano poggiate proprio sui suoi rami.
Affascinato da questa scena, decise in quel momento, di andare a chiamare Silvia, doveva far vedere a lei, quella che si portava da tanto tempo in cuore, questo bellissimo spettacolo.
Corse da Silvia, che svegliandosi di sorpresa corse subito alla finestra, e vide l’ albero del giardino di Riccardo, così illuminato e se ne innamorò al punto di scendere in strada e dare un grossissimo bacio a quel ragazzo che l’ aveva salvata da una notte insonne per una simile sorpresa.
A quel bacio invidiose e felici assistevano già da un po’ le amiche di Silvia, svegliate nel cuore della notte da quell’ insolito baccano per il piccolo borgo.
Da quel momento Silvia divenne la bella moglie del boscaiolo e per pegno di nozze, non le chiedeva neanche l’ anello, volle l’ impegnativa ed eterna promessa di avere per sempre un abete illuminato per loro e per tutti gli abitanti del borgo che svegliarono, per godere di quella meraviglia, che vedendolo così bellissimo da guardarsi, vollero partecipare anche loro a tale impegno che capitò neanche a farlo apposta il ventitré di dicembre, due giorni dopo era Natale, e a quella data Silvia & Riccardo si unirono a nozze e i festeggiamenti i concittadini li prepararono proprio sotto quell’ abete.
Al taglio della torta il boscaiolo dedicò alla sua Silvia quel magnifico albero che per l’ occasione balbettando dalla gioia pazza: “ Silvia questo è il mio regalo di nozze, l’ albero di Natale.