C'è una bellissima automobile in quel giardino. E' una "DS CITROË N" che il proprietario, ora molto anziano, aveva acquistato nei primi anni Sessanta e usato a lungo, fino a quando, sopraggiunto un guasto al motore, aveva deciso di comprare una macchina nuova e diversa, e poi un'altra, e un'altra ancora (una brutta ma efficiente utilitaria che usa tuttora) .
Ma era rimasto troppo affezionato a quel capolavoro di ingegneria e soprattutto di architettura automobilistica e, disponendo di un bel giardino, l'aveva parcheggiata lì, invece di portarla alla rottamazione.
Era stata il divertimento dei suoi figli piccoli, e poi dei suoi nipotini, e degli amici dei suoi nipotini; ora tutti i bambini del vicinato fanno a gara (e il proprietario, o per meglio dire l'ex proprietario, è assai contento) nell'andare a giocare all'interno di quell'abitacolo, e lottano per chi deve sedersi al posto di guida e condurre i compagni in viaggi immaginari in tutto il mondo (tanto non c'è pericolo che la macchina si muova!)
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Non sono i poeti (o, meglio, le loro poesie) simili a quella "DS"? Non sono bellissime carrozzerie con i motori guasti? Non stanno essi fermi in mezzo al caos della vita, permettendo però tanti viaggi del sentimento e del pensiero ai bambini (alle anime bambine) che decidono di accomodarsi nel loro interno, di abbandonare per un po' di tempo la vita pratica?
Altre sono le automobili che occorrono (come quella che usa attualmente il signore anziano) per muoversi davvero nel traffico cittadino, per giungere veramente a destinazione, e sono quelle di ingegneri, medici, bancari, infermieri, avvocati, operai, idraulici... Le loro forme sono spesso brutte, ma i loro motori ben funzionanti permettono senz'altro di raggiungere i luoghi necessari alla nostra sopravvivenza.
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Pare che quelle macchine brutte, ma efficienti, quando passano davanti al giardino con la vecchia "DS" provino nei suoi confronti un senso di superiorità misto a commiserazione, ma anche che talvolta la invidino, perché sanno che il loro destino è con certezza la rottamazione, e non quel bel giardino in cui la "DS" non morirà mai del tutto.