… La festa al culmine della serata, gli amici quasi tutti in coppia, intenti a pettegolezzi, intrighi e tresche. Loro con disinvoltura si defilano in cucina.
Si erano sempre visti di sfuggita, in quel lungo corridoio degli uffici, senza molto prender cura l’uno dell’altra, apparentemente ma, sentivano un’attrazione profonda, intensa, intima. Tra tutti quegli amici, in un passaggio del rinfresco, lei gli sfiora delicatamente la mano, parlandogli con lo sguardo, la segue in silenzio come esser preso per mano. Entrano nella cucina, chiudendo la porta dietro loro, fermandola con una sedia.
La musica e il vocio concitato si affievoliscono, si sentono soltanto i loro respiri in quel dolce affanno del desiderio. Appena soli, lui voltandola verso di se, la stringe, senza una parola le labbra si uniscono, nel più appassionato dei baci. Lei cerca lui, ed altrettanto lui. Con ancora indosso le giacche, in un concitato movimento delle mani nel cercarsi, riescono a sbottonare le camicie, facendo incontrare i trepidanti ed eccitati seni. Lei lentamente si scioglie da quel bacio e da quell’avvolgente abbraccio ma, senza staccarsi, delicatamente inizia a scendere, seguendo il suo torace con la bocca, mentre le trepidanti mani slacciano la cintola e sciolgono i bottoni dei pantaloni. Nel piegarsi, lascia le mani dall’indumento per alzarsi la gonna e stare più comoda, scoprendo completamente le stupende gambe, fasciate da eleganti calze di seta nere finemente ricamate. Lui si sente prendere, avvolgere avidamente, le posa le mani sulla nuca, lei continua quel lento movimento. Sempre più eccitato, la prende dalle spalle per farla alzare, l’abbraccia di nuovo, la solleva, posandola con delicatezza sul tavolo, mettendosi in ginocchio pone le sue gambe sulle spalle, le avvolge i fianchi con le mani e, attirandola a se, posa le bollenti labbra sull’ardente piccolo fiore, ancora avvolto dal minimo indumento intimo. Le gambe che gli cingono il collo iniziano a vibrare, a fremere al contatto di quel passionale calore, sciogliendo il sensibile piccolo fiore in dolcissime gocce di rugiada. Tra gemiti e respiri sempre più affannosi, si sente sussurrare:
“perché, non le togli…”,
non ha tempo di terminare che dolcemente si sente chiedere, il desiderato permesso, senza parole, per accedere in quella piccola oasi del piacere. Lentamente spazia in quel meraviglioso ed etereo limbo dell’estasi tanto sognato, desiderato ma, mai immaginato così intenso. Aumentano vertiginosamente di intensità e frequenza le convulse contrazioni, insieme all’inespresso desiderio di averlo in se. In quel susseguirsi di gemiti un sussurro appena accennato:
“… prendimi…”,
lui titubante, lascia la piccola oasi nel suo lento defluire dell’essenza, si alza, inevitabilmente i pantaloni scivolano e…
Sente il suo delicato e ardente premere, nel suo desideroso schiudere lo avvolge bramosamente e, con le mani sui fianchi attirandolo prepotentemente in se, in un lungo gemito di intenso piacere. Mentre, inaspettatamente qualcuno preme la porta, facendo stridere la sedia che la tiene saldamente ferma. In quell’attimo, quei movimenti frenetici si fermano ma, incuranti, non placano quel pulsare di lui in quelle sempre più frequenti contrazioni di lei. I loro sguardi si incontrano, con la scusa di attenuare quei gemiti, posa le labbra su quelle di lei, contemporaneamente stringe le gambe per non farlo spostare.
Continuando quel dolce premere, nell’attesa di quel inarrestabile espandersi dell’esplosione di entrambi, dell’inespresso piacere, sempre tenuto a freno, sempre tenuto saldamente nascosto, di essere nell’altro. In quel dolce, lento, inesorabile defluire.
Delicatamente si destano da quella irrealtà appagata soltanto dall’inespressa passione, ora fatta reale e tangibile, continuando a stringersi, si alzano e, lentamente uscendo da quella piccola oasi, lui le si avvicina teneramente, sfiorandola con il viso, mentre le mani impercettibilmente sfiorano le contratte gambe ancora frementi. Sente le sue mani premergli fortemente il viso sul ventre, negli ultimi spasmi del piacere.
Si ricompongono, ancori rossi in volto e, lui anche vistosamente chiazzato sulle spalle, dal piacere provato. Si vestono, sono per uscire e, lei parlandogli molto vicino, sussurra:
“avevo sempre vissuto nell’immaginario così ma, mai trovato e provato, solo nelle mie più nascoste fantasie…”
“e tu, sei il più bel desiderio sempre creduto irrealizzabile, nel poter riuscire a sentire l’anima dell’altro”.
Solo in quel momento si accorgono che quel concitato vociare unito alla musica della festa, si era improvvisamente placato, escono.
Gli amici in attesa e incuriositi per quella assenza, sono tutti raccolti in prossimità della porta, nel vederli estasiati e felici nel trovarsi e perdersi nell’altro, sorridono contenti della loro ritrovata gioia.
La festa riprende, con una nuova coppia…