Pensieri, problemi, rancori e ancora pensieri, problemi, rancori...
Questa è la mia vita!
Sono un medico di un pronto soccorso e dedico la maggior parte del mio tempo al lavoro... che per ora è l'unico fine giustificato della mia esistenza!
In questo momento sto andando di corsa sul luogo di un incidente avvenuto da pochissimo sulla strada statale...
Il resto del mio tempo lo passo a cercare di risolvere i miei problemi... diciamo sentimentali...
Mi chiamo Roberto ed ero sposato con una donna che non mi amava...
Mi aveva sposato esclusivamente per interesse, per avere una posizione nella vita, visto che non lavorava e non aveva voglia di farlo...
Nonostante non le facessi mancare nulla, era incontentabile e incontenibile nelle sue pretese... era arrivata a dirmelo in faccia che non mi amava...
Ero amareggiato, deluso e rancoroso nei suoi confronti, così decisi di andarmene a vivere in un paese vicino, al terzo piano di un palazzo antico...
Le mie giornate passavano tra lo studio dell'avvocato, per le pratiche della separazione, e il mio lavoro al pronto soccorso.
Un giorno... mentre scendevo le scale di corsa, per una chiamata urgente, mi... scontrai con una donna che aveva con sé una scatola colma di roba...
Mi scusai e l'aiutai a raccogliere il tutto...
Caspita se era bella!
Sembrava uscita dalla tela del Botticelli... una "Venere"!
- Ciao, mi chiamo Giada
- Ciao, sono Roberto
Mi aveva profondamente colpito quella ragazza!
Mi tolsi immediatamente dalla testa quel pensiero... non era il momento giusto per pensare ad una storia, avevo troppi problemi da risolvere...
I giorni passavano con, ogni volta, la tentazione di fermarmi a parlare con lei sulle scale... ma non potevo farle capire che mi piaceva, anzi...
- Ciao Roberto...
- Ciao Venere
- Mi chiamo Giada...
- Si Venere, ciao...
Non riuscivo a chiamarla col suo nome, per me quello era l'unico modo per poterle dire..."bellissima".
Intanto il tempo scorre... le cause di separazione quando non sono consensuali, sembra non finiscano mai...
Una sera insolitamente sentii bussare alla mia porta... chi poteva essere?
Aprii la porta e vidi lei..."Venere"...più bella che mai... che mi diceva di accusare uno stato ansioso...
Dovetti violentare me stesso per restare il più possibile professionale, mentre la visitavo sul lettino, nello studio di casa mia.
Averla lì, distesa vicino a me, bella come una rosa appena colta... mi dava un brivido incredibile e indescrivibile a parole...
- Ti batte molto forte il cuore...
- Si lo so, lo sento fino in gola...
Avrei voluto stringerla, baciarla, dichiararle quello che io reprimevo con molta forza...
Avevo anche capito che le interessavo perché mi guardava in un certo modo e trovava tutte le scuse per intrattenersi un po' con me...
Non aveva nessun malore, lo avevo capito da subito, in fondo sono un medico...
La invitai a rivestirsi e le offrii una camomilla, non volevo lasciarla andare così presto...
Lei repentina e diretta mi fa una domanda:
- Sei single?
A quella domanda farfugliai qualcosa senza rispondere concretamente e il suono del citofono ci salvò da... quell'imbarazzo.
A lei dissi che era un'emergenza.
Mi avevano chiamato perché mia moglie aveva preso dei sonniferi... troppi...
Fortunatamente era fuori pericolo!
Non stava più accettando la separazione... diceva che voleva tornare con me, che mi amava e altro...
Non avevo vissuto una vita felice con lei e non me la sentivo di tornare insieme... non per pietà...
Le pratiche per la separazione sono al termine, stamattina finalmente ho firmato e posso dire di essere... quasi libero...
Circa mezz'ora fa ho incontrato "Venere" e l'ho invitata per questa sera sul tardi a prendere una "camomilla" a casa mia ed ha accettato immediatamente...
Questa sera sarà una sera speciale, lo so, lo sento... le dirò tutto... non ci saranno segreti fra noi...
Comincerò una vita che varrà la pena di essere vissuta, non fatta solo di lavoro ma piena di amore e felicità!
Si... mi sentivo scoppiare dalla felicità, mentre mi avvicinavo a soccorrere quella persona sicuramente più sfortunata di me...
Speriamo di fare in tempo, ho sentito che è successo da pochissimo... per colpa di un cellulare...
Mi avvicino al corpo della donna... la giro e...
...Come se mi avessero sparato al cuore!
- Nooooooooooo
È "Venere", la mia "Venere"...
La vita non può farmi questo... non può...non ora... mentre sto per raggiungere la felicità...
Con tutte le mie forze e anche di più, comincio a farle il massaggio cardiaco...
Grido, la chiamo, nella disperazione delle lacrime...
Le parlo... incurante del mondo intero...
Le confesso il perché del nome Venere... e le grido...
TI AMOOOOOO... TI AMOOOOOO...
Sotto le mie mani d'improvviso sento la vita...
Apre gli occhi che entrano nei miei...
- Ciao... Roberto...
- Ciao... Venere...