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“ Accidenti”! Imprecò Daniel: “ Ogni volta la solita storia”. Gloria lo chiamava puntualmente come se nulla fosse: ” Papi mi vieni a prendere all'Università? Sono rimasta a secco.” Quel giorno era in ritardo per un importante appuntamento di lavoro, e come se non bastasse, fuori c’ era il diluvio universale. Avrebbe voluto risponderle: ” Arrangiati, così impari ad essere più responsabile”. Ma sapeva benissimo che non sarebbe servito a nulla, salì sull'auto e si avviò verso corso Francia. Dopo un po’ si trovò imbottigliato nel traffico caotico dell’ ora di punta e la figlia, come sempre, continuava a bombardarlo di messaggi: “ Quanto ci metti? Sono tutta bagnata. Ma dove diavolo sei finito? Quanto mi farai aspettare?” Incavolato Daniel chiuse il cellulare. Finalmente dopo un’ ora abbondante, per un tratto di strada che senza quel traffico si poteva percorrere in venti minuti, arrivò a destinazione. Riconobbe la figlia da lontano e notò che era in compagnia di qualcuno, si avvicinò e Gloria aprendo lo sportello gli chiese: ” Papi non ti dispiace se diamo uno strappo a Ludovica? Tanto è sulla nostra strada”. Daniel appena vide la ragazza restò senza parole, al contrario Ludovica, sembrare essere divertita e nello stesso tempo molto sicura di sé: ” Se per lei è un problema posso chiamare un taxi ”. Lui riprendendosi a fatica rispose: ” No, figurati, non sono il tipo di lasciare sotto la pioggia le amiche di mia figlia.” Lei era ancora più bella di come se la ricordava, incantevole nel suo cappottino nero ed imbacuccata da sciarpa e cappellino da cui spuntavano due occhi di giada. Lui imbarazzato, osservava la ragazza dallo specchietto e Gloria intanto continuava il suo monologo: ” Ludovica è iscritta al mio stesso corso di Laurea, ma lei è molto più brillante… vero Ludo…? Abita proprio a due isolati da noi.” Mentre la figlia parlava, la sua mente vagava a ritroso nel tempo. Le era apparsa come un miraggio, in una calda giornata d’ agosto, assorta nella lettura ed accoccolata su di uno scoglio. Bellissima… un corpo statuario, due gambe lunghissime e affusolate. I capelli corvini intrecciati sulla pelle ambrata, poi i loro sguardi si erano incrociati per un secondo e Daniel ne era rimasto fulminato. I suoi occhi erano magnetici e profondi. Ma Ludovica non era solo molto bella era anche giovanissima; Daniel si era sentito alquanto ridicolo nello sciocco tentativo di un approccio, un uomo maturo, di cinquant'anni appena compiuti, chiedeva a quella splendida creatura, che poteva essere benissimo sua figlia, se per caso aveva visto un barboncino nero che gli era scappato. Lei sollevò lo sguardo dal libro verso lo sconosciuto, rispondendo di no. Si era dato dello stupido, ma poi aveva continuato imperterrito e vedendo che stava leggendo un best- seller che aveva già letto le chiese: ” Vedo che sta leggendo l’ ultimo libro del mio autore preferito?” Lei invece di essere seccata lo osservò, era decisamente un uomo affascinante ed invece di tagliar corto, pensò che poteva essere divertente stare al suo gioco, infatti si stava annoiando un po’. Era in vacanza con degli zii in un posto tranquillo non proprio adatto alla sua età. Daniel si era accostato a lei con il viso, era stato colpito dal suo seducente profumo, così, in un modo semplice e naturale quando le chiese se voleva fare un giro in barca, lei a sorpresa accettò. Erano partiti nel primo pomeriggio per una breve gita lungo la costa Amalfitana, quella era almeno la loro intenzione, ma poi ritornarono a riva dopo tre giorni. Infatti, una volta saliti a bordo, lei si sedette di fronte a lui, accavallando le gambe e maliziosamente si passò la lingua sulle sue morbide labbra umettandole. Daniel non aveva resistito alla sua evidente provocazione, si avvicinò baciandola, prima dolcemente e poi con passione. Scesero giù in cabina e si rotolarono sul letto travolti da un’ irrefrenabile libidine. La sua pelle liscia come la seta ed il suo corpo sodo e giovane, gli erano sembrati un sogno. Daniel era completamente estasiato dalla sua bellezza e non riusciva a credere che si fosse concessa a lui senza fare domande. Così avevano fatto l’ amore per tre giorni e tre notti, provando delle emozioni indimenticabili. Daniel avrebbe voluto conoscere tutto di lei, ma Ludovica gli disse che la loro era stata solo una brevissima e stupenda avventura estiva, senza nessun seguito ed era meglio che nessuno dei due sapesse niente dell’ altro. Scese dalla barca sfiorandogli le labbra con un bacio ed era sparita così come era apparsa. Daniel era ritornato alla vita di tutti i giorni, ma il ricordo di quella fantastica ragazza lo tormentava, fino a quel giorno, ed eccola seduta sulla sua auto. Ludovica sembrava godere dell’ imbarazzo dell’ uomo e con disarmante candore gli disse: ” Se per lei va bene mi lasci pure qui, abito in quel palazzo di fronte.” Lui guardò la ragazza cercando di scorgere in lei qualche emozione o imbarazzo, ma sembrava che non le interessasse nulla, tant'è che scendendo sfrontatamente gli disse: ” Allora grazie papi!” Gloria osservando il comportamento alquanto strano del padre, gli chiese: ” Papi come mai oggi non sei il solito rompi… mi sembri più stranito del solito…” Lui riprendendo contatto con la realtà rispose: ” Ma che dici sono semplicemente seccato, perché mi hai fatto perdere un sacco di tempo e poi non mi chiamare più papi, soprattutto in presenza di altre persone… chiaro?” Gloria si zittì, capì che era meglio non provocarlo. Una volta lasciata la figlia a casa, si diresse in ufficio, dall'altra parte della città e mentre stava per arrivare, ricevette la telefonata della segretaria, la quale l’ informava che l’ ingegnere Castelli, per un sopraggiunto imprevisto, aveva rinviato nuovamente l’ incontro ma che comunque si sarebbero visti in serata, presso un grazioso locale appena fuori città. Lui rispose contrariato, erano già tre volte che Castelli rinviava l’ appuntamento e pensò tra sé: “ Speriamo che questa sera si possa finalmente concludere questa trattativa . Arrivò leggermente in anticipo e dopo aver fumato nervosamente una sigaretta si sedette al tavolo prenotato. Non riusciva a togliersi dalla mente Ludovica, gli era entrata nel sangue. Dopo un po’ arrivò un’ auto lussuosa dalla quale scese l’ ingegnere con una accompagnatrice, e con grande sorpresa s’ accorse che era Ludovica. Era semplicemente splendida, un tubino nero le fasciava il corpo mettendo in evidenza le sue meravigliose forme. Aveva il cuore in tumulto ed una grande eccitazione. Castelli si avvicinò e dandogli la mano disse: ” Caro dottor Martino le presento la mia giovane moglie Ludovica.” Daniel le diede la mano mentre lei rompendo quel momento imbarazzante rispose: ” Guarda che combinazione il padre della mia amica Gloria. ” Lui cercando di non far trapelare l’ emozione ribatté: ” Salve signora non sapevo che lei fosse la moglie dell’ ingegnere.” Non si preoccupi può continuare a darmi tranquillamente del tu, non credi?” Per tutta la serata Ludovica non fece altro che ammiccare, provocandolo maliziosamente e consapevole dell’ effetto che gli faceva quando sotto il tavolo iniziò a fargli piedino, lui pensò a quanto fosse sfrontata e bella. Ormai ne era più che certo, non sarebbe finita così, l’ attrazione che provavano era vulcanica, troppo forte per essere soffocata. Infatti, quando dopo cena si salutarono, lei gli fece scivolare fra le mani un biglietto con il suo numero di cellulare. Daniel si diresse verso la sua auto con la musica nel cuore. Era certo che si sarebbe messo nei guai, ma voleva vivere quella storia o avventura, comunque si chiamasse, che lo faceva sentire vivo e riempiva le sue giornate di colore, il colore della gioventù.
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Anna sei grande anche nei racconti. Riletto con (luciano capaldo)
con immenso piacere. un abbraccio gorte (luciano capaldo)
Che brava! Fila che è una bellezza. Piaciuto molto (DaviD)
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