Si sta col peso del tempo, con una pseudo noia, con la testa in preda alla frenesia.
Ma si attende un tempo migliore. Ora non si riesce neppure a pensare con assoluta libertà.
Ora è faticoso anche respirare. Manca l’ aria. Ma se apri la finestra, troppo vento agita i pensieri.
Non solo, ti ritrovi con un mal di gola che durerà settimane. Con una primavera incerta, una vita altrettanto incerta. Un futuro vago. Un vuoto che cresce a dismisura e non sai come riempire. Con le paure, i sogni, i fantasmi, le ombre, le promesse, le attese. Tutte cose astratte, ma non per questo, inesistenti.
Si sta su un muro senza saper decidere se oltrepassarlo. Da bambina saltavo molto più facilmente dal lato opposto. Senza sapere cosa ci fosse dall’ altra parte.
L’ altra parte, quella sempre diversa dalla parte che conosciamo, che ci attrae, ci frena, ma per poco, poi diventa la nostra forza, la ribellione. Il motivo è oscuro, come il male e come il bene.
Non ci resta che vivere . Ho detto vivere, non sopravvivere. Quello lo fanno tutti