La nostra Anna Glavari rimane vedova. Ma la sua voglia di vivere, la sua instancabile attività le permettono di accumulare ingenti fortune. Non sta mai ferma e continua a lavorare instancabilmente nonostante quattro pensioni. Ha una risorsa automatica di energia e parla, parla, parla, continuamente.
Nel principato del Pontevedro in cui vive, si circonda di bella gente, e molti pretendenti le ronzano intorno. Alcuni sono dei giovani aitanti che cercano una sistemazione definitiva, altri lo sono di meno e tutti non riescono a sottrarsi a quel fascino autoritario che li fa scattare sugli attenti quando lei passa.
Ed ecco comparire sulla scena Danilo un signore di mezza età un po’ stempiato e con i baffi e se ne innamora “ ipso facto” (cioè Danilo di Anna), non capisce più niente, e farebbe qualsiasi cosa per lei. Infatti Danilo lascia il suo castello di Rimini in Romagna e dal nord si trasferisce al sud.
Con coraggio, abbandona e dimentica tutta la sua vita precedente, e sposa senza accorgersene quasi, la vedova Anna, nonostante la differenza di età. Le dona il suo affetto, i suoi servigi, il suo tempo, la sua pensione, ed accetta un regime di semilibertà al quale non era abituato, però come si dice “ Tira più una donna che una coppia di buoi “.
Anna a volte ha qualche rimorso, ha volte si pente, di ciò che ha fatto, ma ormai non può più tornare indietro perché i principi costituzionali del Principato glielo vietano. Allora lei si tuffa con la sua allegria, la sua spensieratezza, senza mai pensare ad una vera nuova vita, a quella di corte, con danze, cene, partite di carte etc, etc. sostanzialmente ad una vita monotona. La ricchezza non le manca, le manca invece la felicità. Contenta lei contenti tutti.