Goran, con a seguito la sua famiglia, e altri gruppi comunitari, è in viaggio da giorni, dopo aver lasciato lo stretto di Bering, divenuto ormai impraticabile, per l’ assidua quantità di ghiaccio che ne ha invaso i territori.
I cani, trainano, sullo stremo delle forze, la slitta, che sembra consumarsi lentamente, per la gran mole di tragitto effettuato.
Gun, il mitico animale alla guida degli altri quadrupedi, trascina i compagni, in quel percorso astioso, che sembra non aver mai fine… ma ecco che Goran, finalmente, intravede una pianura della Groenlandia, che potrebbe rappresentare un meritato traguardo e un ambito territorio, per sé e gli altri, su cui stabilirsi per vivere a lungo.
Anche Aina, la compagna di Goran è sfinita da quel viaggio faticoso, e non appena il convoglio si ferma, per la necessaria sosta, sembra cadere in un sonno profondo.
Nei giorni seguenti, gli affiatati componenti del nucleo, hanno un gran da fare per la costruzione di iglù, rifugi freddissimi che saranno foderati con pellicce di renna e sulla cui base saranno disposti una sorta di sacchi a pelo, fatti di pelliccia d’ orso. Una primitiva lampada, bruciando grasso di balena, produrrà luce e calore, per rendere il soggiorno degli ospiti, del paesaggio artico, meno ostico.
Col trascorrere del tempo l’ esistenza fa toccare ritmi giornalieri accettabili e così il clan, e il suo seguito a quattro zampe, raggiungono un affiatamento davvero ottimo.
E’ in un giorno di sole, in cui Goran decide andare a pesca col suo kayak, perché il mare sembrerebbe sgombro da lastre di ghiaccio, che si imbatte in un inaspettato incontro….sul bordo del mare, affiancato da una famigliola di foche giace il corpo di un uomo….forse è ferito, se non addirittura inanime.
Goran si avvicina per rendersi conto della reale situazione e avverte il respiro affannato dell’ individuo….senza perdere tempo, procura lui la respirarazione bocca a bocca, per rianimarlo, e poi, se lo carica sulle spalle dirigendosi verso l’ iglù.
Dopo aver ricoperto lo sconosciuto di calde pellicce, e averlo imboccato con cibi caldissimi, Goran e Aina, cercano di capire in quale disavventura si sia imbattuto l’ uomo, che borbotta qualche parola a malapena….ma abilisissimo, nella gestualità, fa capire che l’ aereo in cui viaggiava è precipitato e lui aveva cominciato a camminare per procurarsi un rifugio e, con un po’ di fortuna, del cibo, poi aveva perso i sensi….
Si alternano gelide notti e giorni di sole e Steven (questo è il nome dell’ ospite) lentamente si adatta alla nuova vita, iniziando anche ad apprezzare l’ alimentazione, molto diversa da quella, cui era avvezzo, da sempre.
E’ in una sera tempestosa, che Ake, lo sciamano della comunità, convoca Goran per denunciare negativamente la presenza di quell’ individuo nella loro collettività. E anche se l’ esquimese cerca di rassicurare lo stregone, che quella persona non sia dannosa per la vita della società, anzi è certamente collaborativa nelle mansioni del quotidiano, Ake è irremovibile dal proposito di allontanare Steven.
Goran è pensieroso e non vede proprio come affrontare questa nuova situazione.
Il giorno dopo decide di intraprendere una battuta di caccia e poi deciderà sul da farsi….
I cani sono molto nervosi e tenerli a bada non è impresa facile…..la corsa sui ghiacci si rivela colma di imprevisti, del resto le riserve scarseggiano e procurarsi delle prede per alimentarsi ed estrarne il fegato, per i riti sacri, è diventata un’ irrinunciabile necessità.
A un certo punto, Gun, il cane guida, frena di colpo il percorso e cade a terra, trascinandosi dietro i compagni… la slitta, si piega a forza su un lato, lasciando rovinare sul gelido suolo, Goran, che sviene per il contraccolpo subito.
La malasorte infierisce sui malcapitati, mettendo in atto una furiosa tormenta di gelido vento, che investe gli sfortunati viaggiatori della neve.
Steven, Aina e il resto della famiglia, nel frattempo stanno riordinando le tende, sistemando gli attrezzi in osso, pelle e avorio, perché hanno il sentore, del maltempo in arrivo.
Goran quella sera, non fa ritorno al suo rifugio e Steven, preoccupatissimo, decide di andare alla ricerca dell’ uomo.
Il vento infuria tempestoso e la neve investe gli occhi di Steven, a una velocità incredibile, anche se protetti da occhiali d’ osso, ma il coraggioso amico di Goran, lotta contro i violenti elementi d’ una natura ostile per ricondurre a casa il suo salvatore.
Di lì a poco si imbatterà in uno scenario terrificante, i cani sono letteralmente assiderati nel ghiaccio e, semesepolti, giacciono in terra, e Goran, privo di sensi, è incastrato fra i metalli della slitta.
Dopo aver fatto un energico massaggio a Goran, Steven fa bere all’ amico una forte bevanda alcolica e incollatosi l’ uomo sulle spalle si dirige faticosamente al rifugio. Tornato alla base Steven, dopo aver affidato Goran alle cure di Aina, avverte gli uomini della comunità di soccorrere i poveri cani intrappolati ancora nel ghiaccio, se ancora in vita.
Trascorsa una settimana dall’ accaduto, lo sciamano Ake, preme ancora perché Steven venga allontanato dal collettivo.
E’ a questo punto che, i rappresentanti dalla comunità, in circolo intorno all’ iglù di Ake, contestano animosamente la sua decisione e, con suggestivo impeto, mettono in atto un antico rito propiziatorio, corredato di danze mascherate, per far decadere quanto sia in animo dello stregone.
Da quel giorno Steven non solo rimarrà “ nel villaggio del freddo”, ma sarà nominato consigliere, nelle migrazioni estive, che il collettivo, dovrà intraprendere, di volta, in volta.