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Una ragazza "difficile"

Ragazzi

Quando Gabriella entrò dentro a quel alto portone grigio pensò che la sua vita sarebbe finita in quel preciso istante. Un lucidissimo pavimento, e una suora vestita di nero, furono le due prime cose che vide. La religiosa le disse con voce garbata ma ferma: “ Mi segua, signorina, venga, le faccio strada”, io la seguì, con la mia valigetta in finta pelle, e quelle scarpe che sembravano da uomo, con dei cordoni lunghissimi, che mi obbligavano a fare due lacci se non volevo pestarmeli. La suora camminava così svelta che quasi dovevo correre per starle dietro, attraversammo una infinità di corridoi e alla fine salimmo delle scale che ci portarono al piano di sopra. Un dormitorio lunghissimo con lettini bianchi pulitissimi, e quel pavimento che sembrava le avessero messo la cera pochi minuti prima. La suora tirò fuori un numero dalla sua tasca, e me lo diede dicendo:

Ecco, lei ha il n° 6, e sarà quello per tutto il tempo che resterà qui, lo avrà sia nella sua biancheria da letto, come nelle varie uniformi che le daremo: una per tutti i giorni per assistere alle lezioni assieme alle altre compagne esterne, una per tenere qua dentro per il dopo scuola, e un’ altra per la domenica, per assistere alla messa e ricevere le visite”...Mi accompagnò fino davanti al mio letto, dove c’ era un comodino per mettere le mie cose personali e alla fine mi disse: “ La sveglia sarà ogni mattino alle cinque, dovrà alzarsi immediatamente, fare la doccia, fare il letto, mettere tutto in ordine ed essere pronta con l’ uniforme della scuola per scendere a fare colazione, dopo di che, andrete ognuna nelle vostre aule a studiare fino all’ ora di classe, intesi?” Poi mi diede in mano tanti cartoncini blu, tutti uguali, erano 20, mi disse, questi sono punti che andranno a sommarsi alla pagella settimanale di comportamento, ogni volta che ci sarà un motivo di disubbidienza, disordine, mancanza di rispetto verso le religiose, e anche verso le compagne, litigi, chiacchiere fuori orario, ecc. ecc. le toglieremo un punto. Perciò dipenderà da lei il voto che avrà a fine settimana. Se c’è qualcosa che vuole chiedermi, lo faccia adesso, perche dopo non sarà permesso parlare con le altre interne, fino all’ ora di ricreazione...

Io guardai la suora con aria di sufficienza, come se la sua osservazione fosse completamente fuori luogo. Ma dentro di me sentivo una gran voglia di scappare da quel posto che sembrava più un carcere che un Collegio di prestigio, dove mio padre mi aveva messo perche lui e mia madre sarebbero andati a vivere molto lontano dalla capitale, dove mio padre aveva trovato un buon lavoro, ma dove non c’ erano né scuole, né istituti adatti “ a una ragazza come me!!!” Hahahahaha, mi veniva proprio da ridere! “ una ragazza come me”, comunissima ragazza come mille altre, che mio padre voleva a tutti i costi darle un’ educazione da “ Gran Dama”, Che ridicolo! Ma presto se ne sarebbero accorti del grosso errore che avevano fatto i miei cari genitori...

Per prima cosa, arrivai con grosso ritardo alla mensa del collegio, e la mia cena era lì che mi aspettava dentro al piatto coperto, una minestrina fredda gelata che non l’ avrebbe mangiata nemmeno un morto di fame! Infatti, non assaggiai nulla, e la suora incaricata della mensa mi disse che quello non era un ristorante, e che se non mangiavo non avrei avuto più nulla fino a colazione del giorno dopo... e intanto mi tolse tre punti blu per il grosso ritardo!

Ma chissenefrega!!!!!” pensai, mentre una rabbia mi saliva dentro facendomi diventare rossa come un peperone, dopo pochi minuti ci alzammo in piedi, e in fila per due, ci recammo al dormitorio, le mie compagne si davano da fare per andare in bagno a lavarsi i denti, e fare le altre cose prima di dormire, io invece mi infilai il pigiama e mi coprì fino la testa, sotto le coperte. Non erano passati nemmeno cinque minuti che mi sentì battere i piedi, mentre una voce stizzita mi diceva: “ Signorina! Lei non ha l’ abitudine di lavarsi i denti e farsi un bidet prima di andare a dormire?” Sempre tenendo la testa sotto le coperte risposi che non avevo mangiato niente, perciò avevo i denti pulitissimi, in quanto al bidet, ero già lavata da prima della cena... Indovinate cosa mi disse la simpatica suorina? “ Allora, mi dia tre punti blu, e poi dorma fino a domattina, se vuole!!!!”

Era solo un giorno che ero arrivata là dentro e mi avevano tolto già sei punti! Bene! Ed era solo lunedì...a fine settimana quanto avrei preso in comportamento? Ma non ci pensai più e mi misi a dormire, ma non era finita lì, la suora incominciò con delle preghiere e voleva sentire le nostre voci, io non rispondevo e questo mi costò altri due punti blu...

La mattina seguente un’ altra suora incominciò a chiamarci per nome una per una, e dovevamo dire: ” Presente!", io non risposi nulla, avevo un sonno da morire, erano solo le cinque del mattino!!!! Come potevano pretendere che noi rispondessimo? Invece le altre, evidentemente, erano già allenate, perche una per una rispose all’ appello... e quando arrivarono al mio nome, la suora mi chiese direttamente altri due punti, me ne rimanevano dieci....e mi scappò una sonora risata!!!! Una risata che malauguratamente contagiò tutte quante, e il dormitorio si trasformò in una baraonda che non si poteva placare...

Il giorno dopo, mi chiamò la Madre Superiora, aveva una faccia che solo a guardarla mi mise paura, mi disse chiaramente, che se pensavo di portare lo scompiglio dentro al collegio, mi ero sbagliata di grosso, che questo era un ammonimento che non aveva nessuna intenzione di ripetere, la prossima volta, semplicemente, avrebbe chiamato i miei genitori per farmi riportare a casa mia!

Quello che la Madre Superiora non sapeva, è che era proprio quello che andavo cercando, e facendo finta d’ essere pentita, mi feci uscire anche una lacrimuccia, e dissi che non sarebbe successo più! Così tornai in classe, tra gli sguardi curiosi delle mie compagne, e qualche risatina qua e là, che la suora di turno fermò subito. All’ uscita dell’ aula noi interne, dovevamo andare alla sala dei compiti, per studiare, e aspettare l’ orario del pranzo. Io domandai il permesso per andare alla toilet, e la suora me lo diede, ricordandomi di fare presto, io dissi di si, e sparì dalla loro vista. Questa volta volevo dare a tutti quanti una lezione, mi sarei nascosta così bene che nessuno mi avrebbe trovata! Avevo visto passando con la suora, una porta che dava a un salone pieno di vecchi mobili, accatastati, e mai usati, vista la quantità di polvere accumulata sopra di essi, entrai, e mi misi dentro ad un armadio, vuoto, che era in mezzo al salone, chiusi bene lo sportello e mi rannicchiai in un angolo, decisa a non muovermi da lì. Non so quanto tempo rimasi chiusa dentro l’ armadio, non portavo l’ orologio, e non sapevo cosa stesse succedendo fuori, perche all’ improvviso sentì una gran confusione, voci alte che si scontravano, e anche parole pesanti che volavano gratuitamente dentro quel luogo “ santo”, in mezzo a queste parole concitate, riconobbi la voce di mio padre:

Insomma!!! ” “ Io porto qua mia figlia perche sia protetta, guidata, indirizzata verso una carriera promettente, e voi mi telefonate per dirmi che mia figlia è sparita???” “ Io vi denuncio, vi mando in galera, vi...." Non finì la frase perchè io mi stavo avvicinando con un sorriso da orecchia a orecchia... Quando mio padre mi vide disse: “ Ma tu, da dove esci???” Io allora, con un viso da martire, mi misi a piangere sconsolatamente, pregando a mio padre di portarmi via da quel luogo dove trattavano le persone come in un carcere....Naturalmente lui mi abbracciò dicendomi che sarei uscita subito con lui, che non piangessi più, e io, con aria trionfante, guardai la Madre Superiora che se avesse potuto mi avrebbe mangiata viva!!! Così finì il mio brevissimo tempo di “ clausura”, e fortunatamente, non mi misero più in nessun altro Collegio.!


franca merighi 42 31/10/2017 07:03 1391

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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Il primo racconto pubblicato:
 
Era il 1942 (13/07/2017)

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Tutti i fiori del mondo non basteranno (01/11/2023)

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