La felicità prendendoti per mano
Sei il bambino più bello del mondo, sei ciò che ogni nonno sogna al mattino, aprendo una finestra sul cielo, e per me sei arrivato nel più bel periodo della vita.
In questo momento riesci a farmi dare il giusto valore a tante piccole cose, ai gesti, quando mi tieni per mano, quando mi sorridi, quando mi guardi negli occhi con la sincerità del mondo.
Ma oggi stai qui tra le mie mani, un dolce fagottino, che domani crescendo non lo potrò più.
Questo è il nostro romanzo della vita, ogni giorno ne scriviamo una pagina, cercando negli affetti la forza necessaria, si deve per forza andare avanti e non pensare troppo a quello che ci sta capitando intorno, dobbiamo stringere i denti, e farci piacere anche quello che non ci piace.
Poi con la nascita del primo nipotino, usciamo in quel batti e ribatti di un sogno tra le nuvole, tra un sogno e una stella, tra un sogno ed una canzone, con una bella dose di affetto magari ci troviamo anche bene.
Ora con te io sono al Natale, al Natale che siamo portati sin da bambini a sognare quel magico arrivo e si può chiudere gli occhi e lasciarsi andare ai sogni. Tu sei il più bel Natale che mai si poteva immaginare, se avessi vinto alla lotteria non sarei stato così pienamente felice. Felice, nel senso più pieno del termine.
Ora sogno quando posso stare diverse ore a guardati negli occhi, a cullarti, a cantarti ed inventare le più dolci e belle ninna nanne del mondo, e li trovo le mie risposte a tanti perché, poi, domande non me ne faccio più.
Devi sapere, è stato il mio sogno, fin da piccolo,: avere un nipotino.
Quanto mi attraeva quella pace semplicemente coperta di parole, rigogliose ed enormi, che non ci si riusciva in tre o quattro ad abbracciarle.
Pace che mi faceva capire il valore di quel batuffolo di dolcezza che mi stava accanto e sentivo il dovere di doverlo ringraziare e custodire.
Era un mondo che mi riempiva di gioia e insieme racchiudeva la mia idea di ringraziarle oltre le parole.
Per un bel po’ di tempo, ho accarezzato anche il sogno di una casetta a Milano, un esperimento all’ avanguardia, un iniziativa di un cuore solitario e fragile…..Quante sere ho passato in riva al lago fantasticandoci sopra. Il cuore mi diceva sempre .” Decidi, armati di santo coraggio e inizia a metterti in cammino verso il tuo nipotino, ti costerà tanto la prima, mossa, ma vedrai, vedrai che ne varrà la pena”.
“ Io non sono quasi mai, da solo, ci sono tante altre persone a decidere nella mia giornata, a fare il bello ed il cattivo tempo.
Ci voleva una smossa che mi aiutasse a tracciare un cammino per poi seguire anche con l’ illusione che si possa cambiare in meglio ogni cosa”.
Ora mi trovo addirittura sotto gli occhi un bellissimo bambino che dorme dopo averlo tartassato con le mie litanie, misto di canzoni di Natale, canzoni dei vecchi ricordi, ninna nanne nel mio dialetto, ricordi di trascorsi in un bel gruppo di amici formavamo un coro polifonico. Ed anche in tutto questo c’è una poesia”.
(Oggi, ho passato tutta una notte, non riuscivo ad abbandonare quella creaturina che aveva la febbre. Ogni volta che apriva gli occhi mi offriva tanta dolcezza nell’ anima, che forse in quel momento ne aveva tanto bisogno e mi son lasciato cullare in quel mondo magico, fantastico, irresistibile. Mai avevo trovato tanto entusiasmo per una persona.
Nel mio cuore, ora ho soltanto questo bambino, ben tenuto fra le braccia che lo avvolgono, e lo tengono stretto, stretto.
Quando si sveglia, mi accompagna ovunque.
Mi da sicurezza averlo accanto.
Le notti le passo a leggere e rileggere queste ninna nanne in dialetto sardo, piene di saggezza, di ottimi e ricchi consigli utili nelle situazioni di ogni giorno. Ninna nanna, che ora non son più sicuro se li ho vissute anch’ io, oppure le ho solo sognate e risognate nelle verdi campagne della Sardegna, cara e dolce terra mia, oppure, ho soltanto desiderato tanto di inciampare in quelle situazioni lette in questo immenso tesoro.)
Le canto tantissime volte da poterle ripetere a memoria, io che già alle elementari per imparare e non dar dispiacere alla mia unica insegnante dovevo passare due – tre notti a ripetere cento e più volte quelle benedette poesie di Carducci e di Leopardi.)
Guardiano dei sogni
Mi sono lasciato convincere di venire a vivere a Milano per seguire il mio nipotino Riccardo,: “ perché è la più bella cosa al mondo”, qualcuna mi diceva, sotto ad un cielo stellato, e siccome era una persona a cui volevo legare il mio cuore, mi sono impegnato ad accontentarla, perché anche lei crede nei miei sogni, e mi stima per quello che sono.
Da molto desidero affrontare questo sogno, anche di già sapendo che per arrivare a qualcosa di buono, occorrerà tanta energia, e avrò bisogno di tutto l’ entusiasmo del mondo, perchè lavorerò con una creaturina di soli tre mesi, in giorni di tristezza, con i piedi freddi e con le mie mani calde di Sardegna, in strade sconosciute e molto lontane dal mio modo naturale di vivere la giornata, ore, giorni e mesi, tra un sogno ed un bacio
in qualsiasi ora del giorno, con accanto Riccardo e la più bella donna del mondo, poi senz’ altro se vuole il cielo arriverà anche l’ arcobaleno, ormai sono deciso, voglio dare a questa Donna, una gran bella soddisfazione, e con tutto il suo fascino, inizierò questo percorso, sono responsabile di tutte le mie azioni.
Ho deciso, e ci resto, lo sguardo nell’ osservare un bambino che sorride mentre dorme è pari, ad un tramonto, a un aurora di piena estate, un incanto indescrivibile, le sua dolce tenerezza mi invita, guardo con più attenzione, e trovo che è davvero bello, direi stupendo, interessante, non può davvero non affascinarmi e con il pensiero già voglio gridare ai quattro venti tutta la mia immensa felicità.
Ora è sera, e le stelle sembrano girarmi attorno, alcune mi si presentano sorridenti, nascondendomi metà dell’ immensa pianura; le stelle mi fanno sentire una dolcezza estrema, che descrivere sarà ben più difficile. Per questo mi preparo ad affrontare il mio percorso, e avrò il giusto valore delle cose che vivo.
Mi accorgo, che non sono mai da solo ad accarezzare questo sogno.
Altri nonni, che hanno saputo delle mie intenzioni a buttarmi in questa avventura, mi hanno dato dei consigli che possono facilitarmi l’ avventura: suggerimenti che mi aiuteranno nelle novità che incontrerò, consigli, su cui potrò poggiarmi e seguirne le orme, il nipotino è mio, ….. anche la felicità.
Una cosa che non devo mai scordare: le proposte degli altri. Ne devo tenere tesoro, e mi saranno di grande aiuto. Ora che inizio il percorso dei miei sogni, osservo bene, tutto ciò che mi circonda. Man mano nel tempo, ci saranno anche delle ore in cui piangerò, mi renderò conto di non aver fatto bene i conti, e che mi sono immerso in un mare di difficoltà, allora ho chi mi potrà aiutare e dare una mano.
Avrò delle giornate talmente piene zeppe della nebbia del mattino dovrò rifugiarmi ai ricordi di Lei, e pensare che superare quel momento potrà farla felice, e arricchirà il nostro stare insieme.
Dovrò dunque prestare attenzione a qualsiasi emozione, ai facili momenti di sconforto, per l’ inesperienza, dovrò fare l’ abitudine e pensare a Riccardo che inizia a tenermi la mano, o mi sorride, quando lo accarezzo, dolcezza e stranezza saranno terreno fertile per superare al meglio quelle sensazioni.
Saprò ben presto riconoscere queste grandi e piccole difficoltà, e riconoscendole sarà un bel gioco infine, conoscendone bene i segreti, mi divertirò. Ho appena iniziato solo i primi passi verso questo mio sogno, ma sono già contento e quindi, a metà dell’ opera.
Ora non devo lasciarmi prendere dalla smania, non devo farmi prendere dalla fretta, dovrò stare bene attento, se avrò il minimo dubbio su qualsiasi azione, mi basterà fare un fischio alla nonna, una donna saggia, che l’ altro ieri trovandomi sudato e stanco di farlo ballare e scivolare dentro ad una bacinella, ha chiesto di fermami, e respirare profondamente, ossigenarmi bene bene, godermi l’ aria fresca dei mattini di novembre e ammirare tutto ciò che mi circonda.
Poi, mi ha invitato a sedermi su una roccia ben modellata ricavata in un angolo del giardino, e mi ha offerto un bel pezzo di pane fatto in casa, l’ ha chiamata “ Fresa lenta”, un bel pezzo di salciccia lo stesso fatta dalle sue mani, e un bicchiere di buon ottimo direi vino “ Cannonau” fatto lo stesso da quelle abbondanti viti della Sardegna, e con fare molto serio mi dice: “ Se vai spedito poi perderai ben presto la freschezza della novità che ti sta sorridendo adesso, ferma qui accanto, fra le meraviglie del giardino che ci aspettano, felici di meravigliarci, e ci aspettano per rubarci un sorriso, e di questo splendido scenario, abbiamo il compito di mettere in risalto al bambino questo dolce e rilassante angolo di paradiso. Dal ruscello che ci passa a fianco, al cinguettio dei fringuelli e dei passerotti che ci cantano la loro felicità, per essere benvenuti in questo pezzo di mondo vergine, lavorato da te, con tante gocce di sudore, ma anche con tanta ricchezza e tanta felicità dentro al cuore, perché noi, siamo protetti, e ben voluti da Dio e dagli abitanti della città che se anche Riccardo vorrà, le indicheranno la sorgente, e lo inviteranno a bere con loro, ad approfittarne a sazietà.
Milano e la felicità, sono proprio qui a due passi che lo aspettano, per incantarlo, nel guardare tutto intorno, mille alberi da frutto, potati, curati, e innaffiati da te, che lo stanno a guardare e lo inviteranno a scegliere uno dei loro frutti, quello che più le piace, Riccardo, deve soltanto alzare le braccia, scegliere il frutto più maturo, e saziarsi, ne avrà la scorta per tutta la tua permanenza in questo paradiso”.
Dopo questo break, ho preso fiducia. Ascolto la mia anima e sò perfettamente che se continuo con questo entusiasmo, mi sarà facile affrontare qualsiasi difficoltà possa venirmi incontro. E questo sarà utilissimo e indispensabile per raggiungere il mio sogno.
In cuore, voglio tenere sempre acceso il dolce ricordo che tutto quello che farò sarà per Riccardo. E’ Riccardo, il contenitore dei miei valori, per quando il percorso sarà più arduo del previsto. Se tentennerò arriverà lo sconforto, allora senz’ altro mi rivolgerò al cielo, che senz’ altro, mi consiglierà di recitare un Padre Nostro, ripeterlo anche dieci volte, avrò sollievo, una dolcezza tutta nuova, e, sarò nuovo, a buon punto.
A fine giornata, non credo ai miei occhi, all’ improvviso arriva un bel sorriso, Riccardo che apprezza i miei primi giochi, senza una parola posa la sua manina sulle mie, ed è la mia prima poesia.
Io, sto piangendo, lascio scendere queste gocce di sale che mi liberano dallo stress accumulato.
Ora che sta tra le mie braccia, lo bacio.
Io quando amo, dò tutto, persino l’ anima, e vado oltre le rive del cuore, io mi sento strano, mi abbandono, cado in quell’ abbraccio, e ci resto.
Ora tutte le mie inutili paure, le lascio alle spalle. Quanto amore, quanta felicità in questo stupendo attimo; che mi accompagna, alzo le braccia al cielo.
Grido la mia riconoscenza urlando a gran voce il mio “ Grazie oh mio Signore!” replica l’ eco la valle intorno, e quindi sono più di mille i “ Grazie oh Signore” che si alzano in volo verso il cielo, svegliando tutte le insidie che mi aspettano,
Ma ora sono mille volte più forte e deciso di essere sulla buona strada, quella che mi porterà ancora tanta gioia nel cuore, farei di tutto per riassaporare questi momenti, costi quello che costi, sono entrato nella vita di Riccardino, e ci voglio vivere la mia vita con questo batuffolo di cioccolata.
Urlo ai quattro venti che sono contento. Ascolto il cielo, lo voglio ringraziare.
Mi fermo ancora un po’ e ascolto, e come non mai, il mio cuore mi fa sentire bene, ho sentito bene la pace nel cuore e può essere di regalo agli amici nonni, che mi hanno saputo trasmettere con tutta la gioia del mondo, la serenità necessaria per affrontare questa avventura, attraente e piena di fascino.
In poche parole, oramai, sono dentro questo sogno, e Riccardo, è dentro la mia anima, muove le mie mani, lo sento dentro di me ad ogni respiro, grida più forte di me quel “ Grazie nonno” e lascia un po’ della sua gioia a tenermi compagnia.
Respiro a pieni polmoni, perché sento questo amore che cresce senza che io me ne renda conto, Riccardo, è la persona migliore del mondo, Riccardo, è il mio passato, il mio presente e spero tanto anche il mio futuro.
Nel mio futuro oltre Milano, voglio sempre Riccardo accanto, di lui, mi prenderò cura, al fianco della sua culla, voglio dormire per tutte le notti della mia vita.
Riccardo, che quando sto male con un semplice sorriso, riesce a farmi star bene.
Riccardo, che quando mi stringe fra le braccia da un senso alla mia vita.
Riccardo, l’ unica persona al mondo a cui non voglio rinunciare, lui mi purifica la mente che ormai sta dimenticando l’ immenso universo intorno, Riccardo, mi fa respirare libertà, mi apre gli occhi e l’ ammiro.
Corro ad abbracciarlo, l’ avvolgo fra le braccia il suo corpo, e poso il mio viso al suo petto, e sento tutta la felicità del mondo.
Di certo, non mi merito questo Premio.
Perché insieme a Riccardo, mi basta davvero poco per accarezzare il cielo. Riccardo, è tutto ciò che avevo da sempre soltanto sognato, in un sogno tanto lontano, e adesso ci sono immerso dentro, è tutta la mia vita.
Dentro il cuore ho tanta, tanta felicità.
Ho scoperto una vitalità di cui ignoravo l’ esistenza, e forte di questo prometto che d’ ora in poi, è al mio adorato nipotino, che dedicherò per sempre, ogni giorno che mi resta da vivere.
Ringraziandolo per avermi fatto provare questa magica avventura.
Adesso nel magico giardino di Riccardo, con il sentiero, con il ruscello, con la sorgente dell’ acqua fresca e con gli alberi da frutto, sarà così dolce vivere e lavorare in questo sogno.