Non sono mai stata un’ amante o un’ estimatrice delle seghe mentali nè delle paranoie intese nel gergo di oggi.
Preferivo e preferisco riversare le mie energie in altri espedienti, il cibo o il pianto, ogni tanto in qualche masturbazione. Però in certi giorni e con determinati stati emotivi, mi lascio prendere e perdere nelle elucubrazioni del mio cervellino.
Dovrei sottopormi ad un bel lavaggio cerebrale o semplicemente chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta, ma sono orgogliosa quanto cretina.
Lo sguardo si fissa al chilometro e si comincia il viaggio.
Destinazione: Fanculo city.
La pallida luce di candela rigorosamente accesa, musica jazz a basso volume, lo sbuffo di vapore del diffusore di essenze ed il cadenzato tic toc della pendola di famiglia. Qualche rumore esterno, le cime degli abeti sembrano metronomi, il fischio del vento che passa oltre gli infissi.
Prendo un plaid mi accoccolo sul divano e mentre la tazza bollente di thè scongela pure gli iceberg ad ogni respiro mi perdo sempre di più negli angoli bui del mio carattere da matta solitaria.
Il gatto è praticamente un tutt’ uno con il bracciolo della poltrona, il cane ha la forma di una ciambella gigante ricoperta di cioccolato, calmi e tranquilli, beati loro.
Il tempo sembra scorrere più lento del previsto.
Riesco quasi a contare le gocce di pioggia, questa notte è diversa dalle altre, ma non capisco perchè, forse sono diversa io, più stanca o più recettiva.
Se penso che mancano venti giorni a Natale mi prende il mal di fegato, un periodo che detesto, provo quasi odio.
Parenti che si fanno vivi una volta l’ anno, che ti riempono di frasi di circostanza e che trascorsi i classici tre giorni tornano a farsi le faccende proprie, quanta stupida inutile ipocrisia, molti anni fa decisi di tagliare i ponti.
Riceverò gli auguri dai soliti.
Passerò questi brevi affossanti momenti immersa nella musica e sarò addolcita dal cane e dal gatto.
Non mi serve altro, sto bene così. Ma chi voglio prendere in giro? Avrei bisogno di una certa persona, ma dopo l’uscita in quel modo, non credo voglia rivedermi o risentirmi.
Ci stavo bene, ma avevo paura di farmi male....... chissà adesso che starà facendo.
Conoscendolo starà bestemmiando fra le foto che non trova, immerso pure lui nella musica, mentre sorseggia coca fresca con una scorza di limone e isolato più di una palma nel deserto del Gobi.
Porca eva, ci mancava pure il ricordo di quel mezzo pazzo a farmi venire le palpitazioni.
Se mi fa voglia ripulisco il caminetto, così se dovesse fare freddo, magari metto un bel ciocco che durerà alcuni giorni, scenderò in paese per comprare poca roba. Farò un salto alla messa notturna e altrettanto veloce farò ritorno a casa.
Non sono scontrosa o asociale è solo che non mi piace circondarmi di cretini, mi sopravvaluterò, però sono su un altro piano rispetto agli altri, è certo.
Non gioco con i sentimenti delle persone, non fingo quello che non sono nè mi faccio in quattro per apparire diversa, non ostento nè faccio la vittima, rompo qualche piatto e mi rialzo.
Lotto e non m’arrendo, sono un mastino. Non mi drogo, bevo il giusto senza eccedere, sono responsabile e non mi atteggio a super topa o diva. Non mi selfizzo in bagno ed odio le apericene.
Non sperpero nel superfluo, adoro camminare e farmi i cavoli miei.
Non sparlo, forse perchè non mi frega nulla degli altri. Vivo bene nel mio, non elemosimo baci, abbracci o attenzioni, se amo o odio sono perentoria e assoluta, mi lascio andare solo con chi può darmi qualcosa di spirituale... madonna mia sto parlando come il mio ex.
L’ orologio scoccò la mezzanotte, il thè ormai tiepido, un guaito del cane, mentre il gatto si stava facendo le unghie sulle tende.....mi alzai dal divano con il plaid.
Mi cadde una lacrima nell’ ennesimo ricordo....sono stata veramente una stupida.