Provare a dire è diventato difficile.
Sembra che le parole cadono nel pozzo del nulla,
scivolano via senza lasciare traccia del detto.
Nessuno ascolta più nessuno.
Ogni lingua è incollata nella propria
bocca affamata, governata,
da u’ imperante eco presunzioso e stupido.
L’ empatia è una luna lontana,
la vita degli altri polvere da spazzare.
Chiusi in buchi di cemento che chiamiamo case
senza mai osservare il cielo ci arrotoliamo in noi
stessi credendo di vivere e invece vegetiamo.
Non ci interessa del dolore dell’ altro, della fame nel mondo, della miseria, dello sfascio del pianeta, dell’ ingiustizia sociale e della solidarietà umana. Ci hanno anestetizzato il cuore, comunicare è un’ impresa, nessuno ascolta nessuno, ogni persona vive la sua guerra personale. Ogn’ uno si nutre di un nulla che avvolge il quotidiano. Il tempo è più veloce del solito, tutto sembra che passa senza lasciare traccia nè storia di chi siamo. Tempi fa, si guardava il futuro con speranza, si sognava, si accarezzava l’ idea dell’ unione, del nuovo per tutti, della pace nel mondo, delle conquiste umane, oggi, non è più così, non c’è un orizzonte nè un sole nascente. Ci siamo indeboliti, siamo annichiliti in silenzi senza pause; anche scrivere pochi dolci pensieri è diventato difficile: " A nessuno interessa più il volo delle farfalle, lo sbocciare della rosa " I veri poeti scappano dalle parole, i pseudo tali, si arroventano nella resa dell’ inutile addolcire la vita con versi zuccherati. Poco vale a decantare la dolcezza del volo delle rondini, il primo bacio dell’ amata o l’ odore della primavera nell’ aria. Non c’è strada da seguire, non c’è vetta da scalare, né mare da navigare.
Siamo tutti spugne imbevute di nulla.
Ci aggrappiamo al filo spinato, al sogno, alle liane dell’ amore per non sprofondare nella palude del dolore. Voliamo con ali spiegate sopra le pozzanghere del tempo per non vedere la pioggia sporca. Come uccelli attraversiamo le nere nuvole del momento senza chiederci il perchè.
Per le ali ci teniamo senza chiederci del domani. Poche cose ci sono da portare al collo, medaglioni di certezze, tra queste, c’è armonia, c’è amore con Cupido, e la pace, poi, tutto tace. Altre cose sono tossiche, son veleno per la vita: "Miraggi di gelati sulla sabbia del deserto, accumuli di beni da portare a letto, acqua pregiata ... illusioni ... Lune senza luce non riflettono nelle finestre del nulla divenire. Senza testa, senza gambe e senza spirito non si può rincorrere l’ eterno.
Ci aggrappiamo a ragnatele volanti, a falsi miti, falsi amori, falsi dei, falsi uomini, autori sconosciuti e infine restiamo delusi schiacciati dalla fragilità della nostra vita che scorre via.
Così spinti dalle false onde saremo spinti su spiagge che non ci appartengono, ci interrogheremo del nostro vissuto, e non troveremo niente di utile per la nostra coscienza e il nostro spirito. Guarderemo le nostre passate esistenze con altre conchiglie, altri occhi dentro, e altri mari, grideremo al vento la nostra rabbia per il nulla costruito in questa breve vita, per il non detto, o peggio, il niente vissuto. |
|